I sindacati contro aumenti telefonici

I sindacati contro aumenti telefonici I sindacati contro aumenti telefonici Saccardi (Cgil) : " Non è vero che i costi del personale sono aumentati. La Sip ha chiuso il bilancio '73 con un forte attivo " (Nostro servizio particolare) Roma, 1 settembre. La richiesta di un aumento delle tariffe telefoniche, espressa di recente in una lettera « personale » del presidente dellTri Petrilli al ministro per le Partecipazioni Statali, Gullotti, e motivata fra l'altro dall'incremento dei costi del personale, ha provocato una vivace reazione da parte dei sindacati del settore. «Ai telefonici — ha dichiarato il segretario nazionale della Cgil, Giordano Saccar- di — non è ancora passata ta scottatura del '72, quando il governo Andreotti, il 12 agosto, concesse l'aumento delle tariffe il giorno successivo alla firma del contratto dì lavoro, generando così la sensazione che quella era una delle ragioni che lo avevano determinato. Ed intanto il presidente Petrilli, per appoggiare le richieste della Stet, riporta in ballo il costo del personale, e, guarda caso, proprio alla vigilia della scadenza contrattuale ». . Il bilancio 73 della Sip si è chiuso con un utile netto gestione di 41 miliardi, di gestione di 41 miliardi « oltre a riserve ed accantonamenti per US miliardi: di sole riserve, sono stati messi via 38 miliardi », ha detto ancora Saccardi. Per gli ammortamenti degli impian- ti sono stati calcolati 919 miliardi: « Una cifra paurosa; l'obsolescenza delle apparecchiature va vista in tempi lunghi, sono in funzione {.entrali che hanno 50 anni». Secondo i sindacati, l'aumento del costo lavoro nel '73 rispetto all'anno precedente (78 miliardi) contiene anche la quota di adeguamenti contrattuali prevista per il '74. Dal '72, anno in cui è stato rinnovato il contratto nazionale, non ci sono stati infatti accordi « integrativi ». « Se consideriamo — senza -, scomodare il 5 "» degli introi¬ ti devoluti ad ammortamenti — che i 41 miliardi di profitti ed i 38 di riserve sono superiori all'aumento del costo lavoro — ha dichiarato Saccardi — la speciosità di questa argomentazione per la richiesta di aumenti tariffari si commenta da sola ». La Sip ha attualmente 8 milioni e mezzo di abbonati e 65 mila dipendenti; circa quattro milioni sono i telefoni supplementari. La densi- . tà rispetto alla popolazione è ; clel 15|3o per cento per quel | che riguarda gli abbonati, e | del 2o per cento per i telefoni. Nel '78 gli abbonati do¬ vrebbero raggiungere la cifra di circa undici milioni: questa era la previsione per sod. disfare le esigenze dell'uten za Bisogna però vedere in ! che misura l'aumento dei coi sti e la congiuntura econo( mica influiranno sui program! mi: si parla quest'anno di ì realizzare 300 mila impianti I in meno rispetto ai circa 800 mila in programma. La ristrutturazione delle ! tariffe potrebbe avvenire, secondo Saccardi, anche attraverso l'adozione del «conteggio urbano multiplo» (Cum) In pratica anche nelle telefonate all'interno della città avverrebbe quello che succede con la teleselezione; dopo tre o cinque minuti il contatore registrerebbe uno «scatto». La «temporizzazione» porterebbe un duplice vantaggio: incremento dei guadagni e linee più libere. Una delle cause di disservizio che si manifestano con maggiore frequenza è originata appunto dalla scarsità delle linee in rapporto agli apparecchi. «Le interconnessioni costano, per questo non si fanno — spiega Saccardi. — Mentre dall'abbonato si riprende il danaro speso, i cavi sono pesi morti. Noi critichiamo l'azienda anche per la scarsa manutenzione: invece dì controllare se un cavo da "50" é buono, si aspetta che ée ne sia bisogno di uno da "100". La Sip, quando investe, lo fa per avere un profitto maggiore, a scapito di un servizio peggiore». m. ts.

Persone citate: Andreotti, Gullotti, Petrilli, Saccardi

Luoghi citati: Roma