Uccide un automobilista per un colpo di clacson

Uccide un automobilista per un colpo di clacson Assurdo delitto ieri notte a Riva Ligure Uccide un automobilista per un colpo di clacson Durante là festa del Patrono - Tre uomini si sono scambiati ingiurie e pugni perché uno aveva suonato la tromba dell'auto - La vittima è un muratore - L'omicida è riuscito a fuggire assieme con un cognato (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 15 settembre. La notte scorsa, a Riva Ligure, una banale discussione tra paesani, iniziatasi nel bar «Lampedusa» a Castellaro, si è conclusa con un delitto. Giuseppe Nardelli, 39 anni, detto «Ciccio», bracciante agricolo di Rosarno (Reggio Calabria) abitante a Riva in via Nino Bixio 103, ha ucciso con un colpo di rivoltella al ventre Antonio Ciurleo, 37 anni, anch'esso da Rosarno, residente a Riva in viale Palazzo 3, padre di due figli, uno di 16 e l'altra di 17 anni. Il Nardelli che aveva sparato prima un colpo in aria a scopo intimidatorio, subito dopo l'omicidio si è dato alla fuga, assieme ad un cugino suo omonimo che aveva assistito all'omicidio, Francesco Nardelli, di 22 anni, a bordo di due autovetture, una 128 e una 124. I carabinieri della zona li stanno cercando attivamente. Un quarto componente il gruppo delle persone che avevano in prima serata partecipato alla discussione, Aurelio Meraviglia, 25 anni, è stato ricoverato all'ospedale elioterapico di Bussana in seguito alla ferita ad una mano che si era procurato nell'infrangere una bottiglia per minacciare il Ciurleo. La tragedia è stata provocata da un suono di clacson. Ieri sera in occasione della festa del patrono di Castellaro, una decina di persone, tutte calabresi tra le quali c'erano sia la vittima che l'assassino, si erano recate da Riva, dove abitano al vicino paese per cenare al bar ristorante «Lampedusa» nei pressi dell'omonimo santuario. Ad un certo punto il Nardelli e il cugino sono usciti dal locale a prendere un po' d'aria ed a Francesco è venuto in mente di suonare ripetutamente il clacson dell'auto del Ciurleo. Que¬ st'ultimo (un muratore quasi sempre in mutua malattia) è uscito dal ristorante e anziché accettare lo scherzo ha insultato i due, provocando la reazione di Giuseppe Nardelli che si sentiva offeso per una responsabilità che non aveva. La discussione tra i tre, trasferitasi all'interno del ristorante, ha coinvolto in breve tutti i partecipanti alla cena. Non si è trasformata in una rissa in seguito all'assurdo gesto del Meraviglia che ha infranto una bottiglia. I tre responsabili della discussione decidevano infatti di accompagnare l'amico che si era ferito alla mano, in ospedale. Ma evidentemente i rancori non si erano sopiti, perché una volta che i due Nardelli ed il Ciurleo sono giunti in piazza Ughetto a Riva Ligure, sono passati dalle parole ai fatti: pare che ad un certo punto l'ucciso avesse offeso la reputazione della moglie di Giuseppe Nardelli, affermando che si era prostituita. Sono volati pugni e schiaffi, sino a quando non sono intervenuti alcuni carabinieri chiamati dal proprietario di un bar. Accompagnati in caserma i tre sono stati diffidati dal proseguire la discussione e invitati a tornare subito a casa. Quando sono giunti nuovamente in piazza è invece esplosa la tragedia: Giuseppe Nardelli ha estratto di tasca una pistola calibro 7,65 ed ha fatto fuoco; due colpi a distanza ravvicinata, uno in aria e uno al ventre del rivale. Mentre l'assassino e il cugino si davano alla fuga, il Ciurleo veniva trasportato in ospedale. Moriva durante il tragitto. Roberto Basso I A Antonio Ciurleo, uccise Giuseppe Mardelli, l'omicida