Gili è quasi eliminato

Gili è quasi eliminato Giornata forse decisiva nel pallone elastico Gili è quasi eliminato E' stato sconfìtto (11-3) a Monastero Bormida dal campione d'Italia Berruti - Bertola (11-6 a Devia) forse semifinalista (Nostro servizio particolare) Monastero Bormida, 8 sett. Brutta figura di Renzo Gili a Monastero Bormida di fronte a Massimo Berruti. Il capitano dell'Unione di Trino ha ceduto in meno di due ore per 11-3, tra la delusione, e anche qualche fischio, dei non molti spettatori presenti. Il punteggio potrebbe far pensare al solito Berruti, che in campionato schiaccia tutti gli avversari come un rullo compressore dall'alto di una indiscussa superiorità (oggi ha ottenuto la sua quindicesima vittoria consecutiva). Niente di tutto questo. A regalare — è proprio il caso di dirlo — la vittoria al battitore astigiano è stato Gili, sceso in campo con la mano destra dolorante che gli impediva di colpire la palla. Il riacutizzarsi di una | banale contusione, riportata nella gara di Alba contro Belmonte ha messo fuori combattimento il « leone di Castellinaldo » proprio nella partita su cui contava molto per la qualificazione alla semifinale. Gili ha riposato per tutta la settimana nella speranza che il male scomparisse, ma la precauzione non è stata sufficiente. Sono bastati pochi « ricacci » al volo sulle bordate alla battuta di Berruti per capire che il capitano dell'Unione non ce l'avrebbe fatta. Ogni volta che affondava il pugno nella palla, una smorfia di dolore gli contraeva il volto. Per un paio di giochi il trentaseienne campione albese è rimasto al suo posto di « spalle » (commettendo, però, un errore dopo l'altro); poi, è passato a terzino, invertendo la posizione con Giancarlo Grasso, ottimo quando gioca a centro campo, ma assolutamente impreparato a svolgere un compito più impegnativo. Fermo quasi sempre sulla linea mediana, la testa ciondoloni, il capitano si è accontentato di fare da spettatore. Il peso della partita è ricaduto sulle spalle del battitore Canta, che evidentemente non poteva reggere il confronto con il campione d'Italia. Il gigante albese ha avuto qualche buona battuta, ma al « ricaccio » ha commesso molti errori e la sua prestazione è rimasta al di sotto di quella di domenica contro Bertola. Sette giorni fa lo sorreggevano la grinta e la voglia di vincere di Gili, mentre oggi gli è mancato anche l'apporto morale del capitano, che a qualcuno è apparso anche un po' abulico. Per il campione d'Italia è stato tutto facile. Non ha dovuto nemmeno impegnarsi per chiudere rapidamente la partita. Gli sono bastati alcuni «ricacci» da autentico fuoriclasse per avere il sopravvento anche nelle situazioni difficili. Berruti ha conquistato in un batter d'occhi i primi quattro giochi, ha ceduto il quinto all'avversario, ma, al riposo, il suo vantaggio era ormai vistoso: 8-2. Nella ripresa, il campione d'Italia ha ottenuto ancora due game, ha lasciato il successivo a Gili, ma il 14" ha segnato la sua fin troppo facile vittoria. « A dispetto del risultato — dice alla fine il campione d'Italia — oggi mi è andata bene. Gili era infortunato, ma anch'io ho sollerto per un vecchio strappo alla gamba sinistra. Non so come sarebbe andata a finire se il mio avversario avesse ripetuto la partita di domenica contro Bertola ». Gili è un po' demoralizzato per i fischi del pubblico. « /Von // merilavo assolutamente — ha detto —. In quelle condizioni non potevo fare di più anche se il mio presidente. Lurgo, forse non è d'accordo. Se oggi ho perso non sono comunque ancora tagliato fuori dalla semifinale ». La vittoria di Bertola a Pieve contro Devia toglie però molte possibilità, se non tutte, a Gili di strappare quel quarto posto necessario per entrare nel ristretto gruppo dei pretendenti al titolo italiano. Gili e Bertola sono alla pari, ma il sette volte campione d'Italia ha ancora due partite, mentre il suo rivale una sola, fra 15 giorni. Bertola dovrebbe farcela a strappare, anche se in extremis, il passaporto per le semifinali. L'ex campione d'Italia, che venerdì a Cuneo aveva battuto Berruti per 11-8 nella finale del torneo notturno, è apparso a Pieve di Teco contro Devia disteso e tranquillo, sicuro di sé Ben coadiuvato da Biestro e dagli altri compagni di squadra Nada e Berretta. Si è subito portato in vantaggio, favorito anche dalla cattiva giornata della quadretta avversaria, in particolare di Ugo Amelio. Il capitano della Pievese, andato in vantaggio al riposo per 7-3, si è assicurata la vittoria in souplesse, concedendo altri tre giochi ai rivali. Piero Galasco Gili, giornata amara