Del parlar asciutto di Carlo Carena

Del parlar asciutto Del parlar asciutto Opere di varia romanità: Giulio Cesare e Cicerone a confronto Caio Giulio Cesare: « Opere », Ed. Utet, pag. 1162, lire 18.000; « La guerra gallica », Ed. Rizzoli, pag. 395, lire 2500. Marco Tullio Cicerone: « Opere politiche e filosofiche », Ed. Utet, pag. 918, lire 15.000. Theodor Mommsen: « L'impero di Roma », Ed. Dall'Oglio, 3 voi., pag. 790, lire 3000. Quante cose ripassano per la mente a chi legge o rilegge i Commentari di Cesare! Opera di nudità integra, è come il capofila di questo genere di capolavori in tutte le arti, e ha tutte le seduzioni del sottile intrigo di ogni antimitologia. Anche nell'indifferenza o nella ripugnanza per certi temi, qui così assoluti, anche in un mondo del tutto diverso, pur non è facile sottrarsi al fascino di chi si cela in questa prosa di terza persona. Se solo riusciamo ad accettare il corso della storia e salire al di sopra delle improvvisazioni di Alessandro e Napoleone o alla truculenza di tanti altri tiranni sadici, ci capita di ammirare una natura ben completa e perfettamente costruita, che, come asseriva Montesquieu, ebbe certamente dei vizi, ma non dei difetti. Per non dire dell'atto di nascita d'un impero quale c'illustra il Mommsen nell'ultimo volume della sua Storia, panorama inarrivabile della mole e della saldezza di quello Stato secolare. Molto ci sarebbe, certo, nelle denigrazioni dei contemporanei e nelle avversioni dei posteri per rimuovere anche dal nostro tavolo « l'imperioso Cesare » e lasciarlo mor-1 to, tornato creta capace solo Idi tappare un buco per te- j nere lontano il vento, come , dice la malinconia di Amleto. Ma anche quando esse sono fondate su una valida coscienza umana, si dissolvono poi al contatto di queste pagine. Un'abilità diabolica o una verità inarrivabile? I continui reticoli degli accampamenti, la successione implacabile delle campagne militari tennero lontano questo statista nato e non più giovane dalla capitale per nove anni quasi ininterrotti, e poi le vicende più meschine lo coinvolsero per altri quattro. Pure, nel raccontarle, il generale ascende per vie misteriose e quasi contro voglia a un'epicità sconosciuta a molti poeti, senza perdere di trasparenza. E' sintomatico che un architetto come il Palladio si sia sentito tentare a tradurre questo latino e abbia ricostruito gli schemi degli spostamenti di truppe e battaglie, con facilità, a giudicare dai disegni riprodotti nella nuova edizione latino-italiana della Guerra gallica nella BUR di Rizzoli. Al confronto, le opere contemporanee di Cicerone, anche quelle politiche, che pur sono le sue più contenute e , meno garrule, fanno l'effetto inevitabile della letteratura più dichiarata e tradizionale: parla « una gallina » che cerca gioioso becchime da ogni parte — anche se « uomo I colto e interessante sempre e meraviglioso deformatore del pensiero e della prosa, Re dell'anacoluto, Monarca di superbi legamenti e rido composizioni », secondo la definizione di Gadda nella Meditazione milanese. Le due rinnovate, splendide edizioni di tutto Cesare e di Cicerone politico nella collana dei classici latini Utet ci pongono quasi provocatoriamente sotto gli occhi questo confronto, significativo e ammonitore anche per tanti altri casi. Carlo Carena , I Presunto ritratto di Catullo del I sec. a. C: le opere del poeta sono uscite presso la Utet a cura di G. B. Pighi

Persone citate: Caio Giulio Cesare, Cicerone, Dall'oglio, Gadda, Mommsen, Monarca, Pighi, Theodor Mommsen, Tullio Cicerone

Luoghi citati: Roma