Tentazione atomica un pericolo attuale
Tentazione atomica un pericolo attuale Tentazione atomica un pericolo attuale Nella prossima primavera si svolgerà la conferenza degli Siali che avranno aderito al trattalo di non proliferazione nucleare (Trip). Sino ad oggi il bilancio non è negativo: solo l'India ha fatto esplodere nuovi ordigni nucleari. Ma nel prossimo fallirò molli alni paesi potrebbero acquisire un armamento atomico, da Israele all'Egitto, dal Sud Africa al Brasile, al Pakistan e naturalmente tutti gli Stati industrializzati. Il problema è che Usa e Urss non sono perfettamente d'accordo sulla linea da seguire. L'Urss ha fallo sapere recentemente di voler escludere dall'accordo con gli Usa che bandisce le esplosioni nucleari al di sopra di una certa potenza, tutte quelle esplosioni che non abbiano «fini militari». Essa cioè vuole essere libe ra di usare esplosivi atomici per i suoi grandi progetti di canalizzazione e di sviluppo della Siberia. Se una Itile distinzione venisse proposta e accettata alla prossima conferenza sulla non proliferazione, diverrebbe in pratica impossibile impedire il diffondersi .delle armi atomiche. Nella lettera che hanno inviato al ministro degli Esteri Rumor, i fisici italiani chiariscono come non esista alcuna apprezzabile differenza tra un ordigno nucleare «pacifico» e uno «bellico». Oggi la «tentazione atomica» è soprattutto grande nel Terzo Mondo dove problemi di potenza, conflitti locali ed accesi nazionalismi, spingono i governi alle decisioni più estreme. Ma nel prossimo futuro essa potrà rinascere anche in Europa. Lo sviluppo tecnologico pennellerà presto agli americani di garantirsi una eguale flessibilità stra tegica rinunciando alle armi atomiche che essi ancora mantengono in Europa, e puntando invece sulla accresciuta precisione dei loro missili intercontinentali e sulle armi convenzionali cosiddette «intelligenti». Nello stesso tempo, quando il programma dei sottomarini Trillai! e quello dei nuovi superbombardieri saranno giunti a compimento, essi potranno anche rinunciare ad importanti basi nucleari quali quelle in Spagna e in Scozia. La presenza fisica dell'armamento atomico americano in Europa cesserebbe. A questo punte si potrebbe sostenere, con una qualche verosimiglianza, la crisi della deterrenza alleata e la necessità di un armamento atomico europeo (cioè dei singoli Stali, almeno a questo stadio della costruzione europea) per ricostituirla. Una simile eventualità è piena di rischi e di incognite. Basti pensare a quello clic significherebbe per TUrss il riarmo atomico della Germania. Spese imponenti, dell'ordine di decine di migliaia di miliardi, dovrebbero essere stanziale in pochi anni. E alla fine una serie di mini-deterrenti, praticamente incapaci di garantire una credibile flessibilità strategica, porterebbero d'un balzo la situazione internazionale agli anni più duri del terrore atomico e della guerra fredda. L'Italia è stata spesso sospettata, finora ingiustamente, di nutrire tentazioni nucleari. Ancora oggi quest'argomento torna d'attualità. Alcuni lo rispolveramalo ingenuo, come i neo-fascino in modo rozzo e tulio solasti della rivista «Politica e strategia». Altri in modo più articolato e politicamente sottile, come Roberto Guidi, che su questo stesso giornale ha difeso la tesi degli ordigni nucleari pacifici. In realtà si tratta di voci isolate, che non hanno l'appoggio del governo e del Parlamento. Perché vengano allontanale anche le tentazioni future è però necessario che l'Italia, come chiedono anche i fisici nella loro lettera, concordi una linea politica comune con i suoi alleati europei. La prima cosa da fare è far ratificare dal Parlamento il trattato di non proliferazione (saremo gli ultimi ad averlo fatto). Ma subito dopo bisognerà concordare una linea comune sia alla prossima conferenza, sia nei negoziati nucleari con gli Usa che normalmente si svolgono nell'ambito della Nato. E' necessario allontanare i pericoli futuri, e risolvere le incertezze della strategia alleata: una contropartita che gli Usa saranno ben lieti di concedere, se in cambio li aiuteremo ad impedire che il mondo scivoli verso l'anarchia e (orse l'olocausto. Stefano Silvestri dell'Istillilo AfTari Internazionali
Persone citate: Roberto Guidi, Rumor, Stefano Silvestri
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