Il deposito delle perizie sul materiale dei golpisti
Il deposito delle perizie sul materiale dei golpisti Conclusa l'istruttoria su Pavia e soci Il deposito delle perizie sul materiale dei golpisti Oggi vengono consegnati a Violante i risultati - In attesa del responso della Cassazione, il p.m. formulerà le sue richieste Con il deposito delle perizie, che dovrebbe avvenire tra oggi e lunedi, l'istruttoria del dott. Violante sul « golpe di ottobre » è praticamente conclusa. Le perizie sono quelle del prof. Ghio sul foglio dattiloscritto sequestrato nello studio dell'avvocato modenese Parigini, dell'lng. Lapidari sul materiale trovato In casa ill'ing. Pomar di Ispra, del gen. Masti sulle armi rinvenute presso l'analista paler¬ mitano Micallzlo, e del dott. Mariotti. I risultati grafologici del prof. Ghio sono già noti anche per la sopravvenuta confessione dell'imputato Parigini. E' stato lui a battere a macchina (una Everest con un difetto nella lettera o) il « programma » della insurrezione che avrebbe dovuto gettare nel caos, ai primi di novembre, l'Italia. « E' il riassunto di un opuscolo — si difende 11 professio- nista — che mi è stato recapitato a casa da un anonimo. Non escludo che fosse il Nicoli (l'agente del Sid infiltratosi tra i congiurati, n.d.r.) ». L'ing. Lapidari ha preso in esame le due batterie di fabbricazione tedesca, le saldatrici, e la scatola di latta contenente un detonatore che il nucleo antiterroristico trovò nella « famosa » valigia a doppio fondo dell'ing. Pomar, abbandonata nell'alloggio prima di darsi alla fuga. Il quesito posto dal giudici ai periti era: « Il materiale è idoneo a far esplodere, a distanza ordigni? ». La risposta sarebbe sì, anche se l'esplosivo non si è trovato e se mancano alcune parti per completare il complesso congegno. La perizia del generale Masci riguarda le armi, quasi tutte da guerra, efficienti e di fabbricazione tedesca, tra cui una P.38. Il chimico Mariotti, infine, presenta una relazione sul materiale radioattivo che sarebbe scomparso dal centro nucleare dell'Euratom, ad Ispra, con il quale i presunti golpisti avrebbero dovuto inquinare acquedotti pubblici, provocando l'intervento dell'esercito per isolare la fonte radioattiva, e aumentare così il panico nella popolazione. Intanto, il conflitto di competenza sollevato a Roma, non impedisce ai magistrati di proseguire e portare a termine l'istruttoria. « Noi continuiamo come se nulla fosse — ha detto ieri mattina il procuratore generale dott. Reviglio della Veneria — e cioè il pubblico ministero formulerà le sue richieste e poi, se il processo rimarrà a noi, il giudice istruttore farà l'ordinanza di rinvio a giudizio; in caso contrario, trasmetteremo alla Cassazione tutti gli atti, compresa la requisitoria. Per i giudici romani, almeno, il lavoro sarà facilitato ». L'inchiesta continua, dunque: ed è probabile che nell'attesa del responso della Cassazione (« mi auguro che faccia in fretta, molto in fretta » ha osservato in proposito il procuratore generale), il giudice Violante riprenda i fili dell'altra istruttoria, quella di Sogno e di Salvatore Francia. C'è tutta una parte che dev'essere ancora approfondita, e cioè quella dei finanziamenti. Sarebbero imminenti nuove comunicazioni giudiziarie o mandati di cattura per i responsabili di quelle società-ombra che finanziavano le cellule eversive neofasciste. Ieri mattina, infine, si è sparsa la voce che Edgardo Sogno si era presentato non già a Violante, ma a Reviglio della Veneria. Abbiamo controllato la notizia dal procuratore generale il quale, con un sorriso, ci ha risposto con una domanda: « Ma perché vi interessate tanto a Sogno- ». Ed ha soggiunto: « No, non si è fatto vivo ». Sergio Ronchetti
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