Nelle case lasciate dagli assegnatari dovranno essere sistemati gli abusivi

Nelle case lasciate dagli assegnatari dovranno essere sistemati gli abusivi Nelle case lasciate dagli assegnatari dovranno essere sistemati gli abusivi Il decreto firmato dal prefetto Salerno risponde a una situazione di emergenza e sarà valido fino al prossimo marzo Gli alloggi privati che si renderanno via via liberi dovranno essere messi a disposizione del Comune che li destinerà, in base a una graduatoria, alle famiglie più disagiate - L'esigenza di tutelare l'ordine pubblico, la sanità e l'igiene Svolta, ieri sera, nella vertenza della casa che tanti risvolti drammatici ha messo in luce negli ultimi mesi delia vita della città. Forse, attraverso una « disciplina eccezionale », si e avviato a soluzione il problema. Per centinaia di famiglie si apre una prospettiva concreta di ottenere un'abitazione vera. L'odissea degli abusivi, che occupano alloggi destinati ad altre famiglie pure bisognose di una sistemazione decorosa e civile, forse sta per finire. Con un decreto, 11 prefetto dott. Salerno ha disposto che gli alloggi privati lasciati liberi dagli assegnatari di case popolari vengano messi dai proprietari a disposizione del Comune, che 11 darà in affitto, alle condizioni del precedenti contratti, a quanti ne hanno necessità. E' il caso degli « abusivi » di strada delle Cacce e della Falcherà. I provvedimenti straordinari saranno in vigore fino al 31 marzo prossimo. Questa disciplina completa i provvedimenti con i quali sindaco e prefetto hanno già requisito rispettivamente 107 alloggi di edilizia popolare e 70 privati, a disposizione del Comune per risolvere 1 casi più urgenti. Il decreto, prevede In sostanza un « congelamento » di un certo numero di alloggi privati, che vengono requisiti, nel senso che il proprietario, una volta libero l'appartamento dall'inquilino che ha ottenuto una casa popolare o della Gescal, non potrà scegliersene un altro a suo piacere, ma dovrà mettere l'immobile a disposizione del Comune. Il sindaco, si legge nel dispositivo del provvedimento, « ne disporrà la locazione alle famiglie bisognose secondo una graduazione di necessità ed alle condizioni stabilite dal proprietario con il precedente inquilino, sempre che i locali risultino in condizioni di abitabilità, e riservati i provvedimenti del sindaco per le case inabitabili, sia come capo dell'amministrazione comunale sia come ufficiale di governo ». Quale sarà la procedura? Spiega ancora il decreto: « Gli assegnatari di case popolari o Gescal, al momento in cui abbandonano l'attuale abitazione, sono tenuti a consegnare quest'ultima a un incaricato del Comune di Torino o alla famiglia da questo designata, alla presenza del proprietario o di un suo rappresentante ». Se non lo faranno perderanno il diritto all'assegnazione. L'esecuzione del decreto è affidata al sindaco, al presidente dell'Istituto ca- 1111111111 d ( 11111 libi 111 i ì se popolari e al direttore dell'Ufficio provinciale del lavoro, per quanto concerne gli alloggi attribuiti dalla commissione per gli alloggi Gescal. In particolare li sindaco dovrà notificare « a tutti gli interessati, proprietari ed assegnatari — a mano a mano che si verificheranno le condizioni per l'attuazione — il decreto del prefetto » e il provvedimento con cui lo stesso sindaco ne avrà individuato 1 destinatari (al termine dell'indagine che il comune sta compiendo, ndr). Perché il prefetto ha deciso di decretare (è il primo precedente del genere in Italia) la «disciplina eccezionale»? II provvedimento — sette pagine dattiloscritte — contiene una lunga premessa, nella quale si rifa la storia delle occupazioni di alloggi. Riportiamo in sintesi: dal 2* settembre ad oggi sono stati occupati circa 950 alloggi Gescal e Iacp nelle zone MIrafiorl, Falcherà, corso Cincinnato, nonché abitazioni private in corso Toscana 135; gli occupanti, circa 3 mila, « hanno inteso in tal modo attuare anche una pubblica protesta per dimostrare il grave stato di tensione dovuto al problema della casa ». Il prefetto prosegue: « Le occupazioni di settembre hanno dei precedenti verificatisi in febbraio, maggio e settembre dell'anno scorso \U0 famiglie si installarono abusivamente in altrettanti alloggi privati di corso Grosseto e via delle Primule) ». luvocrto« cedibnpgnrelosccoacloAO« Numerosi episodi di intolleran za da parte di persone prive di alloggio, o abitanti in alloggi assolutamente inadeguati o antigienici, si sono verificati specialmente in questi ultimi tempi ». E' un lungo elenco, dalla manifestazione del 5 marzo degli inquilini di piazza Don Albera 15 (getto di suppellettili dalle finestre, blocco del traffico, cortei ed assembramenti davanti al Comune e a Porta Palazzo); alla manifestazione del 1 aprile (i dimostranti bloccarono via Priocca, sei persone arrestate; alla protesta per gli stessi motivi degli inquilini di via Palazzo di Città 14. Si giunge cosi al periodo più recente « tutto un susseguirsi di manifestazioni di protesta, con turbative dell'ordine pubblico o con tentativi di turbativa, conclusesi sempre davanti al Comune ». Il 30 ottobre — ricorda il provvedimento — « venivano presi d'assalto gli uffici municipali che sarebbero stati invasi senza l'intervento della forza pubblica ». Inoltre « nel corso di tutti gli episodi di protesta si sono registrati comportamenti illeciti, oggetto di numerose denunce alla autorità giudiziaria ». Su questo sfondo si colloca l'iniziativa del prefetto e del sindaco che, alla ricerca di una so- dnsSzpsrainoltre: | sGpddpsgurndtlTgvdcppmpaRpuvcnprlc | | Miiiiiiiiiiiriii f r ni iiuiiiij iiii luzione, si sono incontrati più volte. Ed ecco il perché del decreto di ieri, come viene spiegato nello stesso provvedimento. « Le case Gescal e dell'Iacp, recentemente assegnate o in corso di assegnazione, sono state attribuite anche a persone che hanno un alloggio abitabile — sia pure non sufficiente per i bisogni familiari. Verranno perciò a rendersi disponibili numerosi alloggi, e in considerazione della scarsità di case di tipo economico e popolare si determinerà una accentuata domanda di tali alloggi, con inevitabili fenomeni speculativi o di favoritismo che non potranno non acuire ulterior. mente la tensione, mancando in via normale la possibilità di garantire la priorità per le famiglie più bisognose ». Questa situazione, aggiunge il prefetto, « concreta i presupposti dì un evento straordinario che pub mettere in pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica, in un momento eccezionale caratterizzato da una grave crisi dell'economia torinese (cassa integrazione, licenziamenti, messa I in liquidazione di industrie per le difficili condizioni di mercato) ». Occorre perciò «una pron. ta azione, per rimuovere senza ritardo le predette cause di turbamento». Si tenga anche conto che si va verso l'inverno, che si pongono problemi di salute e di Igiene per le persone che abitano alloggi inadeguati. Si deve comprendere, pertanto, « la possibilità — dopo le adeguate indagini svolte dal Comune da cui è risultato che non si può provvedere all'esigenza pubblica senza sacrificio della proprietà privata — di sostituirsi ad enti pubblici e a privati nel disporre temporaneamente del godimento di beni, senza pregiudizio economico dei diritti che competono al proprietari ». La conclusione l'abbiamo già riferita, riportando gli estremi del decreto. Il prefetto dott. Sa. lerno (e l'hanno ribadito anche il capo di gabinetto dott. Di Giovine e il vice prefetto dott. De Feis ieri sera in una conferenza stampa) ritiene che il provvedimento sia stato imposto dalla « situazione abnorme creatasi negli ultimi tempi, per salvaguardare interessi che hanno carattere di pubblica necessità ». Un eccezionale stato di fatto ha reso « assolutamente indispensabile una temporanea disciplina ultra legem, per assicurare inderogabill esigenze e scongiurare ulteriori e più gravi turbative del. l'ordine e della sicurezza pubblica». a. d. v. I

Persone citate: De Feis, Di Giovine

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Salerno