Breznev rilancia dopo Vladivostok la "Westpolitik" di Paolo Galimberti

Breznev rilancia dopo Vladivostok la "Westpolitik"Il segretario generale del pcus a Parigi Breznev rilancia dopo Vladivostok la "Westpolitik" (Dal nostro corrispondente) Mosca, 4 dicembre. Lconid Breznev continua il suo giro d'esplorazione tra i lealiers dei Paesi che, nella scala delle priorità della Westpoìitik del Cremlino, rappresentano gli interlocutori privilegiati, politici ed economici. dell'Unione Sovietica. Dopo il cancelliere tedesco Schmidt a Mosca e il presidente americano Ford a Vladivostok. Breznev, che 6 partilo questo pomeriggio da Mosca, incontrerà ora il presidente francese Giscard d'Estaing, con il quale avrà, tra domani e sabato, una serie di colloqui a Rambouillet. Nove mesi sono passati dall'ultimo «vertice» franco-sovietico a Pitsunda. sulle rive del Mar Nero, e dalla morte di Georges Pompidou, avvenuta poche settimane dopo. E. nonostante che il ministro degli Esteri Sauvagnargues sia venuto in Urss a luglio per rassicurare i dirigenti sovietici, questo arco di tempo non ha risolto i dubbi del Cremlino sulla reale volontà del nuovo Presidente francese di continuare quella politica estera di cooperazione con l'Urss che era stata iniziata da De Gaulle e portata ai massimi fasti da Pompidou. Anzi, questi dubbi, alimentati dalla politica europea di Giscard d'Estaing e dai suoi tentativi di costituire un solido asse tra Parigi e Bonn, si sono trasformati in aperte inquietudini negli ultimi tempi a causa delle «sparate» anticomuniste di Poniatovski, del quale il Cremlino conosce bene il ruolo nell'elaborazione della politica francese. Non a caso lurij Zhukov, considerato uno dei commentatori politici più vicini al Cremlino, ha attaccato pochi giorni fa, in una corrispondenza inviata alla Pravda da Parigi, «gli eredi spirituali di Poincaré e di Milleranda, che non hanno ancora assimilato la lezione della storia degli ultimi cinquantanni, vale a dire «quanto siano importanti e vitali per la Francia i legami di amicizia e di cooperazione con l'Unione Sovietica». Che cosa chiederà Breznev a Giscard affinché siano fugati i dubbi sull'atteggiamento del Presidente francese verso l'Unione Sovietica? Certamente, non soltanto assicurazioni formali o generiche dichiarazioni d'intenzione, bensì qualcosa di più concreto e immediato: ad esempio (p questa sarà la principale istanza di Breznev nei colloqui di Rambouillet), la cooperazione della Francia per avviare ad una rapida conclusione la conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa. In cambio, l'Unione Sovietica offre un vigoroso rilancio della collaborazione economica con la Francia ed è indicativo, a questo proposito, che i giornali di Mosca, la Pravda in testa, abbiano sottolineato nei giorni scorsi che in questo «periodo difficile e complesso» per l'economia francese, mentre «l'inflazione, il continuo aumento dei prezzi e della disoccupazione provocano acuti conflitti sociali», l'idea della necessità «di una maggiore cooperazione con l'Urss», come possibile rimedio ad una parte di questi mali, «si afferma in strati sempre più larghi dell'opinione pubblica francese». Il dossier dei progetti di cooperazione — messo a punto dal ministro francese del commercio estero durante una recentissima visita a Mosca — è assai lungo, ma esso ruota attorno a due possibili accordi-chiave: la costruzione di tre stabilimenti in Siberia da parte della Péchincy Ugine Kuhlmann e la vendita alla Francia di gas sovietico in ragione di tre miliardi e mezzo di metri cubi all'anno. E' probabile che questo dossier venga attentamente discusso, pur senza entrare nei dettagli, da Breznev e Giscard d'Estaing, che hanno entrambi una buona conoscenza dei problemi economici dei rispettivi Paesi. Ma il raggiungimento di un accordo, sia pure di principio, dipende in grande misura da fattori d'ordine politico, secondo una tecnica del do ut des, che è una costante della Westpoìitik brezneviana. Certa è, invece, la firma di un accordo quinquennale di cooperazione economica, che fa riferimento all'accordo decennale firmato nel luglio del 1975 dal!"allora ministro delle Finanze Giscard d'Estaing e che tiene conto del fatto che, a partire dal primo gennaio, i Paesi membri del Mercato comune non potranno più firmare accordi commerciali di vecchio tipo. Proprio in vista dell'accordo quinquennale, oltre che per avere al fianco un fida to consigliere, Breznev ha portato con sé a Parigi, insieme con il ministro degli Esteri Andrej Gromyko, quello del commercio estero Nikolaj Patolicev. Paolo Galimberti gartlehld