Per sfruttare i decreti delegati al massimo del loro rendimento

Per sfruttare i decreti delegati al massimo del loro rendimento Proposte dei genitori democratici del Cogidas Per sfruttare i decreti delegati al massimo del loro rendimento Secondo l'associazione, molte critiche possono essere mosse agli organi collegiali di prossima istituzione - Tuttavia essi lasciano alle famiglie uno spazio, non trascurabile, da utilizzare Decreti delegati: se ne parla a scuola, se ne discute in famiglia. Tuttavia pochi ad eccezione degli « addetti ai lavori » (sindacalisti, associazioni genitori, gruppi organizzati di studenti) conoscono esattamente i termini della questione anche se 11 tempo stringe: fra 11 19 gennaio e i primi di febbraio '75 si svolgeranno le elezioni degli organi collegiali per la gestione democratica della scuola. Sull'argomento abbiamo raccolto nel giorni scorsi il parere di alcuni esperti. Sentiamo oggi l'opinione del Centro operativo tra genitori per l'Iniziativa democratica antifascista nella scuola (Cogidas). « / decreti delegati — ci dicono — sono un tentativo per riportare ordine a tutti i livelli in una scuola ormai ingovernabile, incanalando critiche e proteste entro binari prestabiliti e controllati dall'alto. Questa operazione, che non poteva apertamente essere attuata senza il rischio di uno scontro più grave, è stata perseguila con modalità tali da propagandarla come l'atto di nascita della democrazia nella scuola e come l'apertura alla partecipazione delle forze sociali. Sta di fatto che esse verranno chiamate, per la prima volta, a far parte dei vari organi scolastici. In questa possibilità di partecipazione va visto il dato più importante: finalmente il problema politico della scuola sarà ampiamente dibattuto e le forze democratiche potranno far conoscere le loro proposte per una reale alternativa culturale e politica ». E' una premessa che lascia intendere dure critiche, ma anche risvolti positivi. Per quanto riguarda le critiche il Cogidas rileva che il potere degli organi col. legiali è estremamente limitato. Infatti « essi possono per lo più soltanto proporre e progettare, ma decidere quasi mai: decidere spetta ai tradizionali centri di potere, cioè prèsidi, direttori, provveditori, che sono d'autorità anche presidenti della maggior parte di essi ». Sistema elettorale Il sistema elettorale « è una delle fonti di maggior perplessità ». Il Cogidas si spiega con un esempio. « Il consiglio distrettuale avrebbe potuto essere l'organo più innovativo, ma la sua capacità di dar vita ad un autentico rapporto tra scuola e società risulta compromessa ». I limiti sono « l'esclusione degli studenti e del riconoscimento del diritto di voto ai cittadini in quanto tali (e ciò vale per il Consiglio provinciale), quasi che chi non opera nella scuola o non ha ancora o non ha più figli iscritti dovesse disinteressarsi di un servizio sociale, quale è o dovrebbe essere la scuola ». Inoltre anche ai cittadini cui si riconosce il diritto di voto è imposto un limite che il Cogidas giudica corporativistico in quanto i genitori possono eleggere soltanto i genitori, i docenti soltanto i docenti e così via. Un discorso a parte merita la posizione degli studenti. « Nei loro riguardo — afferma il Cogidas — si vuol applicare il vecchio regolamento disciplinare di marca fascista. Nelle scuole secondarie superiori il diritto di voto è limi, tato a chi ha compiuto i 16 anni e ciò crea fra i ragazzi di uno stesso istituto una situazione di disparità ingiusta e dannosa, perché ritarda la partecipazione attiva alla vita della comunità scolastica ». Per quanto riguarda i non docenti « non si riesce a capire perché siano stati esclusi dal Consiglio distrettuale; comunque la loro rappresentanza è molto esigua in ogni organo collegiale, mentre il nuovo tipo di scuola esigerà anche da parte dei non docenti una partecipazione molto più vasta e qualificata ». Quali sono le vie per trasformare gli organi collegiali in strumenti di una gestione il più possibile democratica e partecipativa? « Nonostante i gravi limiti — si dice al Cogidas — va rilevato che i futuri organismi consentiranno ai genitori democratici e antifascisti un certo spazio per agire ». Essi possono anzitutto farsi promotori « di una modifica di legge ed intanto oiienere che almeno i regolamenti applicativi siano i più avanzati possibile in senso democratico; che ogni deli, bera sia conforme alla Costituzione; che nell'attività del vari consigli siano rispettati (e se mai allargati) gli spazi che la legge riserva alla libera iniziativa degli organi esecutivi ». Alcuni esempi: « Per ì consigli dì disciplina alunni e genitori dovranno chiedere che il consiglio stesso si rifiuti di applicare il regolamento attuale che è di marca fascista ». Le famiglie sono invitate a vigilare sulla libertà d'Insegnamento in accordo con i professori « affinché tale libertà non venga di fatto negata da un'interpretazione reazionaria », vaga e discrezionale della norma secondo la quale s'impone al docente « il rispetto della coscienza morale e civile degli alunni ». E perché le sanzioni disciplinari contro gli insegnanti, previste per « reati formulati anch'essi in modo estremamente vago e 'ns'ìiosc », non siano usate per colpire ì docenti democratici «s .rattutto quando essi appoggiano h rivendicazioni degli studenti » Azione educative Il Cogidas sottolinea che nel rapporto fra consigli e giunte esecutive, la legge sembra affidare solo alle giunte il compito di stabilire ordini del giorno. Però nel caso dei consigli di istituto precisa: « Fermo restando il diritto d'iniziativa del consiglio stesso », Ebbene i genitori democratici « dovranno proprio approfittare di quest'ultima clausola». La fase elettorale sarà delicata ed importante. Nel corso di essa ed in quella operativa « all'interno di ogni organo collegiale, i genitori dovranno farsi fermi sostenitori di un programma di politica scolastica che imprima all'azione educativa una chiara impronta democratica ed antifascita; che introduca nella scuola un nuovo concetto di cultura con metodi e contenuti nuovi tali da provocare la crescita culturale e civile degli studenti, mediante un aggancio con i problemi sociali, politici ed economici del Paese ». Inoltre, concludono al Cogidas «s'individuino e si rimuovano, collegandoli con tutte le forze progressiste, i molteplici ostacoli che impediscono la piena attuazione del diritto allo studio: dalle insufficienze dell'edilizia scolastica, all'alto costo degli strumenti di studio, ai sistemi di valutazione e selezione solo apparentemente meritocratici, ma nei fatti socialmente discriminatori ». in. vai.