La donna assassinata in via Monti improvvisa svolta nella indagine

La donna assassinata in via Monti improvvisa svolta nella indagine Oggi il magistrato alle Nuove interroga Rosario Binanti La donna assassinata in via Monti improvvisa svolta nella indagine L'uomo, che frequentava l'uccisa e il suo protettore, è in carcere per favoreggiamento - Ieri la questura ha ricevuto un telegramma dell'Interpol: il Binanti era ricercato in Argentina per omicidio Inaspettata svolta nelle indagini sul caso di Nelida Justi Mantechi, la prostituta argentina assassinata la notte di Ferragosto nel piccolo appartamento di via Monti 17 dove riceveva i clienti: Francesco Rosario Binanti, il ventottenne catanese ■— amico dell'uccisa e del suo protettore, Juan Quiroga — che fu arrestato la mattina del 18 agosto per favoreggiamento, ri sulta ricercato dalla polizia argentina per un altro delitto L'inattesa notizia è giunta ieri mattina in questura con un telegramma dell'Interpol. Con esso si comunicava che «Rosario Binanti è accusato di omicidio volontario nel paese dove è vissuto per anni, dopo essere emigrato dalla nativa Sicilia», ma non si aggiunge altro. Gli inquirenti si chiedono ora se già l'omicidio di cui fa cenno il telegramma sia maturato nel mondo della prostituzione argentino. Francesco Rosario Binanti si trova ancora attualmente in carcere, accusato di favoreggiamento per l'omicidio di via Monti. La sua amica, Ana Silvia Deliberto, che fu fermata con lui e portata alle «Nuove» sotto identica accu sa, è stata invece scarcerata in considerazione del fatto che è madre da poche settimane e deve badare al neonato. Il dottor Baranello, cui sono affidate le indagini di polizia, l'ha rintracciata ieri mattina (Ana Silvia Deliberto ha l'obbligo di presentarsi tre volte la settimana in Questura e di non allontanarsi dalla città). Accompagnata negli uffici della «Mobile» è stata interrogata: le hanno comunicato il contenuto del telegramma e le hanno chiesto di fornire spiegazioni. La ragazza non si è scomposta e non ha tradito la minima emozione. Ha sem plicemente detto: «Tutto quel che volete sapere, potete chiederlo a Rosario». Poi si è chiusa nel mutismo più assoluto. I funzionari della «Mobile» sono stati costretti a lasciarla andare senza riuscire a farle pronunciare una sola sillaba. Quanto a Francesco Rosario, non è stato ancora interrogato. E' probabile che oggi il giudice istruttore dottor Poggi, cui è affidata l'inchiesta, vada a fargli visita alle «Nuove». Con la nuova rivelazione, appaiono sotto luce diversa alcuni dati raccolti pazientemente dalla polizia in questo mese di indagini. Risulta, per esempio, che Nelide Justi Marucchi, il suo amico Juan Quiroga, Francesco Rosario Binanti e Ana Silvia Deliberto la sera del 14 agosto, poche ore prima del delitto, cenarono insieme in un locale del centro. Nelida era poi andata subito al lavoro, gli altri tre avevano trascorso la serata insieme. Dove e come non è mai stato possibile accertarlo. Mentre i tre erano «fuori», Nelida fu dunque assassinata. Il cadavere fu scoperto la mattina del 15 agosto da Juan Quiroga: la giovane donna era stata strangolata — probabilmente con il collant —, poi l'assassino aveva infierito sul suo corpo ormai esanime con una tremenda coltellata ad un orecchio. Subito dopo Juan Quiroga si recò in casa di Rosario Binanti e Ana Deliberto, in via De Sanctis 63. Qui consegnò — a quanto si è saputo dagli interrogatori — un fagotto contenente fotografie, monili e abiti. Soltanto un'ora più tardi avvertì la polizia che accorse per i rilievi. Intanto Rosario Binanti, di cui la «Mobile» non sapeva ancora nulla, si recò la stessa mattina del 15 agosto a Genova, dove si ha ragione di ritenere graviti il cervello dell'organizzazione che dirige le prostitute argentine sui fiorenti mercati del Nord Italia. Tornò soltanto la mattina del 18, domenica. Due agenti, che stazionavano continuamente davanti al caseggiato di via De Sanctis, lo fermarono e lo accompagnarono in questura. Questo viaggio a Genova resta tuttora l'episodio più misterioso accaduto subito dopo il delitto, e anche uno tra i più importanti. Si chiede la polizia: «Che cosa è andato a fare Rosario in Liguria? Chi doveva avvertire? O che cosa doveva nascondere? Forse intendeva prendere istruzioni». Rosario Binanti, dal canto suo, ha fornito una spiegazione quanto meno infantile: «A Genova sono andato per far spese». Ma il 15 agosto i negozi sono chiusi. Jusii; arrestato; " parlato '

Luoghi citati: Argentina, Baranello, Genova, Liguria, Nord Italia, Sicilia