In Framia isindacatisono prontiall'autunno caldo » di Loris Mannucci
In Framia isindacatisono prontiall'autunno caldo » Mentre il premier parla di crisi fino al 1980 In Framia isindacatisono prontiall'autunno caldo » Ma i rappresentanti dei lavoratori sono discordi sulla strategia da adottare - Il primo ministro Chirac: "Preoccupanti i prossimi mesi, minacce sull'impiego, sforzi e sacrifìci per tutti" Parigi, 6 ottobre. Siamo alla vigilia dell'«a!<tunno caldo» preannunciato durante l'estate dai dirigenti sindacali comunisti e cattolici di sinistra? I rispettivi segretari generali delle centrali sindacali, Georges Séguy ed Edmond Maire, s'incontreranno domani per definire la strategia delle prossime azioni rivendicative. Séguy ha dichiarato che «i lavoratori ?ion si lasceranno impressionare dalla campagna dì pressioni e di drammatizzazione in corso, che mira a creare un clima dì paura e di rassegnazione». Edmond Maire afferma che <d'ora della risposta è arrivata». Il segretario generale dei sindacati socialisti, André Bergeron, giudica invece che la situazione è davvero grave ed avverto i colleghi: «Non si conti su di noi per incoraggiare i lavoratori a svolgere azioni che hanno iti realtà scopi politici» e che «aggraverebbero una situazione già troppo grave». I sindacati sono quindi divisi mentre il governo, dopo aver tentato a lungo di far credere che le cose non andavano tanto male, incomincia a «dire la verità», come vi è stato invitato da molti uomini politici, anche appartenenti alla maggioranza parlamentare. Il primo ministro, Jacques Chirac, ha dichiarato alla Camera che la crisi attuale durerà almeno fino al 1980, annunciando in tal modo sei anni di sacrifici e di privazione, e il settimanale Paris-Match, che sarà in vendita domani, pubblica una sua lettera che risponde a varie domande e precisa tra l'altro: «I mesi prossimi sono preoccupanti: ci saranno difficoltà per numerose aziende, malgrado i meccanismi di sostegno che abbiamo elaborato sul piano regionale. Ci saranno minacce sidl'impiego, ci saranno per tutti, in particolare per i più abbienti, sforzi e sacrifici da fare». Poi il primo ministro ammonisce i francesi che le difficoltà potranno essere superate se ognuno accetta di fare i sacrifici richiesti e che, in caso contrario, «i rimedi che si riveleranno necessari saranno più duri e più brutali». In queste prospettive, la Confindustria terrà martedì il convegno nazionale che era stato deciso un anno fa in un'atmosfera di ottimismo generale, oggi scomparso. Gl'industriali considerano illogico il meccanismo ideato dal governo per limitare i rincari, e poiché esso prevede il rifiuto di miglioramenti di paga, il presidente della Confindustria, Francois Ceyrac, invita il governo a dare l'esempio con gli statali. Inoltre chiede che venga reso più elastico il dispositivo di lotta contro l'inflazione dando alle aziende i mezzi per poter compiere lo sforzo richiesto. In particolare bisognerebbe allentare la stretta creditizia. Loris Mannucci
Persone citate: André Bergeron, Chirac, Edmond Maire, Francois Ceyrac, Georges Séguy, Jacques Chirac
Luoghi citati: Parigi
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