Assistenza difficile per i «subnormali» di Liliana Madeo

Assistenza difficile per i «subnormali» Manifestazione a Roma Assistenza difficile per i «subnormali» Preoccupazione per la grave situazione degli istituti - Il problema dell'inserimento dei ragazzi, fra i coetanei, nella società Roma, 19 novembre. Si è svolta oggi una manifestazione promossa dalla Federazione lavoratori ospedalieri, per sollecitare l'attuazione della recente legge regionale sull'assistenza agli handicappati. L'appuntamento è fissato per le ore 11. Già in anticipo pi&zza del Campidoglio incomincia ad animarsi. Tira un gran vento, sotto il sole chiaro. Arrivano, via via, rappresentanti di enti assistenziali, di Psichiatria democratica, del centro di igiene mentale, di comitati di quartiere. Si parla della grave situazione, anche finanziaria, in cui versa la maggior parte degli istituti che operano nel settore. Si ricorda la legge del 19 settembre scorso, «un grande passo avanti rispetto alla realtà attuale». La legge prevede una programmazione di interventi preventivi e riabilitativi a gestione pubblica. Viene stanziato un miliardo di lire per gli enti privati che si associano fra loro e accettano che la gestione dei loro servizi sia fatta dagli utenti e dai loro familiari, dagli operatori degli stessi servizi, dalle organizzazioni sindacali e dalle forze sociali presenti nel territorio. Tocca ora al Comune, entro il 31 dicembre '74, approvare l'istituzione di tali consorzi. Ci sono i genitori degli handicappati, davanti al Campidoglio. Formano gruppetti. Molti hanno un'aria smarrita. Gli operatori sanitari sono numerosi, alcune centinaia, per loro oggi è giornata di sciopero. Sono tutti giovani: «Per forza - spiega uno —. Con quello che ci danno, possiamo soltanto sopravvivere. Appena è possibile, i più se ne vanno». Poi ci sono gli handicappati. Hanno varie età e deficit diversi, per natura e gravità. Molti si rincorrono ridendo. Sono allegri. Il direttore del «Nido verde», dottor Save, dice: «Alcuni di loro hanno passato anni chiusi nel ghetto degli istituti specializzati e solo da poco sono andati incontro alla realtà, in comunità-alloggio, scuote normali, posti di lavoro. L'impatto con gli "altri" è stato sconvolgente, soprattutto per noi che abbiamo tollerato tanto a lungo questa crudele segregazione e permettiamo che tanti pregiudizi so pravvivano nella coscienza comune. Dalla interiorizzazione del loro handicap, che li giustificava e bloccava in uno stadio di sviluppo, sono passati a esperienze più ricche e complesse. Hanno sprigionato vitalità e fantasia, creatività e ricchezza di comunicazio ne. Ci hanno fatto capire concretamente come anche l'istituto migliore è un danno per n bambino con deficit. C'è una sola via da seguire: l'integrazione. La legge è un passo avanti, ma non possiamo lasciare che restì sulla carta». Una delegazione va a parlare con l'assessore alla Sanità Sacchetti. Nella piazza si grida: «No all'aumento delle rette, sì alla pubblicizzazione». La delegazione scende dal colloquio profondamente delusa. Sacchetti ha fatto capire che per quest'anno non se ne farà niente e ha proposto la costituzione di una commissione ai studio. Liliana Madeo

Persone citate: Sacchetti

Luoghi citati: Roma