Un cnrnbiniere e un bundito di Remo Lugli

Un cnrnbiniere e un bundito Un cnrnbiniere e un bundito (Segue dalla 1a pagina) che arrivassero un medico e l'ambulanza ». Attilio Lombardo aveva 20 anni, era nato a Lesina, in provincia di Foggia, dove abitano i genitori e quattro fratelli. Due di loro gestiscono un'officina per automobili presso la quale anche lui lavorava prima di arruolarsi. Era in servizio effettivo, aveva già fatto venti mesi e intendeva proseguire nella carriera. La sua salma è stata composta nella chiesa parrocchiale di Giussano dove verso sera ha cominciato ad affluire molta gente, commossa. Sono giunti da Senago dei parenti da tempo qui immigrati. Lo zio Vincenzo De Nucci dice: «Avrebbe potuto vivere bene con il lavoro dell'officina, assieme ai fratelli, ma aveva questa passione, gli piaceva fare il carabiniere. Poco tempo fa gli avevo proposto di farsi trasferire in un'officina della legione e lui mi aveva risposto che voleva proprio condurre questa vita, anche se era faticosa e rischiosa ». La caserma di Giussano ha giurisdizione su due comuni, Giussano e Briosco, e cinque frazioni: 35 mila abitanti, sei banche, quattro uffici postali, nove oreficerie. E la forza è di sei carabinieri, più un brigadiere e un maresciallo: tutti, per muoversi, dispongono di una sola vecchissima «600». L'unico servizio fisso era quello della banca di Briosco, istituito dopo la terza rapina. I carabinieri lo eseguivano a turno, rimanendo davanti alla banca o dentro per tutto il tempo dell'apertura, dalle 8,30 alle 13,30. Dice il direttore dell'istituto: «Il nostro impiegato Moltcni abita a Giussano e di solito era lui che passava in caserma per caricare sulla prop,ia auto il carabiniere di turno, e poi lo rivortava indietro al ritorno. Altre volte i militari venivano accompagnati con lo "600"». Dice uno dei compagni di Lombardo, asciugandosi gli occhi rossi per il pianto: E' giusto che ci facciamo uccidere per quattro soldi che tra l'altro sono assicurati?». C'è da osservare un altro particolare: se la banca non fosse stata dotata di cristalli corazzati, le raffiche dei mitra avrebbero ucciso anche gli impiegati; infatti, i vetri seno stati colpiti proprio in corrispondenza degli sportelli che erano occupati. Il bandito ucciso è Michele Cristofolo, 32 anni, nativo di Savona, sposato con Caria Zacchelli, ma separato da lei e convivente con un'altra donna a Senago. Suo padre, ex finanziere, abitante a Seveso in via Montecatini 10, quando ha saputo della morte del figlio, ha commentato: «Non poteva andare diversamente, sono contento che sia morto». Il Cristofolo ha sempre avuto a che fare con la giustizia, prima per furto, poi per rapina. Era stato dimesso dal penitenziario di Porto Azzurro il 15 ottobre scorso. Possedeva una Giulia Super targata Varese, che è stata trovata tra Giussano e Briosco. A cento metri dall'auto è stato rinvenuto il mitra dei banditi. La macchina evidentemente doveva servire per la fuga, dopo che era stata abbandonata la «1750» rubata, usata per la rapina. I banditi, superstiti, hanno rinunciato al trasbordo visto come si erano svolte le cose e si sono disfatti anche dell'arma. La «1750» è poi stata trovata ad Arosio (Como). I carabinieri del nucleo investigativo di Milano, comandati dal colonnello Rossi hanno compiuto una retata portando nella caserma di Cesano Maderno, per sentirli come testimoni, alcuni amici del bandito ucciso. Tutti insieme avevano tenuto una riunione ieri sera in un albergo a- Cermenate. Non è escluso che tra le persone portate in caserma ci possa essere uno dei complici; l'altro dovrebbe essere ferito. Remo Lugli

Persone citate: Attilio Lombardo, Caria Zacchelli, Michele Cristofolo, Vincenzo De Nucci