Tre famiglie vogliono lo smemorato di Cassino: ma lui è molto scettico

Tre famiglie vogliono lo smemorato di Cassino: ma lui è molto scettico Perse la memoria a 12 anni durante un bombardamento Tre famiglie vogliono lo smemorato di Cassino: ma lui è molto scettico Cassino, 29 novembre. « Siamo sulla strada giusta. Credo che, a giorni, Antonio Talento potrà sapere con certezza chi è suo fratello e chi soìw ì suoi familiari più diretti». Lo ha detto oggi il sindaco di Cassino, Antonio Ferraro, in merito alla vicenda di Antonio Talento, l'uomo quarantaduenne che, perduta la memoria per un trauma infantile, non era riuscito mai a sapere chi fossero i suoi parenti. Com'è noto, lo « smemorato », che ora abita a Napoli, a circa dodici anni perse la memoria in seguito a un trauma subito nel corso dei bombardamenti che distrussero Cassino nel 1944, causando la morte di circa 1200 persone, tra le quali moltissimi bambini. Trovato tra le macerie, il piccolo venne affidato a un brefotrofio dove, per un anno, non pronunciò neppure una parola. Soltanto dopo parecchio tempo disse di chiamarsi Antonio Talento. Alcune immagini televisive degli avvenimenti che coinvolsero Cassino nel 1944 hanno riaperto nei giorni scorsi uno spiraglio nella mente di Talento. Dopo alcuni appelli, ora tre famiglie si contendono Antonio Talento: sono i Pelagalli, i Colacicco e i Valente. Per tutta la giornata. Talento è stato a Cassino a contatto diretto con la famiglia Valente che, secondo il sindaco, « sarebbe quella che ha più punti in comune con Talento ». « Oggi — ha detto il sindaco — abbiamo assistito a due episodi veramente commoventi. Mentre camminavamo nelle zone teatro dei bombardamenti, una donna a cui chiedevamo dei ragguagli circa la famiglia Valente ha detto che un bambino di quella famiglia in quei tristi anni era andato disperso ». Quando il sindaco ha chiesto alla donna se sarebbe in grado di riconoscerlo, lei ha risposto: « Se è un Valente avrà senz'altro i denti larghi ». « Talento — dice il sindaco — ha i denti larghi e le mani uguali a quelle di Francesco Valente, la persona che, a mio giudizio, è fratello di Talento ». Sempre durante la camminata nelle zone dell'infanzia dello smemorato, un guardiano che da anni conosce la famiglia Valente ha notato in Antonio una somiglianza incredibile con un Valente, morto cinque anni fa. « Adesso — dice il sindaco — abbiamo lasciato Antonio Talento nella casa di quella che forse è la sua famiglia. Vogliamo che parli con loro, magari per ricostruire, grazie a qualche particolare, la sua vera identità ». Talento, dal canto suo, si è detto commosso delle dimostrazioni di affetto ricevute anche se, in tutta la vicenda, si dimostra molto scettico. (Ansa)

Luoghi citati: Cassino, Napoli