Giovane portiere muore per un calcio di un attaccante spinto nella mischia

Giovane portiere muore per un calcio di un attaccante spinto nella mischia Dramma sul campo di Virle durante la partita di un torneo di bar Giovane portiere muore per un calcio di un attaccante spinto nella mischia Aveva 25 anni - Tra gli spettatori la moglie e la figlia di 3 anni - Colpito al petto è deceduto quasi subito Il portiere dilettante di una squadra di calcio è morto ieri pomeriggio f. Virle Piemonte durante una partita. Mentre si tuffava sul pallone, è stato colpito involontariamente al petto da un gio- j catore della squadra avversaria. E' morto pochi minuti | dopo, sotto gli occhi della I moglie e della figlioletta. Si chiamava Piero Masi, J aveva 25 anni ed abitava a Torino in via Tripoli 54 con la moglie Angela Maria PerI retta, 23 anni, e la figlia Rosa, di tre anni e mezzo. Originario di Torricella, un paese della provincia di Taranto, Piero Masi si era trasferito a Torino sette anni fa. Da allora aveva sempre giocato nelle squadre dei bar. Tutte le domeniche pomeriggio, per la durata dei tornei, le dedicava al calcio. Aveva continuato a giocare anche i dopo il matrimonio, ma non aveva mai portato la moglie ad assistere alle partite. Ieri ha fatto un'eccezione. Salgono tutti sull'auto e partono per Virle dove la squadra di Masi, la « A.C. Stadium », deve disputare una partita con la squadra locale. L'incontro si svolge nel piccolo campo alla periferia del paese. Le squadre sono composte di soli sette giocatori, perché non possono disporre sempre di campi sufficientemente grandi. Piero Masi è il portiere nella squadra torinese. Si irripe| gna al massimo, ma i giocatori avversari riescono a batterlo per due volte. Prima della fine del primo tempo, la sua squadra perde per 2-0. Pietro Masi è molto impegnato dagli avversari. E' spes- so costretto ad « uscire » dai pali. In una mischia Maurizio Cairoli, perito industriale di Virle, 19 anni, attaccante della squadra avversaria, riesce a impadronirsi del pallone. Masi si tuffa. Un compagno di squadra spinge Cairoli che scivola e urta con un piede il petto del portiere. E' un calcio accidentale, come ne avvengono tanti durante le partite. L'arbitro non ravvisa nemmeno il fallo nell'azione e non fischia per interrompere l'incontro. Piero Masi accenna a rialzarsi da terra col pallone tra le braccia, ma si accascia subito dopo pallidissimo. Il dott. Silvio Bianco, medico condotto di Virle, accorre sul posto. « Quando sono arrivato al campo — dice il sanitario — il portiere era già in coma. Ho cercato di rianimarlo e quando ho visto che la situazione precipitava ho deciso di farlo portare all'ospedale di Carignano che dispone di una moderna attrezzatura ». Il cuore del calciatore ha cessato di battere prima che i soccorritori giungessero a destinazione. Il maresciallo Tedesco, dei carabinieri di Carignano, ha disposto che venga eseguita l'autopsia per stabilire le cause della morte. Tutti i testimoni sono stati concordi nel dichiarare che il calcio con cui Maurizio Cairoli ha colpito il portiere, è stato debolissimo e non può essere stato il colpo a causare la morte del giovane. 15 i | Pietro Masi con la moglie nel giorno del matrimonio