Roma: agli "europei,, di atletica pompieri, vigili e paracadutisti

Roma: agli "europei,, di atletica pompieri, vigili e paracadutisti Inaugurazione all'insegna del cattivo gusto Roma: agli "europei,, di atletica pompieri, vigili e paracadutisti Stadio semivuoto - Tra gli azzurri il sudafricano Banner, allenatore personale di Fiasconaro - Grottesca rievocazione della maratona di Dorando Petri - I vigili del fuoco hanno mostrato, chissà perché, come si smonta e rimonta una "jeep" con la massima fretta (Dal nostro inviato speciale) Roma, 1 settembre. In un'atmosfera un po' fiacca, il presidente della Repubblica on. Giovanni Leone ha aperto gli undicesimi campionati europei di atletica leggera. Scarso il pubblico sulle gradinate, malgrado militari ed atleti abbiano colmato qualche vuoto. In tutto, poco più di ventimila spettatori e neppure troppo vivaci: prezzi troppo alti per una cerimonia che offriva ben poco di sportivo, e nella quale sono stati inseriti particolari a dir poco inusitati e di scarsa presa spettacolare. Di certo andrà meglio da domani, quando con le prime gare la manifestazione entrerà nel vivo. Quasi sempre al termine della parte ufficiale dell'apertura si era avuta una finale; stavolta è stato deciso diversamente, ed il primo appuntamento con il pubblico è andato a vuoto. Le squadre sono sfilate in tuta, senza divise ufficiali. Tra gli alfieri molti campioni famosi:'Lismont, il maratoneta belga, l'intramontabile discobolo cecoslovacco Danek, il pesista Capes per l'Inghil- terra, mentre per l'Italia portava la bandiera il giovane saltatore in alto Giordano Ferrari. E molti campioni fra i capitani, compreso Franco Arese che, non potendo ancora sostenere degli sforzi, è rimasto sulle gradinate, ma che fa sentire il peso della sua presenza agli azzurri. Lo choc più grande l'ha dato la presenza nella penultima fila della nostra formazione, con tanto di tuta azzurra e di scritta Italia sul petto, di Stewart Banner, il tecnico sudafricano che segue Marcello Fìasconaro. Di certo, per il peso che ha nella messa a punto di uno dei nostri pochissimi elementi di rilievo, il simpatico Banner meritava il posto. Un po' stridente la maglia azzurra: allora smettiamola di discutere sulla partecipazione o meno dei nostri tennisti alla sfida di Coppa Davis con il Sudafrica. L'unica notevole parentesi sportiva del pomeriggio l'ha offerta ita squadra speciale di paracadutisti reduce dagli Stati Uniti, dove ha vinto l'altro giorno il titolo mondiale di precisione. Gettatisi da un elicottero all'altezza di mille metri, il maggiore Coffis, i sottotenenti Guidolin e Ottavìani, il maresciallo Screnelli ed il maggiore Ferro, sono atterrati al centro del prato dopo essersi lanciati a causa delle correnti aeree su un asse ben diverso da quello dello 1 stadio. Magnifico il lavoro di j guida nella discesa: senza dubbio sono veri atleti, Poi bande di majorettes, ed I altro sul quale sarebbe me- glio tacere. Incredibile l'idea del regista Leone Mancini di far rivivere il mito di Dorando Petri: il mezzofondista Vallarin, appena uscito dal servizio militare, è stato costretto a mimare il povero Petri in una scena grottesca, con una altrettanto grottesca radiocronaca di accompagnamento. A noi stringeva il cuore nel vedere tanto cattivo gusto, non so come l'avranno presa gli stranieri. Sarà almeno contento quel medico che abita appena oltre il ponte Duca di Aosta e che durante le lunghe prove della cerimonia nei giorni scorsi dicono sia sempre balzato in piedi affannato alle grida «Un dotto- re, un dottore!», che punteggiavano l'allucinante finale della radiocronaca con Petri ondeggiante sulla pista, seguito da un flic e da due tipi in bombetta. E' da dimenticare (non come spettacolo in sé, ma nel contesto di una cerimonia sportiva) la ginnastica da educande dei vigili del fuoco e lo smontaggio e rimontaggio di una jeep. Che cosa ci stessero a fare in una cerimonia di apertura degli europei, è davvero difficile capirlo. I maestri orologiai avrebbero potuto fare lo stesso con una vecchia pendola. Benvenuta atletica, domani pomeriggio. Bruno Perucca

Luoghi citati: Aosta, Italia, Roma, Stati Uniti, Sudafrica