A colloquio con la graziosa tredicenne vittima di un losco "giro,, di corruzione di Filiberto Dani

A colloquio con la graziosa tredicenne vittima di un losco "giro,, di corruzione Il dramma della ragazza di Casalvelino, presso Salerno A colloquio con la graziosa tredicenne vittima di un losco "giro,, di corruzione (Dal nostro inviato speciale) Salerno, 1 novembre. Un visetto grazioso, gli occhi chiari, i capelli biondi che scendono lunghi sulle spalle. Non le si danno, davvero, i tredici anni, che compirà nel prossimo gennaio; ne dimostra almeno tre di più. E' Giovanna Lista, la ragazzina di Casalvelino che, per prima, ha denunciato il pauroso giro di turpitudini nel quale è stata trascinata con altre coetanee. Ha raccontato cose terribili, ha fatto nomi e cognomi di professionisti, commercianti, direttori di banche, professori di scuoia, costruttori edili, ha lanciato accuse sconcertanti. Un ignobile traffico di minorenni che si celava dietro l'apparente perbenismo della quieta vita di provincia: ora che lo scandalo è scoppiato, l'intera costa occidentale salernitana trattiene il fiato. Cinquantun persone sono già state raggiunte dalle «comunicazioni giudiziarie» con l'invito a nominarsi un difensore, il procedimento penale aperto dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania parla di violenze carnali presunte, atti di libidine violenta e sfruttamento, è data per scontata la prossima emissione di una serie di ordini di cattura. E' tutto vero il racconto di Giovanna Lista? Coloro che vi sono stati tirati dentro dicono, con la schiuma alla bocca, che si tratta di una «mostruosa montatura», che la ragazzina è «una povera pazza», che, insomma, quel l'acconto è soltanto frutto di una sbrigliata fantasia. «Fantasia? Non credano di liquidarmi così: ho patito per due anni, ho subito le loro disgustose violenze, hanno spezzato la mia vita. Adesso dovranno rendere conto delle loro colpe». Siamo nella casa di Giovanna Lista, a Casalvelino, un appartamentino decoroso le cui finestre si affacciano sul mare. La ragazzina parla senza pudori e senza smarrimenti della sua triste avventura, il racconto rivela squarci di sconcertante crudezza: festini di ogni tipo e per ogni gusto più aberrante, con le giovanissime sempre nelle parti maggiormente ingrate. Scavando con le domande in questo letame, affiorano irriferibili episodi di lussurie malate, di violenza, di prevaricazione. Ricapitoliamo la storia di Giovanna Lista con lei stessa. Incomincia nell'estate del 1972 quando un parente, sposato, prende con la forza la ragazzina. «Era venuto in villeggiatura, abituava sopra di noi. Una sera mi fece salire da lui, non feci in tempo a ribellarmi e approfittò di me. Seppi che aveva dato un son¬ nifero alla moglie che dormiva nella camera accanto». Poi, l'amaro capitolo della scuola. Nell'autunno del 1972, Giovanna frequentava la seconda media, una sua compagna di classe le chiese di accompagnarla in paese. «Disse che voleva farmi conoscere sua nonna. Mi portò invece in un appartamento dove c'erano una donna e quattro uomini. Compresi troppo tardi quello che volevano da me». «Perché non hai denunciato subito questo episodio?». «Non potevo. Mi fu detto che se avessi parlato, avrebbero fatto del male alla mia famiglia, avrebbero ammazzato mio padre. Mi imposero di andare in quell'appartamento tutte le mattine». La vicenda si trascina per l'intero anno scolastico. Giovanna perde la prima ora di lezione che giustifica nel suo diario falsificando la firma del padre. «Era facile. L'appartamento di quella signora era frequentato da un professore della mia scuola: ci pensava lui a far passare per buone le mie giustificazioni». Facciamo un po' di conti. L'anno scolastico dura mediamente nove mesi, poco più di duecento giorni, non tenendo conto delle festività. Chiediamo: «Quante volte sei andata in quell'appartamento?». «Quattro, cinque volte alla settimana. Ma non sempre li: qualche volta mi dicevano di andare in un albergo che è fuori del paese e in questo caso perdevo l'intera giornata. E cosi è avvenuto anche nel successivo anno scolastico, sino al giugno del '74». «Con quanti uomini ti sei incontrata?». «Non posso ricordare il numero con assoluta precisione, ma ritengo siano stati più di quattrocento». Filiberto Dani

Persone citate: Giovanna Lista

Luoghi citati: Salerno, Vallo Della Lucania