I banditi assicurano "Nicoletta è curata,, di Franco Giliberto

I banditi assicurano "Nicoletta è curata,, La bimba sequestrata a Milano I banditi assicurano "Nicoletta è curata,, Un messaggio ai genitori - La giovane soffre di crisi depressive e ha bisogno di medicinali (Dal nostro inviato speciale) Milano, 20 novembre. «Le date la medicina che vi abbiamo indicato?». «Sì, gliela diamo, mezza pastiglia due volte al giorno». Nicoletta Di Nardi, la bambina rapita sabato scorso a Milano, soffre di una forma di depressione, in passato ha avuto qualche crisi convulsiva. E' un motivo di preoccupazione che si somma all'angoscia, già grande, per il suo rapimento. Ecco perché nei contatti che i familiari della bambina hanno avuto con i banditi, è entrata anche questa botta e risposta col nome di un farmaco. Sembra che Nicoletta stia abbastanza bene, che non patisca un cattivo trattamento. Oggi, dopo la liberazione di Giuseppe Lucchini, avvenuta a Brescia, ci si chiede se, anche per la famiglia Di Nardi, l'incubo sia destinato a finire presto. Ne parliamo con il questore di Milano, Massagrande. «Oltre a Nicoletta — dice — in Lombardia ci sono altre persone ancora sequestrate: il milanese Luigi Genghini, Emanuele Riboli, di Varese, Giovanni Stucchi di Lecco. Come si può fare una previsione sulla loro sorte? Non regge il ragionamento semplicistico — "Hanno liberato il Lucchini, presto anche gli altri torneranno a casa" —. E' nostra convinzione che gli autori dei rapimenti appartengono a bande diverse, dal comportamento dissimile. Un tempo, quando questi reati erano più rari, sapevamo, sia pure con qualche approssimazione, che a muovere i fili dei sequestri erano certi personaggi della malavita noti alla polizìa. Ne conoscevamo stile e tecnica, probabili intenzioni. Oggi non si può più far calcolo sii una linea di condotta uniforme dei malviventi; i gruppi di rapitori sembrano diversi e con differente comportamento nei vari casi». Chiediamo al questore: «Il fatto per esempio che le famiglie Di Nardi e Genghini non siano ricchissime, può allontanare il momento del rilascio dei sequestrati? Nel caso dei Di Nardi, le risulta che Alberto Alemagna, impietosito per la fragilità di Nicoletta, ricordando la recente analoga avventura di suo figlio, si sia offerto di aiutare economicamente la famiglia?». «La consistenza economica della famiglia dei rapiti — risponde Massagrande — a un certo livello non è elemento determinante e risolutivo per il rilascio del sequestrato. E' chiaro che le trattative posso¬ no avere un margine di elasticità, non si può pensare che i banditi rinuncino comunque ad un utile se sì accorgono che le loro richieste cozzano contro una barriera, per forza di cose, insormontabile. Quanto alla solidarietà di Ale magna nei confronti di Di Nardi, non so cosa dirle, mi giunge nuova». La voce si è diffusa questo pomeriggio, non è escluso che sia nata da una notizia precisa: Alberto Alemagna, quando è avvenuto il rapimento di Nicoletta, ha mandato un tele gramma con parole di conforto ai Di Nardi. «Comunque sia — commenta Massagrande — lo sgomento dei milanesi, per quanto è accaduto in questi ultimi giorni, è tale che non mi stu pirei se ci fosse più di una persona disposta a dare una mano a chi si trova in certe difficoltà nella fase delle trattative con i banditi». «Sono fatti questi — afferma un funzionario di polizia — che dovrebbero rimanere, in ogni caso, coperti da uno stretto riserbo. A volte, ciò che si legge o si ascolta per radio, può danneggiare in prospettiva l'azione degli in quirenti. Prendete il caso del rapimento Montesi: il fatto del bottone che il giovane ha nascosto nel materasso du rante la sua prigionia, non era meglio tenerlo segreto? Vi immaginate, dopo questa notizia, quante maggiori misure avranno preso i rapitori dei sequestri successivi?». Soltanto in apparenza il discorso regge. Quanti altri guai ci sarebbero in Italia, se la libertà d'informazione, per i piccoli o grandi avvenimenti, fosse limitata, il diritto di cronaca soffocato? Le indagini sui rapimenti per fortuna, vanno avanti con un piede sull'acceleratore, indipendentemente dalle indiscrezioni di relativa importanza. L'arrivo a Milano dei Li Donni, capo della Criminalpol, è coinciso con un rinnovato impegno delle forze dell'ordine. Questa sera, in questura, sono state stampate numerose riproduzioni fotografiche di alcuni presunti rapitori, da poche ore identificati. Le foto sono state distribuite ad un gruppo di pattuglie, sguinzagliate alla loro ricerca. In questo caso non sono certo lecite anticipazioni, ma si ha l'impressione che, nei prossimi giorni, gli inquirenti potranno raccogliere i frutti di un lavoro di notevole portata, che si sta sviluppando anche oltre i confini milanesi e lombardi. Franco Giliberto

Persone citate: Alberto Alemagna, Di Nardi, Emanuele Riboli, Giovanni Stucchi, Giuseppe Lucchini, Lucchini, Montesi

Luoghi citati: Brescia, Italia, Lecco, Lombardia, Milano, Varese