Alla Fiat, orario normale in attesa del lungo ponte

Alla Fiat, orario normale in attesa del lungo ponte Dopo Faccordo raggiunto a Roma Alla Fiat, orario normale in attesa del lungo ponte L'attività sospesa dal 20 dicembre al 13 gennaio (perse 13 giornate lavorative) - Oggi a Torino incontri per la Lancia, i veicoli industriali Fiat e le altre aziende del Gruppo In applicazione dell'accordo stipulato sabato a Roma, da ieri negli stabilimenti automobilistici del Gruppo Fiat è stato ripristinato l'orario completo di 40 ore settimanali: si lavorerà cioè da lunedì a venerdì per 40 ore alla settimana, mentre in ottobre e in novembre l'orario, per 71 mila operai (65 mila della Fiat e 6 mila della Lancia), era stato di 24 ore settimanali, per cui si lavorava tre giorni (lunedì, martedì, mercoledì). Onde evitare errate interpretazioni, bisogna aver chiaro un punto: non è che la crisi dell'auto si sia improvvisamente risolta. Nella realtà le giornate di riduzione del lavoro settimanale sono state concentrate nel «lungo ponte» di Natale e Capodanno. Azienda e sindacalisti hanno infatti concordato di sospendere l'attività del Gruppo Auto da venerdì 20 dicembre a lunedì 13 gennaio compresi, per cui si perderanno 13 giornate lavorative. Aggiunte alle 15 «perdute» con le riduzioni d'orario di ottobre e novembre si arriva a un totale di 28 giornate in un quadrimestre. Nei mesi di ottobre e di novembre la Fiat aveva chiesto unilateralmente (dopo la rottura delle trattative) l'intervento della Cassa integrazione straordinaria, che presuppone la dichiarazione di «stato di crisi» del settore. I sindacalisti si sono sempre dichiarati contrari alla «crisi del settore» non perché neghino che esistono gravi difficoltà, ma perché temono che si determinino effetti diffusivi sulle altre aziende. Nella trattativa romana di sabato hanno quindi ottenuto che per la «copertura» delle 13 giornate lavorative del «ponte» di Natale si faccia ricorso alla Cassa integrazione ordinaria più un intervento a carico dell'azienda. La Fiat sopporterà un onere, ma anche i lavoratori affronteranno un sacrificio: infatti due giornate saranno retribuite con il salario che gli operai avrebbero percepito nel 1975 in occasione di due festività infrasettimanali cadenti in giornate festive: domenica 29 giugno (Santi Pietro e Paolo) e sabato 1" novembre (Ognissanti) e una terza giornata di salario sarà anticipata dalla Fiat con l'intesa che dovrà essere recuperata. In pratica, per coprire le 13 giornate lavorative del «ponte» l'azienda e i sindacati hanno accettato degli oneri pur di non dover ricorrere ancora allo «stato di crisi». I sindacati sottolineano il «valore politico» dell'intesa. Dopo il «ponte natalizio» si tornerà all'orario pieno di 40 ore settimanali. Però entreranno in vigore le verifiche trimestrali degli stocks (con dati segreti forniti dall'azienda ai sindacati mese per mese). La prima verifica è stata fissata per il 7 gennaio «ed avrà per oggetto — come dice l'accordo — il produttivo di febbraio e le previsioni per marzo ed aprile». In pratica significa che se lo stock supererà il limite stabilito di 310 mila vetture dovranno essere decise misure per ridurlo a 280 mila vetture. Le misure potranno essere lo spostamento di manodope programma ra ad altri settori se possibile, la manovra della riduzione degli straordinari, l'abolizione di giornate lavorative, cercando di limitarle ad una per settimana oppure raggruppandole in «ponti» in occasione di festività. Per esempio, è già stato stabilito che a Pasqua ci sarà un «ponte» utilizzando la quarta settimana di ferie. In proposito l'accordo dice: «Per gli operai del Gruppo Auto e stabilimenti collegati sarà effettuato a fine marzo 1975, in coincidenza del periodo pasquale, un ponte con l'utilizzazione della quarta settimana di ferie 1975». La data del 7 gennaio sarà, sotto certi aspetti, un giorno storico per il movimento sindacale: infatti per la prima volta azienda e sindacati si siederanno attorno ad un tavolo per «gestire insieme la crisi» e stabilire che provvedimenti sono necessari per ridurre eventualmente la produzione. Questa assunzione di responsabilità dei sindacati riguarda anche i consigli di fabbrica e le altre rappresentanze di base. Il valore politico del fatto è stato sottolineato dai sindacalisti e da tutti gli osservatori esterni. Per la copertura salariale delle eventuali giornate di riduzione del lavoro si spera che per l'epoca sia già funzionante l'intesa che dovrebbe essere stipulata in sede nazionale, tra le Confederazioni e la Confindustria, sul saiario garantito. L'accordo Fiat di sabato — com'è già stato rilevato — ha tra l'altro il merito di rimuovere un ostacolo e rendere più facile la ripresa del colloquio tra Confederazioni e Confindustria per la contingenza e il salario garantito. All'Unione Industriale di Torino oggi, alle 15, ci sarà un incontro per estendere l'accordo Fiat alle aziende automobilistiche fuori Torino (stabilimenti di Cassino, Termini Imerese, Termoli eccetera; Autobianchi), al settore dei Veicoli industriali ed alle aziende collegate (Cromodora, Stars, Weber eccetera). Oggi si deciderà anche per il «ponte» alla Lancia che in linea di massima dovrebbe avere la stessa lunghezza di quello Fiat sia pure con qualche spostamento delle date: per esempio potrebbe cominciare qualche .giorno prima e finire, naturalmente, prima. Il Sida (Sindacato dell'auto) ieri nella riunione della segreteria ha avanzato riserve sull'accordo stipulato dalla Firn. Sergio Devecchi

Persone citate: Sergio Devecchi

Luoghi citati: Cassino, Roma, Termini Imerese, Termoli, Torino