Un libro documenta le violenze fasciste di Fabrizio Carbone
Un libro documenta le violenze fasciste Presentato dall'Anpi di Roma Un libro documenta le violenze fasciste In cinque anni settecento aggressioni (due ogni settimana) ad opera dell'estrema destra nella capitale e in provincia - Lo "squadrismo romano" e la strategia della tensione in Italia Roma, 11 novembre. Negli ultimi cinque anni ci sono stati a Roma quasi settecento episodi di violenze ad opera di gruppi fascisti: più di due casi a settimana. E' l'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi provinciale di Roma) a denunciare il fatto in un « libro nero » di 130 pagine, aggiornato al 27 ottobre di quest'anno. Il documento, presentato oggi ai giornalisti, è la cronaca giorno per giorno di quello che è avvenuto a Roma e provincia dal primo gennaio '70. Non c'è l'introduzione né la conclusione: i fatti si commentano da soli. Le violenze squadriste sono una realtà: gli ultimissimi episodi da ricordare (e che non si è fatto in tempo a registrare nel libro) si riferiscono al 6 novembre (aperta intimidazione degli imputati di « Ordine nuovo », in un'aula del tribunale, contro una giornalista tedesca e due tecnici televisivi) e al 9 novembre (provocazioni aperte e aggressione al giornalista Giorgio Frasca Polara nel corso dell'ultimo spettacolo del film Fascista). « II libro — ha detto l'avv. Achille Lordi, presidente dell'Anpi provinciale di Roma — deve servire a informare la ■pubblica opinione di questi episodi di violenza avvenuti per le strade, davanti alle scuole, nell'università e sui posti di lavoro. Abbiamo sempre denunciato questi fatti, ma quasi sempre con scarso successo ». La pubblicazione viene resa nota in un momento in cui, a Roma, sono in corso vivaci polemiche per la decisione del commissario di governo di bocciare l'indagine conoscitiva sulle attività neofasciste nel Lazio, promossa dal Consiglio regionale (che l'aveva approvata con la sala astensione dei missini). Il commissario del governo ha bocciato la proposta perché spettante alla magistratura e perché, a suo parere, il finanziamento del lavoro non è autorizzato dal bilancio. Secondo l'Anpi, l'indagine deve, invece, prendere corpo, « superando con un atto politico il "no" ("una motivazione manichea") del commissario governativo ». Il « libro nero » sarà consegnato alla procura della Repubblica e alla presidenza della Regione Lazio. Fra poco, usciranno anche le monografie di quartiere (già pronte quelle dei Parioli e del Prenestino) che documentano la presenza attiva e la strategia dei fascisti. Saranno « segnalati » circa duecento nomi che ricorrono più spesso negli episodi teppistici, personaggi della delinquenza comune « al servizio — ha detto Lordi — del msi». La storia recente dello squadrismo romano va vista anche alla luce dei gravi episodi della « strategia della tensione » a livello nazionale. Ogni volta che si acutizzavano fermenti nelle scuole medie e all'Università; alla vigilia di scioperi generali o locali; durante il vuoto di potere per una crisi di governo ecco scattare la serie dei pestaggi, degli attentati, delle provocazioni e delle spedizioni punitive. «E' dall'inizio del '70 che il fascismo — sono sempre parole di Achille Lordi — è uscito allo scoperto; da allora è cominciata la lunga serie degli episodi di violenza che abbiamo elencato in ordine cronologico e che spesso hanno visto la polizia assistere senza intervenire, oppure intervenire troppo tardi ». E' una denuncia grave, dimostrabile — secondo l'Anpi — dai fatti. Ed ecco il dossier: sfogliandolo si ripercorrono le tappe del terrorismo. I nomi ricorrenti sono quelli degli aderenti aìVnOrdine nuono», «Avanguardia nazionale», «Fronte della gioventù» (msi), « Fronte nazionale » (di Valerio Borghese). Ci sono i nomi di persone incriminate per reati come associazione sovversiva e ricostituzione del partito fascista; nominate nelle istruttorie di stragi (come piazza Fontana) e di latitanti. Le tecniche usate passano dal lancio di bottiglie incendiarie e bombe-carta contro sedi di partiti e sindacati, all'incendio di automobili, all'uso di catene, bastoni e spranghe di ferro per i pestaggi (di solito) contro persone isolate. Nei casi più gravi l'uso del coltello. Ecco alcuni esempi: 10 febbraio '70, assalto di "Ordine nuovo" contro la sede del pei della Balduina. Un giornalista ferito a martellate; 2 novembre '71, squadra armata di spranghe di ferro impazza al quartiere Portonaccio; viene ferita al collo con una bottiglia una donna; ferito alla testa un operaio; 2 febbraio '72, due ragazzi in motocicletta lanciano una bottiglia incendiaria contro l'auto dove sono appena saliti il preside dell'istituto magistrale « Oriani » e sua moglie; fld2s«rld 18 gennaio '73, aggredito e ferito :'l capogruppo regionale Galluppi (psdi) di ritorno da un comizio antifascista; 22 marzo '73, aggredito e bastonato il professore del « Fermi », Antonio Porcu, dirigente della sezione sindacale Cgil; 9 maggio '73, squadrista del "Fuan" spara e ferisce due giovani in via Appia; 6 giugno '74, coltellata al fianco allo studente Lorenzo Manni, 18 anni, ricoverato con prognosi riservata; 21 giugno '74, accoltellato Giancarlo Del Bufalo, 24 anni (prognosi riservata). Una catena impressionante di reati, molte volte rimasti impuniti. Abbiamo detto una media di più di due volte alla settimana. Considerando che le violenze diminuiscono nettamente nei mesi che vanno da giugno a settembre, si può capire quale sia il clima di intimidazione a Roma, soprattutto nei quartieri di periferia, davanti alle scuole pubbliche, all'uscita delle fabbriche. Fabrizio Carbone
Persone citate: Achille Lordi, Antonio Porcu, Giancarlo Del Bufalo, Giorgio Frasca Polara, Lorenzo Manni, Oriani, Valerio Borghese
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