Conferma di Israele: truppe mobilitate sul fronte siriano di Igor Man

Conferma di Israele: truppe mobilitate sul fronte siriano Forte tensione nei Paesi del Medio Oriente Conferma di Israele: truppe mobilitate sul fronte siriano Il ministro della Difesa Peres dice: "Abbiamo preso misure di sicurezza. Esistono dubbi sulle intenzioni di Damasco. Non possiamo rimanere con le braccia conserte" (Dal nostro inviato speciale) Tel Aviv, 16 novembre. Israele vigila con l'arma al piede. Nel Paese non c'è tensione, ma tutti sono consapevoli della gravità del momento. La gente va al mare, tuttavia rimane con l'orecchio Incollato al transistor. La radio israeliana ha confermato stamane la notizia dell'avvenuta mobilitazione parziale citando fonti americane. Lo stesso provvedimento è stato confermato stasera alla tv dal ministro della Difesa Peres, 11 quale ha detto testualmente: «Israele ha preso determinate misure di sicurezza alla frontiera con la Siria. Sebbene non esistano sostanziali mutamenti nello schieramento delle forze sul terreno, esistono dubbi sulle intenzioni siriane. Le misure rimarranno in vigore finché sarà necessario. Non è la prima volta che Israele si prepara ad ogni evenienza. Non possiamo rimanere a braccia conserte ». La radio ha dato anche ampio risalto alla conferenza-stampa di Kissinger, il quale ha affermato di ritenere « non imminente » il pericolo di una nuova guerra. Tuttavia il segretario di Stato ha aggiunto di dubitare seriamente che la Siria rinnovi il mandato alle truppe dell'Orni schierate sul Golan (scade il 30 novembre e andrebbe riconfermato il giorno 24). Nessuna delle due parti in questo momento, secondo Kissinger, può avere interesse o intenzione di promuovere una guerra. Per il segretario di Stato le notizie sulla tensione in Medio Oriente sarebbero piuttosto esagerate, frutto di una sorta di «intossicazione generale». Dello stesso avviso non è l'ambasciatore israeliano a Washington, Dinirz, il quale a commento delle dichiarazioni di Kissinger ha detto: « Vorrei tanto condividere le opinioni del segretario di Stato americano (che cioè non esiste un pericolo di guerra imminente), ma francamente non posso. Quello che per lui può essere solo un errore di valutazione compiuto durante una conferenza-stampa, per noi è questione di vita o di morte ». (In questo capoverso ci sono 7 righe censurate dalle autorità militari. N.d.r.). Kissinger ha detto ancora che Stati Uniti e Russia sono in contatto permanente e si è richiamato al senso di responsabilità dell'Unione Sovietica. Ma in una intervista televisiva ad una compagnia americana, diffusa stasera, il primo ministro israeliano Rabin ha affermato che «Mosca gioca col fuoco» poiché ha intensificato l'invio di armi, anche sofisticate, ai Paesi arabi e in particolare alla Siria. (Il presidente siriano Assad ha oggi ricevuto l'ambasciatore sovietico a Damasco). Rabin ha ripetuto che da due giorni ventidue navi da trasporto russe stanno scaricando nel porto siriano di Latakia «materiale bellico». A questo punto, ha proseguito Rabin, Israele si augura che i rifornimenti americani di armi giungano in tempo per pareggiare la bilancia, che le consegne vengano affrettate. In caso di nuova guerra, Israele non vuole dipendere, per salvarsi, da un ponte aereo; gli Stati Uniti debbono rendersi conto che Israele ha bisogno di poter disporre sin da ora di un adeguato potenziale difensivo. Come ha detto l'am¬ basciatore Dinirz (che stasera ha incontrato Kissinger) «per noi è Questione di vita o di morte ». (A questo punto un capoverso è stato censurato dalle autorità militari. N.d.r.). Il momento è grave ma molto dipenderà da quello che si diranno a Vladivostok Breznev e il presidente americano Ford. Una pressione congiunta russo - americana potrebbe convincere la Siria a rinnovare il mandato ai « caschi blu », anche so gli osservatori sono convinti che prima di farlo il regime di Assad, per ragioni interne, potrebbe essere costretto a riscaldare il fronte del Golan. Ciò comporta fatalmente il pericolo della cosiddetta « guerra per errore ». Igor Man