Nel '75 mancheranno vitelli "da ingrasso,,

Nel '75 mancheranno vitelli "da ingrasso,, Convegni delPEurocarne a Verona Nel '75 mancheranno vitelli "da ingrasso,, Dal blocco delle importazioni da Paesi terzi bisognerebbe escludere il bestiame vivo; i nostri allevatori non trovano vitelli (Dal nostro invialo speciale) Verona, novembre. Oltre a fornire indicazioni sui modi per ottenere più carne bovina e per utilizzare meglio quella di cui disponiamo, l'Eurocarne (chiusasi a Verona mercoledì scorso) ha permesso di dare un'occhiata a quella che sarà la nostra zootecnia nel prossimo anno. Sembra confermato che, mentre la Comunità europea nel suo insieme avrà ancora da smaltire forti eccedenze di carne bovina, che sta svendendo a Russia e Spagna, in Italia s'accentuerà lo smantellamento del patrimonio zootecnico, a meno di decise e urgenti misure. Di questo s'è parlato all'incontro organizzato dall'Uniceb (Unione nazionale importatori carne c bestiame) sul tema: « Realtà c prospettive di produzione, importazione e consumo delle carni ». Non su tutti i punti della relazione, svolta dal segretario dell'Uniceb Renzo Fossato, siamo d'accordo, ma su questo certamente si: che s'è commesso un grave errore quando, bloccando le importazioni dai Paesi extracomunitari, non si è escluso il bestiame bovino da ingrasso. La critica, mossa anche dal presidente dell'Aia (Associazione Italia Allevatori) Carlo Venino, è più che giusta. Attualmente i centri d'ingrasso e le aziende agricole che praticano tale attività, hanno «vuoti» del 3040 per cento, secondo le stime fornite dal dr. Fossato. « Ciò perché — ha aggiunto il segretario generale dell'Uniceb — il bestiame offerto dai Paesi comunitari è rappresentato in genere da vitelli giovanissimi, i cui prezzi sono tali die vanno via via scoraggiando anche i più attrezzati e volenterosi operatori». Ci si meraviglia, quindi, che nemmeno in occasione dell'ultimo Consiglio dei ministri della Cee sia stata chiesta la riapertura dell'importazione di vitelli da ingrasso dai Paesi terzi. 11 danno di questa mancala fornitura lo si sentirà soprattutto l'anno prossimo, quando ci saranno meno vitelli da macellare. Un altro punto della relazione Fossato riguarda le critiche al piano Efim, critiche che noi avevamo già rivolto quando il piano è stato reso pubblico. L'Efìm prevede di investire grossi capitali (dell'ordine di decine di miliardi) all'estero per produrre vitelli o giovani bovini, che poi dovrebbero essere trasportati in Italia per l'ingrasso. Prevede, inoltre, di costruire frigo-macelli, specie nei Paesi che non forniscono sufficienti garanzie sanitarie, per la successiva importazione delle carni macellate. Il programma intenderebbe realizzare al più presto l'importazione di 600 mila vitelli, che verrebbero distribuiti agli ingrassatori unitamente ai necessari mangimi, garantendone il ritiro a un prezzo prestabilito e provvedendo alla macellazione e alla distribuzione delle carni. Si è chiesto Renzo Fossato qua! è la convenienza economica di investire così cospicui capitali all'estero, per mettere in atto un programma che può essere realizzato con la semplice e poco costosa costituzione di centri di raccolta vicino ai porti d'imbarco, sistema peraltro già seguito per le operazioni finora effettuate da Oltreatlantico. Pur tenendo conto della resistenza che gli importatori fanno ad ogni programma che tolga loro una fetta della « torta » dei bovini da importare, ci sembra che l'osservazione sia ragionevole. D'altra parte, con 100 miliardi concessi subito ai nostri allevatori. si potrebbero fare grandi cose. Gli importatori propongono di sostenere con ogni mezzo la produzione interna, attraverso premi di allevamento per bovini da carne, premi che dovrebbero essere differenziati secondo i diversi costi di produzione. Tale misura dovrebbe essere accompagnata da sgravi fiscali e da altre forme di aiuto. Poi, naturalmente, dovrebbe venire la riapertura delle importazioni dai Paesi terzi per i vitelli da ingrasso, di cui l'Italia è altamente deficitaria. Infine, gli importatori propongono una norma che dovrebbe . consentire la ripresa delle importazioni di carne bovina da tutto il mondo. E' una specie di « contingente valutario ». Si vorrebbe che il governo fissasse l'importo ritenuto «sopportabile» per l'importazione delle carni; tale cifra verrebbe distribuita fra i vari operatori in proporzione al lavoro svolto negli anni preredenti, e documentabile attraverso la presentazione delle bolle doganali. Livio Burato Principi nutritivi delle carni e loro prezzi per il consumatore Protelne Grass) Calorie C^>^° Bistecca 207 17 1040 4500-5000 Bollito 168 292 3350 1800 - 2600 Vitello 184 8 847 5000-5500 Maiale magro 199 68 1510 3300 - 3800 Agnello 170 60 1260 3200-3500 Polio 220 78 2000 2800-3000 Conlglio 210 100 1790 1800- 2200 Tacchino 201 147 2180 1500-2000 Faraona 205 8 1900 2500-3000 Fegato (manzo) 213 36 1390 2800-3000 Cuore (manzo) 193 133 2000 1800- 2000 Cervello (vitello) 105 90 1250 4500-5000

Persone citate: Carlo Venino, Cervello, Fossato, Grass, Livio Burato, Renzo Fossato

Luoghi citati: Italia, Russia, Spagna, Verona