Onetti e la disfatta di Angela Bianchini
Onetti e la disfatta Gli esordi del narratore uruguayano Onetti e la disfatta Juan Carlos Onetti: « Per questa notte », trad. di Enrico Cicogna, Ed. Feltrinelli, pag. 225, lire 3000. A Roma, VII ottobre 1974,\è avvenuta la consegna del \ Premio Iila dell'Istituto Ita- ! io-latino americano. La giuria, ' composta da Giovanni Mac-1 chia. Angela Bianchini, Giti- \ do Piovene, Dario Puccini, ì Angelo Maria Ripellìno, Cor- \ melo Samonà, Luciana Stegagno Picchio ha scelto, tra i libri di autori latino-americani tradotti in Italia nel biennio 1971-73, Il Cantiere dell'uruguaiano Juan Carlos Onetti (nella stessa occasione il Premio Iila per la miglior traduzione è stato attribuito a Livio Bacchi Wilcock per la versione di Porfiria dell'argentina Silvina Ocampo. editore Einaudi!. L'assegnazione del premio ha coinciso con la prima visita di Onetti e il sito incontro con i critici e il nostro pubblico. Abbiamo dunque conosciuto lo scrittore di Raccattacadaveri e della Vita breve (tutti ptibblicati da Feltrinelli e tradotti dal Cicogna): il creatore del soffocatile scenario cittadino di Santa Maria e di altri centri urbani del Rio de la Piata, dove i gesti di uomini senza ra- dici hanno perduto la loro origine e sembrano ripetersi soltanto per drammatica meccanicità. Un quadro esplosivo per dimessa ironia, che, pur trovandosi agli antipodi delle qualità fantastiche o epiche generalmente attri buite alla narrativa latino americana, ha fatto di Onetti il maestro di scrittori quali Garda Màrquez e Vargas Uosa. Abbiamo trovato un uomo singolare quanto i suoi personaggi: di un tratto schivo e cortese, così distante da sembrare assente, che rivela a momenti, invece, un'attenzione ironica e amara, di silenzi che si squarciano in lampi di improvvisa e felice loquacità, quasi contemplasse se stesso e il proprio paese come una sorta di favola di cui nutrire gli europei. Un uomo, insomma, del tutto autosufficiente, seppure incline a partecipare, a volte, alla commedia esistenziale. La rivelazione di Onetti si è approfondita e confermata per la pubblicazione in Italia del suo primo libro, Per questa notte: scritto nel 1942, nacque, secondo l'affermazione dell'autore, del tutto casualmente, dall'incontro con due anarchici, un italiano e uno spagnolo, scampati a Montevideo dopo la sconfitta della Repubblica spagnola, e per « la necessità, soddisfatta in modo meschino e non compromettente, di partecipare a dolori, angosce ed eroismi altrui ». « Un cinico tentativo di liberazione », lo definisce oggi Onetti con caratteristico autolesionismo. Ma si tratta di altro: troviamo la storia di quanto accade in una notte sola, in una città mai nominata ma certamente spagnola, alla vigilia della disfatta repubblicana. Unico scampo, ma soltanto per alcuni, la possibilità di imbarcarsi su una nave e salpare verso la libertà. Si affaccia qui il grande tema di Onetti: la solitudine dell'uomo, straniero congenito anche in patria, che, nel disfacimento, prima di morire, coglie gli ammicchi di una vita sempre traditrice: la presen- \ za, inconsulta e ironica, del- j 'a figlia dell'uomo da lui con segnato ai nemici, « l'accecante sorriso dell'amore perduto, invisibile sotto sorrisi di donne, aborti, bidets..., letti ad ore, ingressi vergognosi... », e poi, anch'essi, nel passaggio supremo, portentosi, i gesti dei clienti nel night, le luci delle case e delle vie. il tutto proiettato su un impossibile desiderio di un'a interminabile notte futura, tiepida, campagna, terrosa, vegetale »: forse morte sotto la terra, forse vita, altrove. In questa torbida e inquieta notte di conflitti, delazioni, torture e violenze, freme la tensione spirituale, politica. intellettuale che, nei libri successivi, sembrerà annullarsi in un limbo fatiscente e farraginoso, polveroso e insudiciato, non più vita e non an\ cora morte. C'è qui la chiave del suo eroe estraniato, trasformatosi ormai in « raccattacadaveri ». Così, questo scrittore che ha sempre vissuto lontano dalla cultura ufficiale del Continente, risulta, oltre che profondamente coerente, tragicamente attuale: il cerchio fatale si chiude, e la degradazione latino-americana in cui affonda il protagonista di Onetti ricalca tragicamente la lunga notte europea di trentacinque anni fa. Angela Bianchini
Luoghi citati: Italia, Montevideo, Roma
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