Un astronauta ed un quasi-gesuita sono gli "uomini nuovi,, degli Usa di Vittorio Zucconi

Un astronauta ed un quasi-gesuita sono gli "uomini nuovi,, degli Usa I deputati e i governatori eletti martedì negli Stati Uniti Un astronauta ed un quasi-gesuita sono gli "uomini nuovi,, degli Usa Nell'Ohio, schiacciante vittoria del democratico John Glenn - In California, "Jerry" Brown sostituisce il divo hollywoodiano Ronald Reagan - Nel Connecticut, l'italiana Ella Grasso (Dal nostro corrispondente) Washington, 9 novembre. L'astronauta e il gesuita, «l'uomo qualunque» e la suffragetta, queste elezioni del «dopo Watergate» hanno portato alla ribalta della politica nazionale una galleria di volti nuovi, alcuni dei quali destinati ad un rapido oblio, altri sicuri protagonisti della vita •americana. Di fronte alla crisi di sfiducia e di apatia, generata dal contraccolpo dello scandalo del secolo, i partiti hanno mobilitato a fondo le loro forze, pescato nelle riserve umane senza risparmio e, per i democratici, il raccolto è stato ricco. Fra tutti ì nuovi eletti, un nome spicca: è quello di Edmund Brown, confidenzialmente chiamato «Jerry», trentaseienne governatore della California. Figlio d'arte (suo padre occupo Da stessa carica) Brown si diede alla politica nel '61, dopo avere abbandonato il seminario gesuita del «Sacro Cuore», ormai prossimo all'ordinazione. Da allora ha rapidamente recupe rato il tempo dedicato alla teologia scoprendo, sotto la guida del padre, i segreti meccanismi della politica e aggiungendo, per talento proprio, un'intensa vita sociale, che lo Ita portato a fianco di dive famose, quali Natalie Wood. Ha sconfitto con relativa facilità l'avversario repubblicano Flournoy, ed ha preso così il posto lasciato vacante da Ronald Reagan, l'attore hollywoodiano che il più pazzo Stato d'America portò al governatorato. Popolare, brillante, con un volto «kennedyano», Brown è certo fra i più promettenti dei «giovani turchi» di queste elezioni. Le opinioni sulle sue doti politiche sono ancora incerte («Ma peggio di Reagan non può essere» ha scritto il Los Angeles Times;, non dubbia invece la sua presa sul pubblico. «Al punto in cui siamo — aveva confidato il presidente del partito democratico — anche la candidatura di Paperino ci andrebbe benissimo». Brown non è forse un altro Kennedy, ma certo neppure Paperino. Se non come popolarità in California. Dal gesuita all'astronauta, dalla California all'Ohio, dove i democratici hanno vinto il seggio senatoriale con John Glenn, ancora l'astronauta più famoso d'America nonostante le stie imprese siano state largamente superate dallo sbarco sulla Luna e la sua carriera stroncata da una caduta nella vasca da bagno, in casa. Spacciandosi per un «non-politico» (dopo il ritorno dalle stelle aveva compiuto un'incursione nel mondo delle bevande gassate), John Glenn ha vinto a mani basse in uno Stato ove gli elettori hanno scelto ìin governatore repubblicano, dunque provando che la sua è stata una vittoria personale. Di Glenn si parla ormai apertamente come di un possibile concorrente alla vicepresidenza, nel 1976, come compagno di gara per il candidato alla Casa Bianca. Effettivamente privo di esperienza politica, egli è ormai il senatore dell'Ohio, uno dei più importanti Stati elettorali Usia e questo ne fa automaticamente un candidato a più alti destini. Alla gente piace il volto da «all'american boy», l'aria un po' goffa di fronte ai riflettori e ni microfoni, il sospetto di altezze (morali) irrangiungibili che si legge nei suoi occhi chiarissimi. Posa non poco e la sera delle elezioni invitava alla prudenza i suoi sostenitori quando ormai non v'erano più dubbi sulla vittoria. Di fronte al più celebre giornalista della tv, Walter Cronckite, che lo intervistava,egli parlava con commossa deferenza al gran divo dello schermo, che altri politici trattano con ostentata confidenza della «non-politica», ma è pur sempre rimasto sull'argine di un partito istituzionale, quell'argine che un altro «uomo nuovo», Longley del Maine, ha saltato a pie pari. Ex democratico, sconosciuto ai più, James Longley è un ex operaio di filanda, ex assicuratore, figlio di un tassista, che si vanta di essere soltanto «un americano medio». Nel segno del qualunquismo, del rifiuto dei «politicanti», egli ha affrontato le urne quando i sondaggi gli davano non più dell'8 per cento dei voti e, alla fine, ha raccolto più suffragi dei due avversari, democratico e repubblicano insieme. Se il 1974 è stato l'anno delle facce pulite, non meno suc- cesso hanno avuto le «tacce straniere»; nel Connecticut, il nuovo governatore è una don- na di origine italiana, Ella Grasso, che ha saputo attrar- re su di sé i voti degli emigra- ti italiani della classe media e delle donne, mostrandosi femminista quanto bastava alle inquiete suffragette, ma tradizionalista (è contro Va-borto, la permissività, lo sciovinismo sessuale delle «libe- rate») abbastanza per non offendere l'elettorato italo americano. Il suo futuro è forse limitato, ma il presente è ricco. Come Vtntaliana» Grasso ha vinto in Connecticut, così il messicano (di nascita) Raoul Castro è il nuovo governatore dell'Arizona per i democratici (dunque nel feudo del repubblicano Goldwater) e Jerry Apodaca, un altro «chicano», sarà alla guida del New Mexico, interrompendo una tradizione di governatori «anglosassoni» che durava da 60 anni. Il trionfo dei «nuovi venuti», dunque, ha segnato la nazione dall'Atlantico al Pacifico. Con qualche eccezione, naturalmente: nel Nevada, il so \ lo Stato ove la prostituzione è ammessa legalmente con il gioco d'azzardo, la proprietà ria di una casa di tolleranza \ non è riuscita a sconfiggere il ! suo avversario, proprietario di un distributore di benzina, Per la carica di deputato al Parlamento dello Stato. An che le punizioni elettorali 1 hanno talora limiti tollera- bili. Vittorio Zucconi John Glenn