Il "budget,, della speranza

Il "budget,, della speranza Presentato il bilancio del governo laborista Il "budget,, della speranza (Dal nostro corrispondente) Londra, 12 novembre. Il governo laborista ha presentato la sua strategia economica. E' un piano che non fa promesse, che preannuncia soltanto sacrifici, che non esclude la possibilità di un drammatico collasso internazionale: ma che, allo stesso tempo, fa sperare, fra tre o quattro anni, in un futuro più sereno e in una società più giusta. E' questo il quadro tracciato dal cancelliere dello Scacchiere Denis Healey nel suo «bilancio» straordinario letto oggi pomeriggio ai Comuni. Socialismo e pragmatismo sembrano aver trovato un costruttivo equilibrio. Austerità per i consumatori, aiuti all'industria. Per l'uomo della strada, i colpi sono molti e dolorosi. Anzitutto, aumento del prezzo della benzina, mediante uno scatto del 25 per cento nell'Iva. La benzina salirà di oltre 30 lire e costerà sulle 210 lire al litro. E' un prezzo enorme per gli inglesi, e, fra poche settimane, crescerà forse ulteriormente perché le società petrolifere, dopo le decisioni dell'Opec, vogliono una maggiorazione di altre 30 o 40 lire. Comunque, Healey è stato chiaro: con l'aumento, il governo mira a ridurre il consumo del carburante. Secondo colpo. Per assistere le aziende e l'occupazione minacciate tutte da una crescente «crisi di liquidità», sarà attenuata la severità delle norme sui prezzi (l'industria beneficerà altresì di nuove e complesse agevolazioni fiscali). Risultato: molti prezzi saliranno, e non soltanto quelli dei beni di consumo, ma anche quelli dell'elettricità, dei trasporti ferroviari, del gas. Questo, perché il cancelliere, mentre darà agli imprenditori privati, ridurrà le sovvenzioni a vari enti di Stato. Complessivamente, le varie forme di soccorso all'industria dovrebbero assommare a un miliardo e mezzo di sterline. Le banche sono esortate a dare il loro contributo con prestiti a breve e a medio termine, concedendo sempre la preferenza alle aziende «in difficoltà non per inettitudine, ma per effetto della crisi generale » (il governo non sembra disposto a puntellare le ditte mediocri, quelle chiamate un tempo le «anatre zoppe»). Nuove tasse assortiglieranno i copiosi profitti delle società petrolifere nel Mare del Nord. Le prime reazioni a questa strategia economica sono positive. Il cancelliere sembra avere trovato l'unica rotta possibile per il fragile vascello inglese nel tempestoso mare mondiale. Per Healey, è improbabile che l'espansione negli scambi internazionali durante l'intero '75 superi il 5 per cento, e ha aggiunto: «Se non si troverà una rispo¬ sta collettiva, dì tutte le Nazioni, al pericolo costituito dall'ascesa nei prezzi del petrolio, il mondo correrà il rischio di sprofondare in una depressione come quella di 40 anni fa». Vi sono quindi compiti improrogabili: ridurre le importazioni e i consumi superflui, concentrare le risorse verso i settori produttivi. E l'inflazione? Healey — e forse qui è un po' ottimista — spera di arginarla e portarla entro il '75 dall'attuale 18-20 verso il 10 per cento. Condizione essenziale: che « gli accordi salariali siano limitati a ciò che è necessario per neutralizzare i rialzi nel costo della vita ». Insomma, il « contratto sociale ». Se tutto andrà bene, e Healey per primo ammette che le previsioni sono molto difficili, la Gran Bretagna so¬ pravviverà alle gravi prove dei prossimi due o tre anni e metterà le basi per una società più moderna. Già nel '75 comincerà la « ridistribuzione della ricchezza », con imposte chiaramente dirette contro i grandi patrimoni e le rendite troppo vistose. Gli inglesi sanno ora cosa li attende. Non è una sorpresa, è una conferma. « Per i prossimi anni, il tenore di vita non migliorerà in misura apprezzabile »: ha avvertito Healey. E ha aggiunto: « Sarà un'occasione per riesaminare tutto, dalla politica dell'energia alla dissi/mata accumulazione di beni materiali che non hanno neppure il merito d'essere diversi da quelli dell'anno prima ». Poi, finalmente, « fra tre anni, il mare del Nord dovrebbe dare alla Gran Bretagna metà del suo fabbisogno di petro¬ lio », e dopo 1*80, l'isola dovrebbe esportare il minerale. E' il budget della speranza.

Persone citate: Denis Healey, Healey

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra