Le cerimonie in tutta l'Italia per celebrare il 4 Novembre

Le cerimonie in tutta l'Italia per celebrare il 4 Novembre Ricordata ieri la vittoria, 56 anni dopo Le cerimonie in tutta l'Italia per celebrare il 4 Novembre A Roma il Presidente della Repubblica e Rumor hanno reso omaggio al Milite Ignoto - Discorso di Andreotti a Redipuglia - I partiti democratici hanno sottolineato il ruolo decisivo delle forze armate come presidio della Costituzione Roma, 4 novembre. Oggi è il cinquantaseiesimo anniversario della Vittoria: dopo oltre mezzo secolo, il 4 novembre si consolida come solenne momento celebrativo delle Forze armate. A Roma il Presidente della Repubblica ha deposto stamane una corona d'alloro sulla tomba del Milite Ignoto. Leone, che era accompagnato dal ministro dell'Interno Taviani, è stato ricevuto dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Henke, e dai capi delle tre Armi. Dopo aver passato in rassegna un reparto dell'esercito, il Capo dello Stato è salito fino al sacello dell'Altare della Patria, dove ha sostato qualche attimo in raccoglimento mentre veniva suonato il silenzio. Quindi ha ascoltato l'inno nazionale, è risalito sulla sua auto scoperta per far ritorno al Quirinale, salutato da una numerosa folla. Il presidente del Consiglio, Rumor, dopo essersi recato all'Altare della Patria, in piazza Venezia, ha visitato la caserma della Cecchignola sulla via Ardeatina. Qui ha rivolto brevi parole di augurio ai giovani in servizio di leva, ai loro sottufficiali e ufficiali. A Redipuglia, dove sono seì polti centomila Caduti della «grande guerra», è intervenuto il ministro della Difesa Andreotti. La cerimonia si è svolta nel piazzale del Sacrario alla presenza di ottantamila persone: Andreotti ha ricordato i morti di Redipuglia che «ci rinnovano ogni anno un prezioso insegnamento», «Caduti in una regione di confine — ha detto — essi provenivano da tutte le province d'Italia: in parte prevalente dal Mezzogiorno, dalla Sicilia e dalla Sardegna. Nessuno lo dimentichi, specie in un momento nel quale, per le difficoltà contingenti, gli immigrati meridionali del Nord — senza le braccia dei quali d'altra parte non si sarebbe avuto lo sviluppo industriale del secondo dopoguerra — possono essere ingiustamente da taluno considerati come un ingombrante peso. Il messaggio solidale dei morti di Redipuglia giovi ad allontanare ogni assurda discriminazione di questo tipo». Andreotti ha voluto trarre un altro ammaestramento quanto mai di attualità: «Perché si abbia pace non basta che non vi sia la guerra, ma occorre che un uguale orrore e un pari ripudio si abbiano verso ogni forma di sopraffazione, di illegalità costituzionale, di ingiustizia. Non è necessario rifarsi ai testi classi- ci per essere consapevoli che '■ la violenza genera la violenza \ e che il sangue chiama sangue». «Tutta la storia della nostra Patria — ha concluso Andreotti — c: attesta quanto questo sia vero e come si possa viceversa far progredire lo svilupvo civile ed economico quando si riesce a mettere al I bando violenze e illegalità. E' I un impegno indiljeribile e irrinunciabile». I L'anniversario della Vittoj ria è stato celebrato m tulte I le regioni. I partiti demecrati- ci con manifesti e con discor-j si hanno sottolineato il ruolo | decisivo delle Forze armate ! come presidio della Repubblica e della libertà costituzionale. In Piemonte le manifesta- zioni hanno voluto sottolineare in particolare il contributo delle Forze armate nella lotta contro il fascismo e l'impegno a una costante difesa delle istituzioni democratiche e repubblicane. Un impegno che è stato ribadito dall'Anpi: «L'Italia — conclude un appello rivolto dall'Associazione partigiani — sia esemplare per il trionfo della pace nei rapporti internazionali e nel consolidamento delle libertà costituzionali del cittadino. E' il modo migliore di servire la Patria oggi». g. fe.

Persone citate: Andreotti, Henke, Rumor, Taviani

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Redipuglia, Roma, Sardegna, Sicilia