A S. Siro la solita Inter formato ridotto

A S. Siro la solita Inter formato ridotto Nonostante il successo (2 a O) col Novara nerazzurri sotto tono A S. Siro la solita Inter formato ridotto Segna Boninsegna (28') dopo un avvio promettente della squadra; poi, all'85', il raddoppio di Nicoli (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 settembre. L'Inter, alla seconda esibizione davanti ai suoi tifosi in questa Coppa Italia, si presenta in campo con una sorpresa: Suarez, infatti, schiera Catellani al posto di Fedele che, viceversa, va in panchina. Inoltre, manca Scala, che ancora non ha trovato l'accordo economico con la società. Nel Novara, Seghedoni ha preferito all'ultimo momento Giannini a Rolfo, nel chiaro intento di rinforzare il centrocampo. L'inizio è promettente. Dopo una punizione a due, una ventina di metri fuori dall'area, che Boninsegna spedisce di poco alta sulla traversa, è il Novara a passare all'offensiva facendo provare qualche batticuore alla difesa interista: c'è un tentativo da fuori area di Ghlo, che un di¬ fensore respinge col corpo, e quindi Riva smarca bene Del Neri. Il novarese invita all'uscita Bordon tentando poi di superarlo con un tocco di sinistro; l'estremo difensore interista è però bravo a respingere col corpo. Il Novara mantiene il dominio della palla nella metà campo nerazzurra. Gli interisti, a loro volta, tentano soltanto qualche sortita in contropiede. La loro azione appare spesso fin troppo elaborata, sicché, quando il pallone giunge in avanti, la difesa del Novara ha avuto già modo di piazzarsi. Boninsegna, al 13', ha un bel guizzo al limite dell'area, con il quale si libera di un palo di avversari, ma al momento del tiro incespica (forse anche spinto da Viviani, ma l'arbitro, a due pas- si, fa segno di continuare. Due minuti dopo è Mazzola ad operare uno dei suoi spunti in velocità ed a smarcarsi sulla destra. Giannini, nel tentativo di liberare, spiazza Plnotti, e buon per lui che la palla finisca sulla traversa e poi in calcio d'angolo. La partita non è giocata a gran ritmo. Nell'Inter, specie a centrocampo, si nota una certa confusione, con Nicoli molto arretrato e Mazzola e Moro a scambiarsi negli inserimenti offensivi: ma, mentre il capitano cerca di imprimere un certo ritmo alla sua azione. Moro è a tratti esasperante nella sua lentezza. Ciò nonostante, al 22' riesce a scendere indisturbato al limite dell'area ed a crossare per la testa di Boninsegna; lo stacco del centravanti è preciso e altrettanto pronto è l'Intervento di Pinotti, che manda la palla in angolo. Preludio al gol, che viene sei minuti dopo. Al 28', infatti, l'Inter riesce a passare. Ancora Mazzola, caparbio e senz'altro molto positivo, recupera la palla a centrocampo e appoggia ad Orlali, che serve Bertini. La palla, sempre toccata di prima, finisce a Boninsegna, scattato sul limite del fuorigioco (i novaresi protesteranno poi, ma inutilmente), che infila con un preciso tocco Pinotti uscito alla disperata. Il gol sembra dare morale alla squadra di Suarez, che acquista ritmo col passare dei minuti anche se qualche uomo sembra non inserirsi nella manovra dei compagni. Per esempio Nicoli, che vaga tra una metà campo e l'altra senza un apparente compito preciso, tanto che Riva, il suo avversario, con i suoi movimenti lo costringe nella posizione che più gli aggrada. Il finale del tempo è ancora di marca interista, con Boninsegna che al 39' prova dal limite (Pinotti para a terra) e al 42' colpisce la traversa. Riva libera ma¬ lamente, Moro s'impossessa dal pallone e serve Mariani, che spedisce alto. Nel secondo tempo il volto monotono e noioso della partita non cambia: l'Inter cerca la seconda rete, quella della sicurezza, che giunge soltanto a cinque minuti dalla fine, grazie a Nicoli che discende sulla sinistra ed appena dentro l'area batte Pinotti con un diagonale rasoterra. Il Novara, dal canto suo, si affaccia in area nerazzurra soltanto sporadicamente: al 10', comunque, la squadra di Seghedoni riesce a rendersi pericolosa con un forte tiro di Carrera da fuori area. Un falso rimbalzo della palla sul terreno inganna Bordon che riesce a respingere, ma del tutto involontariamente con il volto. Il successivo calcio d'angolo risulta senza esito. Il resto della partita non può che deludere i circa 25 mila spettatori che riempiono (si fa per dire) gli spalti di San Siro. Tardiva è apparsa anche la mossa di Seghedoni di mandare in campo una punta (Rolfo) al posto di un difensore (Riva), prò prio nel momento in cui Suarez toglieva Moro, che nello scorcio di ripresa, favorito anche dal blando ritmo generale, era salito in cattedra con alcuni buoni passaggi, inserendo Fedele. Al tirar delle somme l'Inter non ha ancora convinto: poco concentrati i difensori, che concedevano fin troppo spazio agli avversari, con Facchetti ancora alla ricerca della posizione giusta, ancora lacunoso il centrocampo, dove spesso non basta la volontà dei singoli a salvare la facciata, i nerazzurri hanno avuto nel solo Boninsegna l'elemento che s'è battuto caparbiamente con continuità per tutta la partita. Il Novara è apparso ancora carente nel ritmo e anche quegli elementi, come Del Neri, che all'inizio avevano avuto degli sprazzi positivi, hanno finito per spegnersi con l'andar dei minuti, anche fin troppo presto. Giorgio Barberis Inter: Bordon; Catellani, Oriali; Bertini, Giubertoni, Facchetti; Mariani, Mazzola, Boninsegna, Moro, (dal 71 ' Fedele). Nicoli. Novara: Pinotti; Bachlechner, Riva (dal 71' Rolfo); Vivian, Veschetti. Ferrari: Carrera. Giannini. Ghio. Del Neri. Galli. Arbitro: Benedetti di Roma.

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