Droga: sgominata una "gang" di trafficanti

Droga: sgominata una "gang" di trafficanti Sei spacciatori arrestati, sotto sequestro eroina e cocaina per cento milioni Droga: sgominata una "gang" di trafficanti Le indagini della Criminalpol e della questura di Cuneo - Qui un commissario si fìnge acquirente e una donna (laureata in lettere) gli porta, per un milione, 22 "dosi" di eroina - Arrestata con un complice - Si arriva così a scoprire il "covo" a Torino, in via Lagrange, dove sono state trovate grosse quantità di stupefacenti - Si suppone che gli arrestati (tutti tossicomani) siano in contatto con "centrali" in Francia e in Olanda - Viaggiavano molto Sci spacciatori di droga sono stati arrestati ieri dalla Criminalpol c dalla squadra mobile di Torino e di Cuneo. Nel corso dell'operazione gli agenti hanno sequestrato oltre cinquecento « dosi » già confezionate di eroina allo stato puro (da un ottavo di grammo ciascuna) e circa mezzo chilo di cocaina per un valore di un centinaio di milioni. Il capo della Criminalpol dott. Montesano ha detto: « E' sicuramente una delle bande più importanti che agiscono nel traffico degli stupefacenti. Aveva agganci anche all'estero in Francia ed in Olanda. E' probabile che sviluppi molto interessanti si registrino nelle prossime ore ». Le persone finite in carcere sono Pierantonio Ribero di 26 anni, abitante in via Giolitti 8; Guido Scategni, orchestrale di 32 anni, via Lagrange 31; la sua amica Lucilla Marchetti, 32 anni, insegnante di lettere; Raffaele Sitzia di 19 anni, senza fissa dimora; Emanuele Palmieri di 19 anni e Giuseppe Attubato dì 21 entrambi residenti in provincia di Potenza. Nella gerarchia del trafficanti di droga pare che occupassero posti diversi. Le fila del commercio erano rette probabilmente dal Rlbero, già conosciuto dalla polizia che lo aveva arrestato tempo fa perché trovato in possesso di armi. E' il Ribero che manteneva 1 contatti con le centrali di produzione. Si procurava gli stupefacenti che smistava poi agli altri. Secondo le informazioni in possesso della Criminalpol acquistava l'eroina a 50 mila lire la ((dose» e la rivendeva ad 80 mila lire. I suoi luogotenenti erano lo Scategni e la Marchetti. Due vite balorde, sempre ai margini della legge. In particolare la Marchetti, che sembra insegnasse all'Istituto Morelli di Cuneo, ha avuto un'esistenza tumultuosa. Si era sposata tempo fa, ma l'unione non era durata più di qualche mese. Era fuggita di casa ed aveva incontrato in un locale notturno lo Scategni con cui si era unita. Negli ultimi gradini della «gang» troviamo il Sitzia, il Palmieri e l'Attubato. SI tratterebbe di semplici esecutori, disperati che per modesti guadagni erano disposti a tutto. I sei, oltre che spacciatori, sarebbero anche consumatori n o . » e r i i di stupefacenti. Erano diventati protagonisti del triste e pericoloso mercato dopo esserne stati vittime. L'operazione che ha condotto al loro arresto si è svolta in due fasi: la prima ieri pomeriggio a Cuneo, la seconda a Torino in due vecchi appartamenti di via Lagrange 31 che costituivano 11 covo della banda. Il punto di partenza è costituito da Pierantonio Ribero. Questo sconcertante personaggio aveva Insospettito da tempo la polizia. Si sapeva che viaggiava frequentemente all'estero. Al ritorno si recava In diversi centri del Piemonte. Negli ultimi tempi Cuneo era diventata la meta più frequente. Cosi si è deciso di seguirlo. Il dott. Negro, capo della squadra mobile di quella città, lo ha avvicinato nei giorni scorsi fingendosi un consumatore di eroina. Le «trat- j tative» sono state concluse giovedì. L'appuntamento per la consegna è stato fissato alle 15 sotto la pensilina del primo binarlo alla stazione ferroviaria di Cuneo. «Verrà una donna», aveva detto 1 il Ribero. Ieri il dott. Negro si è recato al posto convenuto. La stazione è sorvegliata da agenti in borghese. Alle 15 una giovane con 11 viso esile, incorniciato da capelli che le spiovono sulle spalle si avvicina al funzionario. «Tra poco — dice — arriva il corriere. Hai i soldi?». Il dott. Negro mostra una mazzetta di biglietti da centomila lire: è il milione pattuito con il Ribero per la consegna di 22 dosi di eroina. La donna, che risulterà poi Lucilla Marchetti fa un cenno con il capo: «Attendi un momento». A questo punto appare nella scena un nuovo personaggio. Aspetta In un angolo, sotto la pensilina. E' Guido Scategni. E' a lui che la Marchetti si avvicina sussurrandogli qualcosa. Lo Scategni a sua volta si allontana e raggiunge il terzo protagonista di questa elaborata operazione. E' il Ribero che evidentemente per precauzione non ha voluto consegnare materialmente la droga all'acquirente. Il Ribero è appena giunto da Torino e aspetta nell'atrio della stazione leggendo un giornale. Un involto passa dalle sue mani a quelle dello Scategni, il quale lo affida a sua volta alla Marchetti. Quando la donna si avvicina al cliente, questi le mostra i do¬ ctncprrpm cumenti: « Polizia ». Nel pacchetto ci sono ventidue dosi di eroina, la merce pattuita. La Marchetti ha un moto di sorpresa, poi è scossa da un fremito e non riesce trattenere uno scoppio isterico di pianto. Nello stesso tempo gli agenti fanno scattare le manette ai polsi dello Scategni. Avanmènd Alcune dosi di eroina sono trovate addosso ai due. E Ribero? Il Ribero si è già allontanato, non si accorge di nulla e la polizia lo lascia momentaneamente Ubero. Lo scopo è evidente: si pensa che egli torni a Torino e si rechi nel covo della banda. Lo spacciatore pren- de posto sul primo treno in partenza per il capoluogo, un paio di agenti salgono sullo stesso convoglio. Alle 18 arriva a Porta Nuova e si dirige in via Lagrange 31. Alcuni istanti dopo il dott. Montesano si presenta nell'appartamento accompagnato dal maresciallo Petruzzelli e da altri sottufficiali. Il Ribero è sconvolto. « Che cosa volete da me? Chi vi dà il diritto? ». Poi ha una crisi nervosa. Urla frasi sconnesse, tenta di avventarsi sugli agenti, ma è bloccato. Nella tasca del cappotto gli trovano alcune buste di eroina. Un quantitativo maggiore (circa cinquecento dosi) è rinvenuto in un armadio e nascosto nel ripiano di una libreria. Le condizioni del Ribero appaiono preoccupanti. E' visitato da una guardia medica. Si viene a sapere che si era iniettato una dose di eroina alle 11, al momento dell'arresto gli effetti della droga sono venuti meno: è questa la causa della crisi violenta che lo ha colto. L'operazione antidroga ha una appendice nella tarda serata. Prima sembra poco rilevante, poi le proporzioni cambiano. Si perquisisce l'alloggio accanto a quello dove è avvenuto l'arresto. E' un vecchio appartamento; ha le mura scrostate e corrose dall'umidità, quasi spoglio di suppellettili, sprovvisto di luce. Nel chiarore che filtra dalla strada attraverso le imposte socchiuse gli agenti vedono tre giovani accovacciati sul pavimento. Sono in preda agli stupefacenti. Mormorano qualche parola, negano di conoscere il Ribero. In un angolo la polizia scopre mezzo chilo di cocaina suddiviso in milleduecento dosi. Poi vengono alla luce alcuni taccuini. Messi di fronte a questi elementi i tre cedono e fanno ammissioni. Conoscono il Ribero, 10 Scategni e la sua amica Lucilla Marchetti. Le loro dichiarazioni permettono di ricostruire la gerarchia della banda. E' 11 Ribero, come abbiamo detto, che reggeva le fila del traffico compiendo parecchi viaggi all'estero, accompagnato a volte a quanto pare dalla Marchetti (dal passaporto risulta che la donna ha viaggiato anche in Turchia e nel Pakistan). Le contestazioni dei funzionari di polizia si fanno più stringenti. Ed a questo punto Sitzia ed i suoi compagni fanno la più grave ammissione. « Dovevamo — dicono — distribuire la cocaina agli studenti. La prima dose l'avremmo data gratis, poi avremmo preteso compensi sempre più elevati. Gli studenti, ormai assuefatti, avrebbero accondisceso anche a richieste molto elevate ». Parlano con una certa proprietà, sembrano calmissimi. Forse non si rendono conto della gravità delle loro affermazioni. Sono i « manovali » della droga, gente che occupa gli ultimi gradini della banda, dopo essere stata dapprima irretita nel vizio. b l id ll hi Pierantonio Ribero, l'organizzatore - Guido Scategni e lamica Lucilla Marchetti, insegnante di lettere • Emanuele Palmieri, Raffaele Sitzia e Giuseppe Attubato, in carcere