Denunce di Sindona

Denunce di Sindona Denunce di Sindona (Segue dalla 1a pagina) bero fatti i conti e, se risultava un saldo attivo, questo doveva essere versato al gruppo Sindona. Gli avvenimenti successivi sono stati — sempre secondo Sindona — ben diversi. Il Banco di Roma non si sarebbe infatti assunto il debito di 131 miliardi che le varie società del gruppo Sindona avevano nei confronti della Banca Privata Italiana. A questo punto — secondo quanto si è appreso negli ambienti finanziari milanesi — vengono adombrati supposti interventi di gruppi italiani ed esteri, avversari del finanziere messinese, che non vedevano l'ora di disfarsi di un temibile concorrente. A dire il vero non si riesce ad individuare nessuno di questi avversari, a meno che si voglia vedere in essi Tiri, che controlla le tre banche di interesse nazionale (Banco di Roma, Banca Commerciale Italiana e Credito Italiano) o addirittura la Banca d'Italia e la Federai Reserve Bank degli Stati Uniti. Effettivamente, l'accordo con il Banco di Roma non era più sostenibile dopo le scoperte di ogni genere fatte dagli ispettori della Banca d'Italia e del Banco di Roma sia alla Banca Privata Italiana, sia alla Edilcentro Sviluppo, divisione finanziaria dell'Immobiliare Roma. Si trattava soprattutto di enormi perdite sui cambi, sulle merci e sulla Borsa italiana. La Banca d'Italia ha cercato sino all'ultimo di non arrivare alla liquidazione coatta prima e al fallimento poi della Banca Privata, soprattutto per le gravi ripercussioni che sarebbero derivate, in campo finanziario e bancario, sia in Italia, sia all'estero. Ma si è poi dovuta arrendere dinanzi all'evidenza di operazioni poco ortodosse che, ove non fossero state pubblicamente denunciate, avrebbero potuto suscitare sospetti. Per quanto riguarda poi la seconda citazione civile di Sindona che è, in sostanza, un'opposizione alla dichiarazione d'insolvenza della Banca Privata Italiana — da cui deriverebbe l'inesistenza dell'accusa di bancarotta fraudolenta elevata nei suoi confronti — si è di fronte ad un autentico giallo finanziario, che farà molto rumore anche fuori dei nostri confini e che assomiglia ad un romanzo di fanta-finanza. Le operazioni in cambi della Banca Privata Italiana non registrate e che hanno portato ad una perdita, finora accertata, di 30 miliardi di lire, sarebbero state fatte per conto della International Westminster Bank, l'affiliazione esterna di una delle maggiori banche commerciali inglesi per sostenere, sui mer¬ cati mondiali, il dollaro che, a partire dalla fine del 1972, era stato sottoposto a forti pressioni speculative. In pratica, Sindona invita il liquidatore della Banca Privata Italiana, aw. Ambrosoli, a intentare un'azione contro la Westminster Bank per recuperare i 30 miliardi di perdite. Occorrerebbe probabilmente avere, per iniziare una questione del genere, l'appoggio e la testimonianza dell'ex braccio destro del finanziere, Carlo Bordoni, che era stato il responsabile esecutivo della Banca Unione (fusa poi con la Banca Privata Finanziaria nella Banca Privata Italiana) e che aveva impostato queste colossali operazioni sui cambi. . Ma dov'è Bordoni? Vi è un mandato di cattura che pende su di lui e non si sa da mesi dove sia il suo rifugio. Molto si parlerà di questo, ma una cosa comunque è già stata appurata: i misteriosi, grandi finanziatori che Michele Sindona ha sempre detto di avere all'estero non sono mai esistiti. E' stato sempre e soltanto lui che, con complicate ed abili manipolazioni, ha utilizzato i depositi delle sue banche per intraprendere gigantesche operazioni finanziarie. Sinché le dimensioni di queste ultime sono rimaste limitate e la congiuntura internazionale l'ha favorito, il suo impero è rimasto in piedi. Ad un certo punto, l'ingigantimento delle sue iniziative e gli scandali bancari nel settore dei cambi hanno minato alle fondamenta il «castello Sindona» che si è afflosciato come un pallone sgonfio. A questo punto sorge il dubbio che tutte queste operazioni abbiano il solo scopo di confondere le indagini che la magistratura ha avviato, tirando in ballo grossi nomi ed importanti istituzioni italiane ed estere. Su quanto accadrà in futuro è difficile avanzare previsioni: perché oggi, su queste vicende, tutti tacciono. Renzo Vìllare

Persone citate: Ambrosoli, Carlo Bordoni, Michele Sindona, Renzo Vìllare, Sindona

Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti