Con pane e cinema

Con pane e cinema LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Con pane e cinema Ieri scelta tra l'inchiesta sull'alimentazione e il film di Wyler "I migliori anni della nostra vita" - Stasera "In difesa di" /; ciclo dedicato a Wyler sta per concludersi: una rassegna di incontestabile interesse che ha riproposto alcune opere notevoli (vedi « Piccole volpi », vedi « L'ereditiera ») che rimangono tali anche a distanza di anni, e altre che ebbero a suo tempo un successo enorme e che oggi risultano appannate. Lunedì abbiamo rivisto «Gli occhi che non sorrisero » che all'inizio degli Anni 50 aveva riempito le sale di pubblico singhiozzante. Oggi « Gli occhi che non sorrisero » ha l'aria di un melodrammatico fumettone che, peggiorando sensibilmente il romanzo « Carrie » di Dreiser cui si ispira, punta agli effetti patetici in maniera quasi grot tesca. Tra l'altro, allora fu esaltata come stupenda e finissima una ricostruzione d'epoca che appare dì normale amministrazione, e fu lodata senza riserve l'interpretazione di Laurence Olivier che invece è piuttosto monotono con n a un atteggiamento costante, da principio alla fine, di cane bastonato. Con I migliori anni della nostra vita siamo su un piano diverso. Anche qui i tanti Oscar non sembrano giustificati. Anche qui le concessioni al gusto hollywoodiano, alle esigenze del levigato prodotto industriale, alle preoccupazio- ì ni di cassetta sono evidenti e in parecchi punti, o personaggi, urtano. E anche qui il tempo ha lasciato i suoi segni. Tuttavia, sotto, dimenticando le molte convenzionalità dì trama e le goffe conclusioni ottimistiche, si sente vibrare una certa sincerità: e, tutto sommato, viene pur fuori l'America sconvolta dallo ''hoc violento della guerra, I presa dai problemi della difficile ripresa della vita civile. Wyler stesso osservò, più tardi, che il film, così com'era, nel successivo periodo maccartista di isterica caccia alle streghe, non sarebbe più passato. In alternativa, l'ultima puntata dell'inchiesta sull'alimentazione in Italia Pane al pane, in cui sono state dette molte cose sagge, ma si sa che a questo tipo di trasmissioni piazzate sul processo digestivo, in prima serata, la gente preferisce di regola lo '< spettacolo »: e per Pane al pane la concorrenza del film del mercoledì dev'essere sempre risidtata fatale. Nulla di nuovo — vogliamo dire circa la consueta linea dì prudentissimo equilibrio e di finta obbiettività — sul fronte dei telegiornali. Eppure non c'è stato utente ieri sera che guardando gli speakers emergere dal loro stallo non abbia cercato di immaginarsi gli effetti della prossima riforma su cui com'è noto è stato raggiunto l'accordo. Due telegiornali differenti, due « testate », due indirizzi, due équipes... E' facile, e diremmo di prammatica, lo scetticismo. Aspettiamo. Un passo indietro all'altra sera. Mancanza di spazio non ha consentito di parlare né di Giallo vero di Biagi che ha rievocato il caso clamoroso della morte, secondo alcuni, o della scomparsa, secondo altri, del comandante Crabb, l'uomo-rana che vivrebbe in ottima salute nell'Unione Sovietica e sarebbe in procinto di trascorrere gli anni della pensione in Italia; né dell'esordio di Un mare da salvare, denuncia di inquinamerito che speriamo qualcuno ascolti. Stasera sul « secondo » alle 21 l'editore Giulio Einaudi per la rubrica In difesa di illustrerà magnificenza e abbandono del grandioso complesso della Venaria Reale. Segnaliamo, ancora sul « secondo », alle 19, la rassegna cinematografica L'epoca d'oro del musical americano. u. bz.

Persone citate: Biagi, Dreiser, Giulio Einaudi, Italia Pane, Laurence Olivier, Pane, Wyler

Luoghi citati: America, Italia, Unione Sovietica, Venaria Reale