Ora due bambini e quattro giovani sono ancora prigionieri dei banditi di Gino Mazzoldi

Ora due bambini e quattro giovani sono ancora prigionieri dei banditi L'agghiacciante catena dei sequestri di persona Ora due bambini e quattro giovani sono ancora prigionieri dei banditi (Dal nostro corrispondente) Milano, 16 novembre. Quello di Nicoletta Di Nardi, la bambina dì 11 anni sequestrata stamane davanti a scuola, è il settimo rapimento a Milano e il nono in Lombardia. Cinque dei rapiti sono tuttora nelle mani dei banditi. Sono: Emanuele Riboli, di 17 anni, figlio di un industriale di Buguggiate, in provincia di Varese; Giovanni Stucchi, 31 anni (i familiari avrebbero pagato mezzo miliardo, ma i rapitori chiedono un'altra ingente somma); Luigi Genchini, 28 anni, per il quale sarebbero stati chiesti due miliardi di riscatto, e Giuseppe Lucchini, 22 anni, rapito ieri a Brescia. E' inoltre prigioniero dei banditi Gianfranco Cioce, il ragazzo rapito davanti alla scuola a Bari. La lista dei sequestri a Milano e Lombardia, per i quali sono stati finora pagati oltre otto miliardi, è stata aperta il 10 dicembre 1963 dal rapimento di Paolo Ratti, di 8 anni, figlio di un noto industriale di Monza. I rapitori, Aldo Ferrara di 21 anni; Emilio Gomizely di 20 e Ermenegildo Piccino di 24 sono stati arrestati qualche giorno dopo, ma hanno sempre respinto ogni addebito. Il primo grosso colpo dell'anonima sequestri è stato messo a segno col rapimento dell'industriale Pietro Torielli, di 34 anni, da Vigevano, e rilasciato un mese e mezzo dopo, dietro il pagamento di un miliardo e 250 milioni. Il 21 maggio del 1973, a Bergamo, viene rapito il piccolo Mirko Panattoni, di 7 anni. La prigionia del ragazzino è durata fino al 7 giugno, quando è stato liberato per 300 milioni. Il 22 novembre 1973, a Milano, viene sequestrato l'architetto Aldo Cannavale, di 34 anni, liberato dopo tre settimane, non appena pagati i 400 milioni del riscatto, somma servita, pare, a finanziare piani eversivi. Il 16 gennaio 1974 a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo sparisce Pierangelo Bolis, di 17 anni, figlio di un fabbricante di mobili che verrà rilasciato dopo sei giorni per mezzo miliardo. Poi Fabio Longhi, di 16 anni, figlio di un industriale, rapito il 12 febbraio 1974 a Meda e rimesso in libertà dopo più di due mesi di prigionia dietro pagamento di 400 milioni. Il primo marzo 1974 viene rapito a Lodi il commerciante di formaggi Emilio Baroni, di 33 anni, rilasciato dopo 12 giorni per 800 milioni. I successivi rapimenti avvengono tutti a Milano. Il 2 maggio scorso è stata la volta dell'ing. Marcello Botta rilasciato dopo 17 giorni: i suoi rapitori avevano chiesto due miliardi ma pare abbiano ottenuto solo 400 milioni. L'8 ottobre scorso viene sequestrato l'ing. Alfredo Parabiaghi di 44 anni titolare di una impresa commerciale di carburanti: la sua prigionia dura 20 giorni il tempo necessario alla famiglia per raccogliere i 750 milioni richiesti dai banditi. Si arriva così al 23 ottobre quando viene rapito Daniele Alemagna, di 7 anni, figlio di Alberto Alemagna, il noto industriale dolciario milanese: il bimbo è stato rilasciato dopo sei giorni dietro pagamento dì 3 miliardi. La città è ancora sotto choc per questo fatto quando per puro caso il 7 novembre 1974 si viene a sapere del rapimento del conte Alfredo Gerii, di 51 anni, rilasciato dopo poche ore: i familiari pare abbiano pagato un miliardo ma finora hanno sempre sostenuto di non aver sborsato un soldo. Gino Mazzoldi