Per la Juve è proibito sbagliare La Roma oggi non aspetta altro di Maurizio Caravella

Per la Juve è proibito sbagliare La Roma oggi non aspetta altro I bianconeri contro l'insidia del "troppo facile,, Per la Juve è proibito sbagliare La Roma oggi non aspetta altro Per convincersi che quella di oggi sarà una bella domenica e che il diavolo non è brutto come 10 sì dipinge, I bianconeri danno un'occhiata alle statistiche e scoprono che la Roma sul loro campo in genere passa dei momenti piuttosto brutti, visto che da cinque anni non porta via neppure un punto. Cose vecchie, si dirà: in campo contano cuore e polmoni, le statistiche sono numeretti sui libri e basta. Ma anche mettendo in un angolo il passato e guardando solo il presente, la Roma attuale non sembra un mostro di bravura, dato che in sei partite è riuscita a mettere a segno soltanto la miseria di un gol. Nessuna squadra, neppure in serie B o C, ha fatto peggio, tanto per intenderci. Tutto facile, allora? Macché: la Juve non è così ingenua da pensarlo. A parte il latto che incontri facili non ne esistono più (è 11 ritornello preferito di quasi tutti gli allenatori, ma c'è un fondo di verità), questa Roma non viene affatto a Torino con l'idea di mettersi in un cantuccio e lasciare passivamente che la Juve si sloghi. Il piano di Liedholm — neppur tanto segreto — è questo: imbrigliare I bianconeri con una vera e propria • ragnatela » a centrocampo, aspettare che la furia degli avversari si attenui un po' e che qualcuno di loro venga preso dal nervosismo per aver seminato tanto e raccolto nulla, e poi andare improvvisamente in avanti e colpire di sorpresa. Con chi? Con Prati, naturalmente. Liedholm è troppo saggio per ritenere che, sul campo, le cose andranno esattamente come lui pensa. Anzi, per rendere omaggio alla squadra di Parola, l'ha addirittura paragonata all'Olanda, dando ai suoi giallorossi il ruolo dell'Italia. Ma però ha subito aggiunto che a Rotterdam, con un arbitro più oculato, gli azzurri avrebbero anche potuto vincere, o almeno non perdere. In altre parole: la Juve è più forte, ma in una partita può anche prevalere il più debole, il calcio è anche questione di tattiche e di furbizia. E poi. la Roma ha anche un vantaggio psicologico che sarà bene non sottovalutare: perché se ai bianconeri i tifosi chiedono assolutamente di vincere, ai suoi giallorossi chiedono soltanto di non perdere. La Roma, insomma, anche se è nella bassa classifica può giocare senza grossi patemi. mentre la Juve. anche se è in vetta, non può lare errori. L'obbiettivo di Parola è ovvio e nello stesso tempo difficile: scavalcare il suo amico Pesaola, restare solo in vetta, guardare tutte le altre squadte dall'alto in basso. C'è chi dice che forse sia meglio restare in posizione d'attesa, per non diventare subito il bersaglio di tutti. Ma sono discorsi teorici e, forse, anche falsi. In una corsa ciclistica l'obbiettivo di un Merckx 0 di un Gimondi lo conoscono tutti: una mezza figura può restare al coperto cercando il colpo a sorpresa che inganna tutti, loro non ingannano più nessuno. Quindi, se la Juve potrà scrollarsi di dosso il Bologna fin da oggi, lo farà più che volentieri, I punti persi non si recuperano più; e se Fabbri farà il lavora a Parola (ed a se stesso, naturalmente) di fermare Pesaola. I tifosi bianconeri in cuor loro gli laranno un monumento. E' un'alleanza che dura novanta minuti soltanto, ma è .un'alleanza vera: se i granata volessero lare un dispetto alla Juve si metterebbero i bastoni tra le ruote da soli, e non sono così sciocchi da farlo. Sarebbe autolesionismo bello e buono. La Juve, insomma, gioca a Torino e pensa a Bologna. Un po' di paura per questa Roma che sembra addormentata ma può svegliarsi da un momento all'altro c'è, anche perché nel calcio l'insidia del ' troppo facile » è reale, non apparente. In effetti, la Juve dovrà forse temere più se stessa degli avversari, che con una sola ' punta » vera (quel Prati che proprio due domeniche la ha segnato il suo primo gol) dovrebbero magari infastidire, ma non pungere. Ma il problema è questo: se i bianconeri non segneranno subito, riusciranno a non farsi prendere dall'orgasmo? Il gioco • corto » (anzi ■ cortissimo », fatto di passaggetti a centrocampo nello spazio di un fazzoletto) dei giallorossi potrebbe irretirli, innervosirli. Liedholm spera proprio in questo: perché quando si è nervosi, si sbaglia di più. Sarà una sfida tra squadre In complete, ma il peso delle assen ze (con tutto il rispetto per Capello) dovrebbe farsi sentire più tra i giallorossi che tra i bianconeri. Liedholm non può disporre di Ginulli, Spadoni e Cordova, ed il forfait di quest'ultimo potrebbe incidere in modo notevole. Ma perché Cordova non c'è? Era infortunato, ma ora sta bene, e in al lenamento lo ha dimostrato. Pe rò ha chiesto lui stesso di non venire a Torino, ha detto che non se la sentiva: e Liedholm non ha potuto lar altro che prenderne atto, mica poteva costringerlo con la forza. Perché ha rinunciato? | Qualcuno parla di dissaoori con il suo presidente, ma è più probabile che Cordova, stufo di essere contestato, si sia messo da ! parte per stare lontano dalle po , lemiche. Una specie di sciopero ' personale, insomma. E la Juve? Una novità, sconta- 1 (a ma ugualmente grossa: Viola I prende il posto di Capello, sta volta gioca una partita intera, è il suo momento. E' un esame, per lui, ed ha a disposizione soltanto novanta minuti, perché se fallisce torna di nuovo in naftalina, e chis sà quanto ci rimane. Per il resto, un solo dilemma, che ormai è diventato un'abitudine: Bettega, op pure la vecchia volpe Altafini? Può darsi che Parola tenga il grande José nella bambagia per aver 10 pronto e scattante per il match con l'Ajax, ma è anche possibile che venga utilizzato nel primo tempo, per poi lasciare il posto a Bettega. Insomma, per conoscere le decisioni di Parola — che vuole una notte di meditazione in più, o che semplicemente vuol lasciare un pizzico di mistero — bisognerà aspettare l'altoparlante. Resisteremo. Oggi, allo stadio, ci sarà anche 11 signor Kraay, tecnico dell'Ajax, che ha deciso di precedere di un giorno la squadra per • spiare » i bianconeri. Ma II verbo » spiare » forse non è più giusto, visto che pare gli sia stato riservato dalla Juve un posto in tribuna d'onore. Maurizio Caravella Il terzino giallorosso Rocca in azione. Punto di forza della Roma, lo è ormai diventato anche della nostra Nazionale

Luoghi citati: Bologna, Italia, Olanda, Rotterdam, Torino