C'era la Duse

C'era la Duse C'era la Duse L'usciere si portava addosso generazioni di uscieri, quindi era più che riposato. Da sempre. Ecco perché alle due e passa del pomeriggio, in piena area • Pennichella romana accompagnami tu », non stava sonnecchiando ma faceva le parole crociate. Quelle che appunto passa la radiotelevisione aqli uscieri, come passa il lavoro a maglia o il ricamino al tombolo alle impiegate, trattati di filosofia scolastica ai funzionari e i giornali ai dirigenti. Invece agli abbonati passa la voglia di guardare la televisione. Al contrario a me era venuta, dato che non potevo essere a Torino per il derby e mi avevano offerto l'opportunità di vederlo registrare in diretta. Così il portiere di cui sopra mi ha introdotto in una saletta, dove mi sono seduto di fronte ad un - monitor » cercando dì appassionarmi alle immagini, ancora prive di commento, offerte dalla ditta. Ci stavo appunto riuscendo, quando è entrata lei, l'espressione dolce e un po' sofferta, vestita come Eleonora Duse ne « Gli spettri » dì Ibsen. In televisione può succedere di tutto, anche la riforma, quindi nessuna meraviglia se uno si trova a guardare un derby di calcio accanto ad una frustrata eroina del - Trombone's Theatre » ibseniano. Poi è stato nuovamente derby, con Furino che entrava deciso su un avversario, l'arbitro che arrivava di corsa, il ditino alzato, a minacciare. Allora ho sentito la voce, meravigliosa e dolente. La signora ha detto: « Un po' falloso quel bigatto! ». Lì per lì ho pensato ad un banale lapsus, né mi è passato per la mente che la donna si riferisse all'antico, baffuto mediano juventino, eroe di tante battaglie lontane, al vecchio campo di corso Marsiglia. Così ho rettificato: - Quello è Furino ». • Bigatto — ha ribattuto lei. dolce e severa — è inconfondibile. Guardi i baffi e la retina sportiva ». Poi mi ha analizzato con occhi d'oro, appena compiaciuti, e ha detto ancora: « Dovrebbe portarla anche lei, la retina sportiva ». 'Preferisco il fazzoletto bianco sulla fronte, come Bertolini », ho risposto proprio mentre Morini interveniva di testa su Pulici. « Quello non è Bertoldi, è Varglien I », ha puntualizzato la signora con voce flautata da monologo amoroso. Adesso ero sicuro che scherzasse e volevo assecondarla, ma Graziani e Pulici andavano via che era un piacere, anzi un dispiacere, e non ho risposto. E la donna fa: «Quel Rossetti e quel Libonatti sono uno spettacolo, però Baloncieri è un'altra cosa ». " Anche perché adesso si chiama Sala', ho detto sperando che lo scherzo finisse in qualche modo. Poi però mi sono voltato a guardarla, anche un po' impensierito devo dire, e ho domandato: 'Ma lei come fa a conoscere tutti questi nomi da alba della pedata?'. -E' da una vita e oltre che li conosco», ha risposto lei, serena. Preso in contropiede, non ho dato molta importanza a quell'-oltre', e ho latto male perché subito la signora ha ampliato il concetto cantando, tenera e drammatica: «Li amo moltissimo ed essi amano me». Poi, sposando il motto del poeta, ha concluso un poj enfatica: «lo ho quel che ho donato», -lo no', ho risposto pensando ai miei carichi fiscali. Alla fine, quando sono venuto fuori dalla saletta, ho rivisto l'usciere seduto proprio li, davanti alla porta. Cosi gli ho domandato: -Chi era quell'attrice che è uscita dalla saletta poco fa? ». «Non è uscito nessuno — ha risposto lui — sono due ore che sto qui: me ne sarei accorto». Non ho insistito ed ho spostato la domanda: • Ma non stanno registrando Gli spettri di Ibsen, da qualche parte?'. «Alla domenica? — si è meravigliato luì — alla domenica lavorano solo i servizi giornalistici: niente roba di spettacolo, neanche commedie». Ho evitato di approfondire oltre, anche perché l'uomo cominciava a guardarmi un po' strano, e me ne sono andato. Però. Un'altra volta, prendo un aereo, volo a Torino e il derby me lo vedo al Comunale. Senza la Duse, chiaro? Leo Chiosso

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