Sparatoria in una banca della Brianza Due morti: un carabiniere e un bandito di Remo Lugli

Sparatoria in una banca della Brianza Due morti: un carabiniere e un bandito Sparatoria in una banca della Brianza Due morti: un carabiniere e un bandito Il militare abbattuto da un rapinatore - Prima di cadere ha ferito mortalmente l'aggressore (Dal nostro inviato speciale) Milano, 14 novembre. Altro sangue versato per un'impresa delittuosa della malavita. Venti giorni fa, a Como, un bandito sparò a un carabiniere e l'uccise. Oggi un altro militare è caduto, con un colpo al cuore sparato a bruciapelo da un rapinatore, davanti a uno sportello di banca. Il carabiniere, mentre si afflosciava, è riuscito a far partire una raffica di mitra: anche il suo assassino è morto, un secondo bandito è rimasto ferito. La tragedia a Briosco, uno dei tanti pasei della Brianza; centri intersecati con molte strade che rendono facile la fuga. E infatti il «Banco di Desio e della Brianza», che è stato teatro della tragedia, fu già preso di mira altre volte. Vi si consumarono tre rapine: nel settembre '71, nella primavera '72 e il 10 gennaio '73. Ogni volta i banditi se n'erano andati con un bottino di 3 o 4 milioni. Oggi non hanno portato via denaro, ma il prezzo della tentata rapina è molto più caro di qualsiasi grassazione per i due morti rimasti sul pavimento. La banca è piccola, ma pare un fortino, tanto è protetta. Bancone e cristallo sono corazzati, a prova di proiettile; gli sportelli, 5 in tutto, lasciano aperta soltanto una fessura che consente il passaggio del denaro. I vetri sono alti due metri e mezzo e poiché nella rapina del '73 un bandito riuscì a scavalcarli e a balzare dall'altra parte, lo spazio tra vetri e soffitto è stato chiuso con una grata. E' una banca inassaltabile, infatti i cristalli, oggi ripetutamente raggiunti da molti dei proiettili della sparatoria, si sono soltanto incrinati e hanno sal¬ vato gli impiegati che erano | dall'altra parte. | Il locale è fatto a «L». Si : entra di fronte al bancone lungo, sul qualt si aprono j quattro sportelli, la cassa è a ; sinistra, in fondo. E' suonato j mezzogiorno da appena cin- j que minuti. Nel settore bancario ci sono il direttore dottor Francesco Schiatti, in piedi al telefono, e davanti ai rispettivi sportelli il cassiere Lidio Beduini e l'impiegato Angelo Molteni. Nella parte del pubblico, quasi un corridoio largo appena un metro e mezzo, ci sono il carabiniere Attilio Lombardo, che è di servizio, e un cliente, l'ex carabiniere e vigile urbano di Giussano, Gennaro Brignola. Entrano due banditi, uno bendato che impugna un mi-tra, uno con gli occhiali neri che impugna una pistola, Quest'ultimo si dirige subito verso lo sportello della cassa, davanti al quale però c'è il carabiniere con il mitra. Il bandito non ha esitazione, spara un colpo e mira al cuore del militare. Lo sventurato giova ne si accascia, ma fa in tempo a togliere la sicura e a premere il grilletto. Parte una rtalmente l'aggressore raffica che colpisce al petto il bandito che ha sparato. Il complice, a sua volta, spara una raffica, 9 o 10 colpi. Il vi gilè urbano dice: «Mi sono trovato appiccicato al muro, con le pallottole che mi fi schiavano davanti al naso, e non so come sia successo che mi sono salvato». Il bandito che aveva il mitra è colpito, perde sangue, ma riesce a buttarsi fuori, insaguina un'anta della porta a vetri. Balza sulla macchina che lo attende, un'«Alfa Romeo 1750», sulla quale c'è almeno un complice. L'auto parte velocissima. Racconta il direttore: «Per prima cosa abbiamo dato l'allarme al "113", ai carabinieri di Giussano, la stazione che ha giurisdizione 1 in questa zona e dalla quale I era venuto il militare di servij zio. e abbiamo anche chiama- to la Croce Rossa. I due corpi si toccavano quasi, il carabiniere era già morto, il bandito rantolava, ma è spiralo quasi subito, prima ancora Remo Lugli (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Persone citate: Angelo Molteni, Attilio Lombardo, Gennaro Brignola

Luoghi citati: Briosco, Como, Giussano, Milano