La penosa bugia di un ragazzo che ha paura di diventare cieco

La penosa bugia di un ragazzo che ha paura di diventare cieco Quattordicenne inventa un rapimento La penosa bugia di un ragazzo che ha paura di diventare cieco Forse dovrà interrompere gli studi - Gira per la città per un giorno intero e non ha il coraggio di confessare la verità (Nostro servizio particolare) Lecce, 21 novembre. Un ragazzo di 14 anni Da-miano Ciccarese, ha tenuto in ansia parenti e amici a Carmiano (un centro di circa diecimila abitanti a pochi chilometri da Lecce), essendo mancato da casa per oltre ventiquattrore. E' stato ritrovato, per caso da un conoscente, in una via del capoluogo salentino. Passeggiava tranquillamente e alla domanda perché non fossg tornato a Carmiano, ha risposto dicendo che era stato rapito e tenuto nascosto da tre uomini, di cui due mascherati. La verità, invece, si è conosciuta dopo. Dietro la bugia inventata dallo studente, c'è una storia patetica. Da qualche tempo Damiano Ciccarese soffre di una grave malattia agli occhi, per la quale perde progressivamente la vista e che sembra sia incurabile. L'altro ieri mattina, come al solito, il ragazzo è venuto i a Lecce, dove frequenta la I quarta ginnasiale: le lezioni 1 sono sospese perché la scuo- !a è sede di esami per un Invece di tornare concorso, al paese, Damiano ha salutato il cugino che era in sua compagnia ed ha cominciato a passeggiare per le vie della città. Pensava al suo grave problema: sembra che il padre, in considerazione della sua malattia progressiva, abbia l'intenzione di non mandarlo più a scuola e lui, agli studi, ci tiene moltissimo. Verso le 19 si è accorto di aver girovagato tutto il giorno, senza meta: non aveva più il coraggio di tornare a casa e sentirsi senz'altro sgridare. Ha continuato a camminare per la città. Intanto i suoi genitori, proprietari di un piccolo negozio di generi alimentari, informavano i parenti e i carabinieri della scomparsa del loro figliolo. Ieri mattina Damiano stava passeggiando nelle vicinanze della questura ed è stato notato da un amico di famiglia. A casa diceva di « essere stato rapito da tre uomini che lo avevano bendato e portato in una casa dove si stava abbastanza al caldo ». Poi i banditi avrebbero parlottato fra di loro e lui sarebbe riuscito a capire che i rapitori si erano accorti di aver sbagliato, d'aver rapito un altro. Oggi Damiano ha confessato la verità ai carabinieri. Non voleva dire al padre di vederci sempre meno. Non vuole interrompere gli studi, voleva trovare il metodo per convincere il padre a mandarlo a scuola, trovare il sistema per guarire. s. g. | a persone dello Yachting ! Club, su una banchina del ! porto Mediceo. Giunti alla se1 de, i due, appena saputo dell'assenza dei loro conoscenti, sono risaliti in macchina per fare ritorno in centro. Alla guida dell'auto, una vecchia «1100», si v posto il padre, che a detta di alcuni testimoni, sarebbe partito a velocità sostenuta. Ha superato una piccola salita e quindi si è apprestato ad affrontare una curva ad angolo retto che dà proprio sul mare. La tragedia forse è stata causata da un improvviso malore, da un guasto meccanico o forse dallo slittamento della macchina: l'asfalto, infatti, era viscido per la pioggia. L'auto, senza più controllo, è precipitata in mare dopo una parabola di circa 15 metri. I pochi testimoni oculari hanno visto i due occupanti abbracciati, stretti l'uno all'altro, impietriti dalla paura. E' stata una questione di secondi. Poi l'auto è scomparsa.

Persone citate: Ciccarese, Damiano Ciccarese

Luoghi citati: Carmiano, Lecce