Vince la Drexel, l'eterna seconda di Giorgio Viglino

Vince la Drexel, l'eterna seconda A Val d'Isère nella prima "libera,, di Coppa del Mondo femminile Vince la Drexel, l'eterna seconda Anne Marie Moser-Proell soltanto settima - Dietro la vincitrice si sono piazzate la svizzera Zurbriggen e la francese Debernard - Fra le azzurre ottima la prova di Paola Colombari (31a) - Claudia Giordani è ancora a corto di preparazione dopo l'operazione al menisco CLASSIFICA DELLA DISCESA LIBERA: 1) Wiltrud Drexel (Au) 1'25"90 alla media oraria di km 90,105 su un percorso di circa 2150 metri; 2) Zurbriggen (Svi) a 26/100; 3) Debernard (Fr) a 84/100; 4) Nelson (Usa) a 88/100; 5) Treichl (Ger) a 1"34; 6) Schroell (Au) a 1 "43; 7) Mo- ser-Proell (Au) a 1"55; 8) K. Kreiner (Can) a 1 "58; 9) I. Eppie (Ger) a 172; 10) Munìford (Usa) a 1 "89: 22) Silvestri (It) a 2"77; 29) Tissot-Arrigoni (IO a 3'24"; 31) Colombari (It) a 3 "41; 32) Hofer (It) a 3"60; 42) Giordani (It) a 4"95; 43) Viberti (It) a 5"11. (Dal nostro inviato speciale) Val d'Isère, 4 dicembre. Non è cominciata con un trionfo, ed è anche giusto perché dalle fanciulline Italiane in questa discesa libera si pretendeva poco. Lo sci è scienza esatta, non è la casualità di un pallone che si infila in rete, o un rovescio mancato, e verificarlo in apertura di stagione serve a stabilirne subito la credibilità assoluta. Ha vinto Wiltrud Drexel, mille volte seconda sempre umile e complessata dalla super Anne Marie. Oggi ha compiuto la sua solita onesta prova, ben incastrata nella sua posizione perfetta ma — aihmè — quanto poco estetica, ed è arrivata al traguardo con un buon margine su Bernadette Zurbriggen, partita con il numero uno e detentrice lei pure di una storia tutta personale che racconterò più avanti. Wiltrud si è offerta all'abbraccio di Socar Braendle, simpatico coach austriaco amante dei buoni vini italiani, ed ha aspettato la discesa della Proell-Moser per prendersi il suo consueto secondo posto. Invece sorpresa delle sorprese, Anne Marie è arrivata quando il roller del cronometro era già due secondi sopra II suo tempo. Eppure nello sci tutto ha spiegazione, anche questa controperformance. Anne Marie un poco per migliorare nuovamente in slalom e in gigante, e molto per tornare ad essere quella ragazza carina che era, ha fatto una cura dimagrante piuttosto energica quest'estate e ne ha ricavato un fisico ancora prestante piacevolmente sagomato, che ha baricentro spostato e pesi diversamente distribuiti. Risultato il settimo posto di oggi, che potrebbe segnare un calo definitivo oppure semplicemente la prima tappa di un adattamento alle nuove dimensioni. Poi Bernadette Zurbriggen, stazza maggiore con altezza Intorno all'un^ e ottanta, fisico e viso ] che ricordano in bello quello del la campionessa olimpionica Christl Haas. Bernadette è sempre stata la ragazza, mai ragazzina, prodigio della squadra svizzera, ma ha trovato sulla propria strada quella impossibile Nadlg che ha rapinato a Sapporo due titoli olimpici. Bernadette ne ha rica¬ vato una sorta di complesso di inferiorità che insieme a parecchi piccoli incidenti le ha Impedito di far risultati per una stagione. Rispunta adesso nel ruolo di protagonista assoluta perché è bene ricordare che è ottima combinatista con gigante, e discreta con slalom. Terza Danielle Debernard, bionda, carina, molto francese anche nella grazia con cui si presenta al traguardo dopo una sfaticata simile. Danielle è stata medaglia d'argento a Sapporo per un solo centesimo di secondo, poi quando lo scorso anno ha deciso di trasformarsi in sciatrice completa, da Coppa del Mondo per intenderci, si è rotta una gamba e il gioco è finito. Ora Danielle ci riprova e oggi ha messo le basi partendo da lontano con il numero quaranta. Le azzurre hanno sbagliato per la loro parte, forse non avevano una sciolina straordinaria ma nemmeno pessima, e hanno denunciato la consueta carenza di glisse buscandosi tutti i distacchi nella parte iniziale. La prova è negativa in pieno per la Tissot-Arrigoni, discreta per la Silvestri, ottima per la diciassettenne torinese Paola Colombari che ha buscato un distacco minimo e un piazzamento che non la premia abbastanza. Non mettiamoci a giudicare Claudia Giordani, che ha un mese di preparazione netto in meno di tutte le altre e un'operazione al menisco in più. E' scesa fino al fondo, e tanto basta. Giorgio Viglino Val d'Isère. Wiltrud Drexel in azione ieri nella "libera" (Tel.)

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