Prestito del governo francese all'industria automobilistica di Loris Mannucci

Prestito del governo francese all'industria automobilistica Per la durata di 15 anni, al tasso del 9,75% Prestito del governo francese all'industria automobilistica Un miliardo di franchi per la Citroen e 450 milioni per la Renault (Dal nostro corrispondente) Parigi, 4 dicembre. Il governo concede un prestito di un miliardo di franchi alla Citroen ed un altro di 450 milioni alla Renault, rimborsabili in quindici anni con l'interesse del 9,75 per cento, per poter procedere alla riorganizzazione dell'industria automobilistica con un «matrimonio» Citroén-Peugeot ed un'unione Saviem-Berliet. Viene creato cosi un gruppo automobilistico che sarà il secondo d'Europa, dopo la Fiat e prima di Volkswagen, ed un gruppo che sarà ugualmente di statura europea per la costruzione di veicoli pesanti. La duplice operazione, voluta dal Presidente della Repubblica, è stata facilitata dalle pessime con¬ dizioni della Citroen la cui gestione si chiuderà quest'anno con un deficit di 800 milioni di franchi, che porterà il «buco finanziario» a due miliardi di franchi, ossia 280 miliardi di lire. Frangois Michelin, proprietario, è stato costretto a correre ai ripari ed il governo gli ha imposto le sue condizioni: cessione della Berliet, valutata 450 milioni di franchi, alla Renault, già proprietaria della Saviem; ri- nuncia al ricupero di 550 milioni di franchi prestati dalla banca al-la Citroen nel luglio scorso e ga rantiti dalla firma personale dell'industriale; versamento alla Citroen di 350 milioni di franchi in denaro liquido; rinuncia al controllo della società di costruzioni meccaniche Panhard-Levasseur (che tra l'altro fabbrica armi) filiale di Citroen; abbandono della «Société Engrenages et réducteurs», importante società meccanica. In pratica la società Peugeot prende il controllo della Citroen, ■3 potrà rimborsare in quindici anni il prestito concesso alla suddetta e rendersene progressivamente proprietaria. Intanto il governo avrà un diritto di controllo sul gruppo Peugeot-Citroén ed eventualmente una partecipazione agli utili. La società nazionalizzata Renault, potrà dal canto suo farsi cedere dalla Citroen, contro i 450 milioni di franchi avuti in prestito, le azioni della Berliet che essa detiene, ma ha intenzione di lasciare indipendenti le reti commerciali della Berliet e della Saviem. Disapprovata dai sindacati, che volevano la nazionalizzazione della Citroen sostenendo che il denaro pubblico non deve servire a salvare le aziende private, l'operazione Peugeot-Citroen è invece giudicata logica dagli ambienti industriali dei quali si fa eco Le Figaro. Loris Mannucci

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