Fiumi puliti per l'Europa

Fiumi puliti per l'Europa Convegno di Comuni sulla politica dell'ambiente Fiumi puliti per l'Europa Discussi i rimedi per i dissesti al paesaggio e le insidie alla salute pubblica in un incontro fra gli amministratori comunali europei - Fra le soluzioni per unire la tutela dell'ecologia alle preoccupazioni energetiche, il riciclaggio dei rifiuti urbani - La speculazione edilizia (Dal nostro inviato speciale} Roma, 28 novembre. - Separazione del diritto di proprietà dal diritto di edificare », « disponibilità pubblica del suolo », " il territorio sottratto alla speculazione », « chi inquina paga, chi non Inquina viene premiato e favorito », « abbinamento della programmazione economica e della pianificazione del territorio «: sono questi i principi fondamentali della conferenza indetta dal Consiglio dei Comuni d'Europa per discutere le possibilità effettive di una politica ambientale. I delegati dei Comuni e delle «locai authorities» dell'Europa Occidentale si sono trovati d'accordo almeno in un riconoscimento carico di contenuti esplosivi: « Le attuali tendenze portano alla rovina totale. Senza la disponibilità pubblica del suolo l'ecologia è un mito ». Lo ha detto con Iona il sindaco di Grenoble, Hubert Debedout, anticipando una delle relazioni principali di domani. II discorso sull'ambiente e sul territorio si rivela sempre più carico di contenuti politici ed economici, tanto da mettere in crisi gli stessi amministratori comunali che fino a ieri si preoccupavano prevalentemente (con le dovute eccezioni) di favorire l'interesse privato a costo di causare danni immensi alla collettività. Abbiamo appreso, per fare un esempio molto vicino alla realtà italiana, che anche nella Germania Occidentale si ha uno spreco edilizio enorme: migliaia di alloggi troppo costosi, costruiti unicamente per fini speculativi, sono invenduti e inutilizzati. I capitali congelati in questa produzione superflua, che ha corroso largamente il territorio agricolo della Germania e aggravato i pesi dei bilanci dei comuni e dei « lander ». supererebbero i 5000 miliardi di lire. In Italia abbiamo 7 milioni di stanze vuote, in case che richiedono affitti sproporzionati alle possibilità di chi cerca un alloggio. Come evitare l'ulteriore dilatazione di questi fenomeni, se l'intervento pubblico è debole e se l'autorità locale non ha la possibilità di far applicare effettivamente i suoi piani urbanistici, ammesso che siano • buoni piani •? Come rimediare ad altri fenomeni dovuti allo strapotere dell'interesse : ettoriale che ha diffuso Industrie inquinanti, ha utilizzato I fiumi, I mari e l'atmosfera come un immenso deposito di rifiuti? Il borgomastro r'i Monaco, Georg Kronawitter, In detto: •• I passi concreti sono tuttora modesti. Il Reno è rimasto un maleodorante canale di scarico. A Parigi il traffico produce una rumorosità media di 85 decibel, la soglij della sofferenza. A Monaco i cittadini respirano più di 40 tonnellate di ossido di carbonio ogni 24 ore. La crisi dei bilanci comunali aggrava le difficoltà, annullando sul nascere qualsiasi iniziativa politica ; r la salvaguardia dell'ambiente ». Ho citato queste denunce di fonte tedesca non a fini consolatori ma' per rompere la crosta del provincialismo che ci la ritenere di essere le sole vittime del disastro ambientale, per colpa della nostra congenita inefficienza. In concreto, qualcosa è possibile fare anche se la Comunità europea attraversa un momento delicatissimo, illustrato oggi dal vice presidente Carlo Scarascia Mugnozza. Il principio « chi inquina paga », per ora teorico come « raccomandazione comunitaria », comincia ad affermarsi in torma più avanzata, e cioè « non inquinare ms trattenere gli scarichi e riutilizzarli ». // passo in avanti è dovuto alla ricerca scientifica orientata dalla pressione dei cittadini non più rassegnati. L'impianto della Montedìson per riciclare i resìdui della produzione di biossido di titanio a Scarlino è un esempio di valore europeo. Si diffondono impianti per il ricupero dello zollo delle centrali termo-elettriche. Esperti di comunità locali americane hanno riferito su nuove tecnologie preferibili a quella degli inceneritori (fonti di inquinamento atmosferico). L'ecologia non è necessariamente in conflitto con l'economia. Il Consiglio dei Comuni d'Europa lo riafferma solennemente, chiedendo che la programmazione economica e quella del territorio diventino simultanee. Intanto gli amministratori locali possono premere sui governi e sul Parlamenti, perché sia superato « il momento critico del rapporto società-ambiente » di cui ha parlato Giovanni Spadolini, nuovo ministro per i beni culturali e per l'ambiente nel governo Moro. Spadolini si è pronunciato contro le ipotesi di - sviluppo zero », definite « conseguenza del catastrofismo di alcuni ecologi », indicando la scelta di un coordinato sviluppo, per una società europea con governo europeo, con responsabilità e partecipazione diretta delle amministrazioni locali. Mario Fazio Un tratto del Po. Acque inquinate e montagne di rifiuti (Foto «La Stampa»)

Persone citate: Carlo Scarascia Mugnozza, Georg Kronawitter, Giovanni Spadolini, Hubert Debedout, Iona, Mario Fazio, Spadolini

Luoghi citati: Europa, Europa Occidentale, Germania, Germania Occidentale, Italia, Monaco, Parigi, Roma, Scarlino