La diciottenne annegata nel lago d'Iseo forse seviziata e poi gettata in acqua di Manuel Vigliani

La diciottenne annegata nel lago d'Iseo forse seviziata e poi gettata in acqua Si tinge di "giallo,, il ritrovamento del cadavere della giovane La diciottenne annegata nel lago d'Iseo forse seviziata e poi gettata in acqua Il corpo è stato scoperto per caso da un pescatore sulla sponda bresciana - La vittima aveva lasciato da alcuni giorni la casa dei genitori che ne avevano denunciato la scomparsa - I dubbi del fidanzato ventitreenne (Dal nostro corrispondente) Brescia, 21 novembre. Il cadavere di una ragazza di 18 anni, scoperto per caso da un pescatore sulla sponda bresciana nel lago d'Iseo, ha aperto un «giallo» sul quale la magistratura sta indagando. La vittima si chiama Ariella Zobbio, da Lumezzane, figlia di un piccolo imprenditore. La giovane aveva lasciato la sua abitazione alcuni giorni fa e i genitori ne avevano denunciato la scomparsa. Il suo cadavere è stato ritrovato ieri mattina dal pescatore dilettante Renzo Crescini, 31 anni, da Marone. Il Crescini si era recato a pescare a poca distanza da casa; è stato lui a dare l'allarme. Sono intervenuti i carabinieri, che hanno provveduto al recupero. La ragazza non aveva documenti e il mistero è stato sciolto soltanto dopo alcune ore, quando si è potuto effet- tuare l'identificazione. Il fidanzato della vittima, Egidio Cerutti, 23 anni, da Brescia, si è presentato in questura per esporre i propri dubbi sulle circostanze della morte di Ariella. L'enigma non è stato ancora risolto. Si è pensato in un primo tempo a un gesto disperato. Ariella era stata coinvolta un anno fa in un incidente stradale dal quale aveva riportato come conseguenza uno choc depressivo che la portava a frequenti crisi. Tuttavia, non aveva mai rivelato alcuna intenzione di giungere a un gesto estremo. Un particolare, che ha aperto un'ipotesi inquietante da parte degli inquirenti, è il ritrovamento, sulla sponda del lago a pochi metri dal luogo in cui è stato ripescato il cadavere di un grande sacco di cellophane nel quale c'erano alcuni brandelli di tessuto rosso uguale a quello della gonna della vittima. Inoltre, alcuni segni riscontrati sul corpo della ragazza dal msdico di Marone fanno pensare a un atto di violenza. E' stata anche avanzata l'ipotesi che Ariella sia stata gettata in acqua già morta. E' singolare il fatto che il rinvenimento del cadavere è avvenuto in un luogo tristemente noto, lo stesso in cui nella primavera del 1967 fu ritrovata la salma di Giovanni Battista Zani, il filatelico ucciso dal conte Tebaldo Martinengo Cesaresco e da Giuseppe Piccini. E' soprattutto il sacco di cellophane che ha fatto scattare la ridda delle ipotesi da parte degli inquirenti, in quanto il contenitore è stato trovato molto vicino al luogo dove è stato scoperto il cadavere della ragazza. Inoltre si fa notare che Ariella Zobbio, era di Lumezzane, un centro che dista oltre cinquanta chilometri da Marone, dove è stato trovato il cadavere. Ora gli inquirenti si domandano: se aveva intenzione di suicidarsi, perché fare tanta strada andando dal suo paese sino alle lontane sponde del lago d'Iseo? Inoltre la ragazza non presenta le caratteristiche dei morti per annegamento: il suo cadavere non era né rigonfio né livido. Aveva al polso un orologio fermo sulle 23,30, presumibilmente l'ora della morte; nella borsetta nessun documento, ma soltanto 500 lire e un paio di fazzoletti nelle tasche del giaccone in similpelle che indossava al momento del ritrovamento. Ci si chiede con chi si sia allontanata la ragazza, chi l'ha vista per ultimo, se aveva dispiaceri, se aveva litigato con qualcuno, magari col fidanzato. L'inchiesta deve ora stabilire se vi possono essere state delle ragioni serie per indurla addirittura al suicidio, oppure se è stata uccisa e in questo caso, chi l'ha gettata nel lago. Il sacco di cellophane e i filamenti di tessuto ivi contenuti fanno parte di uno degli elementi più importanti dell'indagine che è in pieno sviluppo. Manuel Vigliani Wlifff Brescia Ariella Zobbio

Persone citate: Crescini, Egidio Cerutti, Giovanni Battista, Giuseppe Piccini, Renzo Crescini, Tebaldo

Luoghi citati: Brescia, Lumezzane, Marone