Bertoldi: dura critica ai medici per gli scioperi contro le mutue di Giancarlo Fossi

Bertoldi: dura critica ai medici per gli scioperi contro le mutue La decisione di sospendere l'assistenza Bertoldi: dura critica ai medici per gli scioperi contro le mutue L'intenzione della Federazione degli ordini medici di interrompere dal prossimo 1° gennaio l'assistenza diretta a otto milioni di mutuati è stata definita "contraria alla legge" dal ministro del Lavoro - Imminenti proteste degli statali e dei parastatali Roma, 12 novembre. Vivaci reazioni si sono avute oggi alla decisione della Federazione degli ordini dei medici di sospendere dal primo gennaio 1975 l'assistenza sanitaria generica «diretta» ad oltre otto milioni di mutuati assicurati da dieci enti, fra i quali l'Ente nazionale di assistenza e previdenza degli statali (Enpas) e l'Ente nazionale dei dipendenti da enti di diritto pubblico (Enpdep). Il ministero del Lavoro, assumendo una posizione nettamente contraria, osserva che «tale deliberazione contrasta con l'articolo 8 della legge 17 agosto 1974 n. 386, che ha prorogato fino all'entrata in vigore della riforma sanitaria la validità degli accordi e delle convenzioni in atto fra gli enti mutualistici e le categorie sanitarie con specifico riferimento anche alle tariffe contemplato negli accordi stessi». Non meno ferma la replica dell'Enpas, che da solo assiste oltre cinque milioni e mezzo di persone fra lavoratori in servizio, in quiescenza e i rispettivi familiari. «L'ente — precisano i dirigenti — deve rispettare le leggi vigenti e in nessun modo si porrà contro una normativa chiara e vincolante, quale è quella indicata dal decreto 386. L'atteggiamento della Fnoomm è per lo meno equivoco. E', invece, certo che l'Enpas, come gli altri istituti mutualistici, si trovano nella legale impossibilità di fare ulteriori accordi di convenzione in attesa della riforma». Se si considera, poi, che nelle province di Bolzano, Vicenza, Piacenza e Udine, la convenzione Enpas - Fnoomm sull'assistenza medico-generi ca diretta non è stata mai applicata in seguito ad «ogni possibile resistenza opposta dai medici», appare del tutto inutile — concludono i dirigenti dell'ente — «dichiarare inesistente una convenzione che in talune zone non è ancora entrata in vigore». In queste località lo scontro tra sindacati dei lavoratori e medici è divenuto negli ultimi giorni particolarmente aspro. Ieri, a Piacenza, le organizzazioni dei parastatali e degli statali hanno chiesto, con un telegramma al governo, la gestione commissariale per il locale ordine dei medici e l'impegno urgente del ministro della Sanità perché intervenga a risolvere il contrasto. Si delineano azioni di protesta, anche su scala nazionale, degli statali, dei parastatali e delle altre categorie coinvolte dalla decisione della Fnoomm. Si prevedono, peraltro, manifestazioni di protesta da parte della classe medica che si ritiene fortemente danneggiata dal decreto 386. «I medici generici — ha sottolineato il dottor Poggiolini, presidente della Federazione italiana dei medici mutualisti — non intendono mettere in difficoltà i lavoratori lasciandoli privi di assistenza. Chiediamo di avviare subito con il ministero del Lavoro un dialogo costruttivo e di incontrarci con i rappresentanti degli enti mutualistici per risolvere alcuni problemi per noi dì fondamentale importanza: la uniformazione delle norme che regolano i rapporti dei medici con i vari enti, il ridimensionamento della "scala mobile", l'aggiornamento professionale» Non si tratta di rivendicazioni «focalizzate su aspetti economici», ma di richieste che tendono a consentire un servizio migliore. «E' stato calcolato — ha rilevato il presidente della Fimm — che un medico in 7-8 anni dimentica tutto quello che ha imparato. Noi proponiamo che gli enti organizzino, in accordo con gli ordini, dei corsi a tempo retribuito». L'esigenza di uniformazione delle molteplici disposizioni esistenti «è ovvia», mentre per quanto riguarda il ridimensionamento della scala mobile, giustificato dalla progressiva riduzione del potere di acquisto, Poggiolini ricorda che la convenzione Inam già la prevede, quelle Enpas-Enpdep no. Giancarlo Fossi

Persone citate: Bertoldi, Inam, Poggiolini

Luoghi citati: Bolzano, Piacenza, Roma, Udine, Vicenza