Saliti a quattro i bimbi morti asfissiati dai gas di un'auto

Saliti a quattro i bimbi morti asfissiati dai gas di un'auto La tragica conclusione di un gioco in un box di Milano Saliti a quattro i bimbi morti asfissiati dai gas di un'auto Ieri hanno cessato di vivere altri due piccoli - Avevano 8 e 12 anni - L'unico superstite difficilmente potrà salvarsi: il suo elettroencefalogramma è "piatto" - Ricostruita la tragedia (Nostro servizio particolare) Milano, 22 novembre. E' rimasto vivo uno solo — ricoverato al reparto rianimazione con una prognosi senza speranze — dei cinque bambini intossicati dall'ossido di carbonio sprigionatosi, ieri sera, da un'auto messa in moto per gioco, all'interno di un box. Gianluca Puzzarini e Luca Lanzoni (8 e 10 anni) erano stati estratti cadaveri; stamattina è morto Luca Renna (8 anni); nel pomeriggio, Paolo Andrea Prada, 12 anni. Luca Moscatelli, il superstite, giace a palpebre chiuse; le pupille, dilatate al massimo, non rispondono alla luce; nessuna reazione, nemmeno al dolore. La gravissima lesione alla corteccia cerebrale è irreversibile. « Potrebbe finire di vivere tra dieci mimiti, come fra dieci giorni », dicono al reparto. Ricordano casi analoghi: la 29enne professoressa Rita Messinese, spirata dopo un mese di coma, per avere bevuto cianuro; uno studente di 17 anni, in agonia da oltre venti giorni, per intossicazione accidentale di gas da cucina. Per entrambi, come per il piccolo Luca, l'elettroencefalogramma piatto rivelava la persistenza della vita a livello meramente «biologico». La tragedia è avvenuta ieri, intorno alle 19, quando, preoccupate per il ritardo dei figli, Luciana Renna, Anna Puzzarmi e Carmela Prada, dopo averli cercati dovunque, so¬ no scese nel seminterrato delle autorimesse ed hanno sentito gemiti provenire dal box di Sergio Lanzoni; spinta la saracinesca, hanno tro¬ vato i cinque bambini inerti, accasciati sui sedili. Privi di sensi, stavano lentamente passando dal sonno alla morte. Accanto all'auto del padre, il piccolo Luca teneva la bicicletta e tanti scatoloni con automobili e percorsi. Una volta nel garage, i bambini si sono impadroniti delle chiavi, abbandonate sul cruscotto, della vettura « vera », hanno deciso di entrarvi ed avviare il motore, avendo l'accortezza di mettere, prima, il cambio « in folle »: evidentemente era l'unica cognizione che avevano sul « come si guida una macchina ». Solo uno ha fatto a tempo ad accorgersi del pericolo: Paolo Andrea Prada. L'hanno trovato riverso sul pavimento, a fianco della portiera destra spalancata. Studente della seconda media, appassionato di scienze, « da grande » sognava di diventare chimico: forse proprio ricordando qualcuna delle nozioni predilette, ha pensato all'ossido di carbonio, ha intuito che bisognava scappare subito. Quando le ambulanze li hanno trasportati al Policlinico, non batteva più il cuore di nessuno di loro: fino a non molti anni orsono, sarebbero stati subito dichiarati morti. La scienza medica odierna, invece, definisce tale stato come « arresto cardiaco » e riesce a prolungare la vita, ma, fanno notare i sanitari, il cuore è il muscolo più resistente: quando si ferma, le lesioni agli altri organi — principalmente al cervello, il più delicato — sono già gravissime. o. r.

Persone citate: Carmela Prada, Gianluca Puzzarini, Luca Lanzoni, Luca Moscatelli, Luca Renna, Luciana Renna, Paolo Andrea Prada, Rita Messinese, Sergio Lanzoni

Luoghi citati: Milano