MORO SI' 0 NO? di Vittorio Gorresio

MORO SI' 0 NO? Governo: i democristiani decidono MORO SI' 0 NO? La direzione psdi ha confermato il suo rifiuto a Moro (contrari i saragatiani) - Fanfani consulta i capi de in vista della riunione di domani Roma, 16 novembre. Mentre Fanfani sta incontrando, in un clima di grande incertezza, tutti i leaders della de per conoscere il loro parere in vista della direzione di lunedì che deciderà le sorti del tentativo Moro, i socialdemocratici hanno confermato ufficialmente il no al monocolore, com'era scontato. Ora tutte le posizioni sono chiare, tranne quella della de: il psi passerà all'opposizione se Moro non farà il governo; i repubblicani (lo ha confermato stasera anche Reale) sono favorevoli al « monocolore ». La direzione del psdi si è riunita oggi e ha approvato il documento presentato da Tanassi e Orlandi a maggioranza, e non senza contrasti. Gli esponenti vicini a Saragat (Romita, Ferri, Di Giesi) si sono dichiarati favorevoli al governo Moro. Questa decisione non è stata condivisa da due membri della corrente (Longo, Martoni) che hanno presentato un altro documento, contrario al « monocolore ». Il dibattito è stato molto animato; i saragatiani hanno contestato le tesi di Tanassi e Orlandi senza mezzi termi- ni. « Rendere impossibile il monocolore significherebbe procedere verso la ingovernabilità assoluta del Paese e quindi le elezioni anticipate », ha detto Romita. Cariglia, della maggioranza, ha invece sostenuto « l'opportunità di dare vita a un governo sul tipo di quelli che sono stati costituiti in circostanze particolari dai presidenti delle camere e che avrebbe dovuto già esserci in quanto avrebbe consentito una decantazione della situazione ». Qualche ora dopo la decisione dei socialdemocratici, l'ufficio stampa della de diffondeva questa nota fanfaniana: « Malgrado le anticipazioni dei giorni scorsi, sino all'ultimo abbiamo confidato in una revisione delle precedenti posizioni del psdi. Le decisioni e le motivazioni che accompagnano sia il documento sia l'ordine del giorno impongono un'attenta riflessione ». La nota è stata interpretata in due modi contrastanti: come un appoggio a Moro e come un siluro a Moro. Forse la verità sta nel mezzo: questo tipico documento fanfaniano è indice d'una certa « flessibilità » delle posizioni del segretario del partito. Si ritiene sia rivolto soprattutto ai dorotei, che domani si riuniscono a Palazzo Cardelli, sede della corrente. Prima della riunione, Fanfani incontrerà due autorevoli esponenti della corrente: il ministro dell'Interno, Taviani, e il ministro delle Partecipazioni statali, Gullotti. Sono entrambi favorevoli al monocolore e sono decisi a confermare la scelta a Fanfani. Ritengono che, dopo quasi due mesi di crisi e con il malcontento che cresce nel Paese, non sia più questione di dire sì o no a Moro. La questione è un'altra: la de deve decidere se vuol fare o no il governo. Il governo monocolore per ora è l'unico possibile, quindi bisogna farlo. Sia pure con motivi e sfumature diversi, sono d'accordo con Taviani e Gullotti le sinistre («forze nuove», « base », morotei) e gran parte del gruppo Andreotti-Colombo. Stamane c'è stata a Montecitorio una riunione dei deputati vicini ai ministri della Difesa e del Tesoro. Hanno deciso per il sì e hanno pregato i loro leaders di comunicarlo a Moro, che trascorre il weekend più difficile della sua vita a Terracina. Anche il capo del movimento giovanile de. Pizza, che vota in direzione, ha dichiarato: « Chi non vuole accettare l'impostazione di Moro si autoesclude ». Rumor è incerto. Piccoli, Bisaglia e Ruffini sono decisamente contrari a Moro, e con loro gran parte della « palude » de, cioè dei parlamentari che nessuno conosce. Al di là delle prese di posizioni ufficiali, resta l'tienigmaFanfani». Oggi si è incontrato con i maggiori esponenti del partito presenti a Roma. Corrono voci (non si sa da chi messe in giro, e con quale scopo) che in caso di una | scelta negativa per Moro, sarebbe disposto a scendere nuovamente in campo, come presidente del Consiglio, mantenendo naturalmente la segreteria. Oggi, gli interventi de non sL sono numerosi, come sempre alla vigilia di grandi avvenimenti. « Si frappongono difficoltà all'esperimento Moro, pur sapendo che un suo fallimento significherebbe aprire nel Paese una voragine di avventura e di rischio delle stesse istituzioni » ha dichiarato l'on. Armato. I socialisti usano termini altrettanto gravi. « Non si tratta di operare una scelta tra psi e psdi, ma tra responsabilità democratica e avventurismo », ha dichiarato Signorile. Luca Giurato (A pag. 2: Tanassi va a zig-zag. Di Vittorio Gorresio )

Luoghi citati: Roma, Terracina