Da 35 anni non venivano battuti nel primo turno di campionato

Da 35 anni non venivano battuti nel primo turno di campionato Un po' di delusione e tristezza negli spogliatoi Da 35 anni non venivano battuti nel primo turno di campionato Boniperti : "Nel calcio il perdono non è ammesso. Un bel match comunque" - Parola : "Abbiamo perso soltanto la prima partita, ne restano altre ventinove per riscattarci" (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 6 ottobre. La Juventus non perdeva la prima giornata di campionato da trentacinque anni. Cresci non segnava da sei anni. Sono coincidenze che accumulate hanno beffardamente costretto la Juventus ad una falsa partenza e determinato una prò- j fonda depressione negli spogliatoi bianconeri al termine della partita. In tribuna ancora una volta Giampiero Boniperti r.veva rischiato l'infarto. Seduto al fianco del collega bolognese Conti, il presidente ha fumato dodici sigarette ; In un'ora e mezzo. Non è mai stato fermo sulla sua sedia. Quando j Anastasi, subito dopo il pareggio. ! ha fallito il gol del due a uno. ] Giampiero è stato sul punto di « azzannare ■> l'impassibile Conti per la rabbia. E' sprofondato quando Cuccureddu ha sbagliato il rigore, si è accasciato quando Cresci ha in- ' ventato il tiro del due a uno. Ha lasciato la tribuna, a cinque ! minuti dal termine, molto amareg-1 giato. molto indispettito, giustamente. « Quando si sbaglia — ha detto — si paga, soprattutto quan- ' do si sbagliano anche i rigori. Nel calcio il perdono non è ammesso. Bella partita, comunque ». Parola si è presentato molto si- : gnorilniente negli spogliatoi, anche ■ se sul suo viso si leggeva una i particolare delusione. « E' stata la gara dei gol man- ! cati — ha detto —, noi ne abbia- ! rno falliti più di loro. Come a : Francoforte. A forza di sbagliare ! abbiamo perso. Sul piede dei miei giocatori sono arrivate palle che j bastava spingere in rete, abbiamo sciupato anche un calcio di j rigore. Spinosi si è infortunato ad I un braccio cadendo, Morini ha riportato un' piccolo stiramento alla fine del primo tempo ed ho dovuto ! aspettare sino all'ultimo per deci- ; dere se dovevo sostituirlo con j Longobucco o rischiare a far en- j trare Altafini al posto di Causio che non era in giornata ». • Non avete per caso sottova- J lutato questo avversario privo di tanti titolari? » gli chiedono. « No. perché, e l'avevo già detto alla vigilia, nessuno va in campo rassegnato. Chi sostituisce il titolare è sempre armato di una voglia doppia di fare bene. Abbiamo sbagliato molto, troppo, sotto la rete avversaria, questa è la semplice verità ». Causio onestamente animelle di essere incappato in una giornata infelice. « Ho sbagliato tutto — è la sua dichiarazione ■—, sono caduto in una di quelle giornate nere per le quali non riesci a spiegarti il motivo. Mi spiace per la squadra, perché non gli ho portato quel contributo che dovevo. Pa¬ rola ha fatto bene a sostituirmi con José ». José non ha avuto neanche il tempo per divertirsi. « Appena sono entrato in campo la partita è finita » dice. Oltretutto si è anche arrabbiato con Massimelli. « Ha dato calci per tutto il primo tempo a Causio — dice l'italobrasiliano —, poi entro io e mi sgomita da farmi mancare il fiato. Lo avviso di star calmo, ma lui mi piomba subito dopo sulle caviglie come se Ufclesse spaccarmi le gambe. Allora ho reagito ». // gioco duro praticato dal Bologna, non è soltanto una valvola di slogo per i giocatori della Juventus, ma anche una testimonianza attendibile, accertabile. Il tallone destro di Anastasi è nero per i calci di Cresci: « Non ha mai smesso di picchiarmi », dice il capitano. Damiani « spara » sull'espulso Paris; « Evidentemente — dice — aveva avuto la consegna di giocare a rugby e non a calcio ». Pesaola sul fronte opposto salta ! per la gioia. Nella notte che ha preceduto la partita, eravamo stati in compagnia di Conti e del « petisso ' fino a tarda notte. Il • petisso ' bevendo un bicchiere di champagne aveva promesso: « Domani batteremo la Juventus e la manderemo in crisi ». Conti l'aveva guardato quasi con aria di commiserazione e non gli aveva creduto. Certo, Pesaola non poteva pensare di estrarre dal mazzo il jolly Cresci con un tiro sul quale lo stopper bolognese, a fine partita, ci rideva sopra. « Ho chiuso gli occhi ed ho calciato. Zoff non ha colpa », dice. Per la partita con il Milan ora la situazione della Juventus diventa difficile. Scirea non è recuperabile perché ha ancora la caviglia gonfia. Spinosi ha un braccio in disordine, domattina verrà sottoposto ad accertamento radiografico. Morini avverte un lieve stiramento. Anastasi, Furino e Damiani portano sulle gambe le conseguenze di tante botte. « Facciamoci coraggio — incita Parola —, prima o poi impareremo anche noi a fare i gol. Abbiamo perso soltanto la prima partita, ne restano ventinove per riscattarci ». In tribuna era presente anche Enzo Bearzot. Che cosa dirà a Bernardini? Franco Costa

Luoghi citati: Bologna, Francoforte