Verona: pala del Mantegna all'asta per risolvere la crisi dell'ospedale

Verona: pala del Mantegna all'asta per risolvere la crisi dell'ospedale Deciso dal Consiglio degli istituti ospedalieri Verona: pala del Mantegna all'asta per risolvere la crisi dell'ospedale E' il grande trittico della Basilica di San Zeno - Il prezzo base dovrebbe essere di cinque miliardi - I commenti dei veronesi: "E' assurdo, sarebbe come mettere all'asta l'Arena" - Il sindaco: "Un gesto emotivo che ha lo scopo di richiamare l'attenzione del governo sulla situazione drammatica degli ospedali" (Dal nostro corrispondente) Verona, 23 novembre. Il grande trittico del Mantegna raffigurante la Madonna con Bambino circondati da santi che sovrasta l'altare maggiore della basilica veronese di San Zeno, è stato messo all'asta. Il prezzo base, salvo diversa stima degli esperti, sarà di cinque miliardi. La clamorosa decisione è stata adottata dal consiglio di amministrazione degli istituti ospedalieri di Verona, proprietari della famosa opera, per poter sopravvivere, per garantire la continuazione dell'assistenza ospedaliera. L'ospedale di Verona è proprietario della basilica di S. Zeno e ha la disponibilità delle sue rendite (quella del dipinto è però da varie parti contestata) in base a una deliberazione della municipalità di Verona che risale al 1 settembre 1801. L'anno scorso, il 16 giugno, il comparto di sinistra del trittico fu trafugato di notte dalla basilica. I ladri si misero in contatto con il presidente dell'ospedale avv. Giambattista Rossi per chiedere il riscatto (non si sa se fu pagato) e poi per informarlo sulla località dove l'opera d'arte era stata lasciata quando si decise di restituirla. Il 25 giù- gno '73 il legale dell'ospedale, avv. Olivi, dichiarò che l'isti- tuto non rivendica la proprie-1 ta del Mantegna perché l'ope-1 ra appartiene a tutta la comunità veronese. Evidentemente i tempi sono cambiati. La situazione finanziaria dell'ospedale si è fatta ancora più drammatica. Proprio ieri sera il tesoriere (la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno) aveva informato di non essere in grado di pagare gli sti-. pendi di novembre e dicembre. «Non possiamo — dice l'avv. Rossi — neppure far fronte alle forniture urgenti. E' per Questo che il consiglio, per evitare la paralisi dell'attività ospedaliera ha deciso di sollecitare dal governo l'applicazione della legge 386 per il ripiano dei debiti delle mutue, legge approvata in luglio e non ancora operante, di protestare inoltre contro le mutue perché non pagano per la discriminazione che fanno tra gli ospedali pubblici e le cliniche private a vantaggio di queste ultime, e dì mettere infine in vendita con un'asta pubblica il trittico del Mantegna». Quest'ultima decisione, la più clamorosa senz'altro, insieme alle dimissioni preannunciate dall'avv. Rossi se non ci sarà un immediato intervento a garanzia della prosecuzione dell'attività dell'ente oberato di debiti (48 miliardi), appare però difficilmente realizzabile. La pala è infatti un bene inalienabile, pare anche inamovibile. Uno sceicco non potrebbe quindi comprarla e neppure un magnate americano. L'unica soluzione concretamente possibile è quella di un acquisto da parte della Santa Sede che, però, dovrebbe lasciare il Mantegna a S. Zeno. I veronesi hanno commentato la notizia con molta serenità: «Una vendita assurda. \ 1 e' come se si mettesse alia1 sta l'Arena». Questo trittico costituisce senz'altro l'opera più preziosa insieme al S. Giorgio del Pisanello tra quelle conservate nelle chiese veronesi. Un'opera che è patrimonio di tutti tanto è vero che il sindaco di Verona, dott. Carlo Dellaini, ha oggi dichiarato: \ «Considero la decisione un ge- sto emotivo avente lo scopo adi richiamare l'attenzione del governo e del parlamento sulla situazione veramente drammatica in cui si trovano gli istituti ospedalieri. Voglio sperare che si riesca a trovare una via di uscita, evitando di ricorrere ad una gravissima operazione che impoverirebbe il patrimonio artistico della città, di un'opera che s«p appartiene moralmente anche se non materialmente a tutta la comunità». Il vescovo mons. Carraro: «Mi sembra incomprensibile la proposta di cui si parla. A parte il stio fondamento giuridico ritengo che si possano e si debbano trovare altre vie alla soluzione dei gravi problemi ospedalieri». Molto dura è la reazione del prof. Licisco Magagnato, direttore dei musei veronesi. «No è incredibile. Questa è una proposta assurda e peri- \ colosa. L'opera è di proprietà della città di Verona che l'ha già acquistata una volta dal | Mantegna. Se volevano provocare una reazione clamorosa vi sono riusciti. Ma ritengo impossibile che il trittico possa essere alienato». f. r. .^y-^;^^ , , _ _ ...... .... ... La Pala dl San Zeno, custodita nella chiesa di Verona. Il Mantegna la dipinse tra il 1457 e il 1459

Luoghi citati: Belluno, Verona, Vicenza