Problemi di sviluppo: non nuove città ma valorizzazione dei "poli" esistenti
Problemi di sviluppo: non nuove città ma valorizzazione dei "poli" esistenti Problemi di sviluppo: non nuove città ma valorizzazione dei "poli" esistenti La tesi affacciata ad una tavola rotonda promossa dalla rivista "Piemonte" Attrezzare convenientemente Chivasso, Chieri, Carmagnola, Susa e Lanzo Assetto del territorio e tutela I dell'ambiente, il difficile presen- te e il possibile futuro della no stra regione sono stati affrontati ieri in una tavola rotonda organizzata dalla rivista « Piemonte » in una sala dell'Istituto federale di credito agrario. Vi hanno partecipato, con gli assessori regionali Benzi, Chiabrando, Simonelli e Fonio che si occupano specificamente del problema, i consiglieri Berti e Zanone, l'ing. Momo direttore della Sezione urbanistica regionale, il prof. Gatti, assistente di economia politica all'Università, l'architetto Renacco, che fu presidente del Comitato di programmazione negli Anni 60. Temi del dibattito: la compromissione dell'area metropolitana torinese in seguito al cosiddetto « sviluppo spontaneo » che ha fatto traboccare nella prima e ora nella seconda cintura gli insediamenti industriali e abitativi; l'inquinamento che ne deriva, il problema energetico anche in relazione con le centrali elettriche (idro-termo-nuclearl). Accettato da tutti il criterio che lo sviluppo deve essere guidato dalla mano pubblica e non lasciato al solo metro del guadagno (come è avvenuto finora con i risultati che conosciamo) e da tutti respinta la tesi dello « sviluppo zero » definita « aberrante », si tratta di stabilire come dovrà essere l'evoluzione futura del Piemonte e in quale direzione. Il piano territoriale di coordinamento dell'area « metropolitana » torinese che la Regione sta predisponendo e il piano economico che lo seguirà, ma nel quale è già realmente immerso, sono gli strumenti fondamentali. Anche nel caso, auspicato, dell'» ìmmìgrazione zero », la popolazione dell'area considerata aumenterà entro il 1986, di 300 mila unità, con bisogno di strutture e di posti di lavoro. L'ipotesi è questa: non creare nuove città (e cade quindi il progetto di Borgaro) ma valorizzare, mediante la teoria dei poli subdominantl, centri già esistenti dove già c'è un certo sviluppo, da indirizzare e migliorare sul piano del servizi in modo da estendere su di essi l'cc effetto città». In linea di larga massima si pensa a Chi vasso, Chieri, Carmagnola, Susa e Lanzo. Per le aree industriali, la Regione ha già individuato quelle di Casale, Mondovi e Borgosesia, ma anche quella di Vercelli è in fase di accoglimento. Sarà l'avvio per un nuovo equilibrio che potrebbe anche preludere ad un processo di diversificazione, cioè la ricerca di altri sbocchi che possono essere il settore della tecnologia ad alto livello e della ricerca. Occorre anche restituire all'agricoltura e non soltanto sulla carta il ruolo primario che le è stato strappato dall'industria. Ma anche le autostrade sottraggono terreni alla coltivazione, e si è riconosciuto che certe scelte di dieci anni fa, tipo la Torino-Pinerolo, ora non sono più accettabili. L'agricoltura ha bisogno di acque, come l'industria, del resto. E' un « materiale sempre più scarso »: ecco la necessità del piano delle acque, annunciato dall'assessore Fonio, il quale deve comunque non essere disgiunto dai programmi di disinquinamento. 11 rifiuto dello « sviluppo zero » propone il problema dell'energia ed è ormai accettata in tutte le sedi politiche e tecniche l'importanza di quella nucleare. A questo proposito la Regione non è contraria all'ampliamento della centrale elettronucleare di Trino, naturalmente dopo tutti i controlli e garanzia della sua nonpolluzione. Sono alcuni spunti di un dibattito durato tre ore e che ha indicato in sostanza come tutte le forze politiche siano concordi sulla necessità di scegliere strade nuove per il futuro del Piemonte. Pietro Cossa 106; v. Sacchi 46; c. Unione Sovietica 591 bis; p. Bianco 10; str. S. Mauro 35; v. Cernaia 24; v. Santa Giulia 38; c. Sebastopoli 298; c. Vercelli 197-A; v. Sesia 1; v. Berthollet 10; v. Nizza 108. Da oggi al 14 dicembre presteranno servizio serale sino alle 24 le farmacìe di v. Barletta S4-A e di v. Borgaro 58.
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