Rumor ricorda a Vicenza il sacrificio dei partigiani

Rumor ricorda a Vicenza il sacrificio dei partigiani Trentanni fa, la battaglia di Bosco Nero Rumor ricorda a Vicenza il sacrificio dei partigiani Commemorata la battaglia di Ceresole Reale, presenti le autorità della Regione Piemonte - Manifestazioni a Cannobio (Nostro servizio particolare) I Vicenza, 1 settembre. (r. s.) Il presidente del Consiglio, on. Rumor, è intervenuto stamane a Giallezza, sull'altopiano dei Sette Comuni di Asiago, alla cerimonia commemorativa del trentennale dell'epopea delle due brigate partigiane « Mazzini » e « Sette Comuni », impegnate in quella che è passata alla storia come la « sanguinosa battaglia del Bosco Nero », nella quale circa 250 partigiani morirono nello scontro con preponderanti forze nazifasciste. Rumor, in un suo breve discorso, ha ricordato, fra l'altro, che i valori della libertà e della giustizia e la Repubblica democratica italiana sono nati da una sollevazione di popolo e dal valore dei partigiani ed ha avuto parole di sdegno per quanti attentano alle istituzioni repubblicane. Il presidente Rumor era giunto a Granezza in elicottero dove è stato festeggiato dai numerosi partecipanti alla cerimonia, tra cui noti ex capi partigiani e dai villeggianti dell'altopiano vicentino. Dopo la celebrazione della Messa al sacello che ricorda i caduti, è stata deposta una corona d'alloro al monumento eretto sul monte Corno in ricordo del « Patriota ignoto ». Ceresole. 1 settembre. La « battaglia di Ceresole » (29 luglio-12 agosto 1944) è stata commemorata per iniziativa dell'Anpi e con il patrocinio della Regione Piemonte. Presenti le autorità regionali, i dirigenti delle associazioni partigiane, numerosi ex-combattenti della Resistenza e un folto pubblico, la cerimonia si è iniziata con un omaggio floreale alla lapide che ricorda i lavoratori caduti per difendere gli impianti della diga Aem. La Messa al campo è stata celebrata da don Capace, che fu cappellano partigiano in Valle Orco. E' stata, quindi, consegnata una pergamena-ricordo al Comune di Ceresole. I discorsi ufficiali hanno ricordato la resistenza delle formazioni partigiane che per quindici giorni tennero testa alle brigate nere e ai gruppi corazzati germanici. I luoghi degli scontri furono suci cessivamente l'imbocco della i Valle dell'Orco, la Val Ceni| schio, Formiero, Alpette, Voii ra, Pont e la Valle Sacra. Poi la Val Soana e Ribordone, l'alta Valle Orco, Noasca e infine Ceresole. Alla fine i partigiani furono costretti a ritirarsi per mancanza di viveri e di munizioni. Nei durissimi scontri furono uccisi fra i partigiani: Andrea Marchetti, operaio di Alpette; Angelo Andolina, artigiano siciliano; Antonio Brega, operaio di Milano; Cesare Della Ca', impiegato di Torino; Gibulka Vaclav, musicista di Brno (con gli italiani combattevano un gruppo iugoslavo ed uno cecoslovacco). Cadde anche Battista Goglio, un operaio di Alpette conosciuto come « Titala », figura quasi leggendaria di partigiano: ieri l'ha commemorato in particolare il sen. Pecchioli, che fu suo compagno nella battaglia di Ceresoie. Ci.nnobio, 1 settembre. (a.c.) Trent'anni fa, il pri- ; mo settembre, alle 13, pattu- glie partigiane della Brigata Piave, al comando di Pippo Frassati ed Armando Calzavara, entravano in Cannobio e, vincendo la resistenza dei presidii nazista e fascista, occupavano, dopo dodici ore di scontri, l'abitato respingendo un tentativo fascista di far giungere rinforzi con un battello da Luino. Il giorno successivo, venivano occupate Cannerò e Oggebbio e la zo na libera veniva estesa fino al confine svizzero di Piaggio Valmara. L'azione partigiana venne decisa come risposta ad un ultimatum nazista che imponeva la restituzione di cinque militi fascisti catturati, qualche giorno prima, dai partigiani, pena l'impiccagione di alcuni fra i 50 ostaggi presi, il 27 agosto precedente, fra la popolazione. Il 9 settembre, mentre il grosso dei reparti della Resistenza era impegnato nell'Ossola, grossi contingenti tedeschi e fascisti, appoggiati da artiglieria, sbarcavano a Cannobio mentre un reggimento fascista e un battaglione tedesco attaccavano sulla linea Oggebbio-Premeno, rioccupando tutta la fascia costiera occidentale del Verbano. La settimana di libertà di 30 anni or sono viene ricordata in questi giorni a Cannobio e nei paesini della valle con proiezioni di film sulla Resistenza e dibattiti. Sabato sera staffette con fiaccole partiranno da Finero, Falmenta, Orasso, Traffìume, Trarego, Oggebbio, Cannerò, Verbania e raggiungeranno Cannobio per una grande manifestazione rievocativa. Novara, 1 settembre. (p. b. ) A Vignale, frazione di Novara, in una manifestazione promossa dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Associazione italiana antifascisti e il Ragruppamento unitario della resistenza, è stato ricordato l'eccidio di trent'anni fa, nel quale persero la vita tredici partigiani tra cui due coppie di fratelli. E' stato, quello di Vignale, uno degli episodi più neri della « squadracela Martino », una feroce formazione fascista che operava nel Novarese. I tredici giovani erano stati catturati nel corso di un rastrellamento nei cascinali della « Bassa »; nove contadini e quattro operai. Mentre erano in corso trattative (perché venisse loro riservato un trattamento umano) tra il vescovo monsignor Leone Ossola e il comandante tedesco della piazza, il famigerato capitano Martino, con un pretesto, si faceva riconsegnare dalle guardie carcerarie gli arrestati. Per rendere più verosimile il loro trasferimento ad un campo di lavoro, consegnava a ciascuno una pagnotta. Il camion, fatti pochi chilometri, si arrestava sul ponte ferroviario di Vignale dove già era pronto il plotone di esecuzione. Le salme, insepolte, vennero lasciate sul posto perché, spiegò Martino, « i 'ìiaggiatori provenienti dall'Ossola, dal Verbano, dal disio e dalla Valsesia potessero essere bene impressionati dal tragico spettacolo ». Oggi, dopo una messa in suffragio dei caduti, un corteo capeggiato dalle autorità locali ha recato corone d'alloro sul cippo che ricorda il sacrificio. L'on. Cornelio Masciadri ha tenuto il discorso ufficiale. Vercelli, 1 settembre. (w. n.) Si iniziano domani sera a Crescentino le celebrazioni del trentesimo anniversario dell'eccidio compiuto dai nazifascisti alla stazione ferroviaria l'8 settembre 1944. Il 7 settembre di quell'anno, alcuni partigiani della divisione Monferrato uccisero un tedesco e ne ferirono un altro; il giorno dopo, per rappresaglia, i tedeschi presero in ostaggio nove uomini e li passarono per le armi. I loro nomi sono: Enrico Marsili, 18 anni, di Torino; Michele Schiavelli, 25 anni, di Catanzaro; Eugenio Lento, 27 anni, di Roma; Giacomo Petazzi, 27 anni, di Como; Giuseppe Arena, 53 anni, di Casale; Ettore Graziano, 25 anni, Giovanni Pigino, 38 anni, Edoardo Castagnone, 42 anni, e Mario Rondano, 60 anni, tutti di Crescentino.