La crisi energetica sviluppa l'inventiva

La crisi energetica sviluppa l'inventiva La crisi energetica sviluppa l'inventiva nergetica s l'inventivaDi particolare interesse il Lem di Michelotti e Rogliatti, la "Charly Carnei" dell'Autozodiaco e la "500" di Giannini portata a 390 ce - Il progetto Sorgato con propulsione ad aria Consumare meno e, in ge-1 nerale, ridurre il costo d'esercizio dell'automobile è uno dei temi del Salone di Torino. Vi si prova a svolgerlo più d'un costruttore con so-1 luzioni talvolta sorprendenti che vanno giudicate alla luce dei tempi e che potrebbero avere un seguito sulla scia della crisi energetica e dei suoi imprevedibili sviluppi. Il Lem di Michelotti e Rogliatti, presentato per la prima volta al Salone di Ginevra di quest'anno, ha fatto ulteriori progressi ed è attualmente in fase di omologazione. E' una vetturetta per uso cittadino a 2 posti con ampio spazio per il bagaglio e carrozzeria interamente in alluminio. E' azionata elettricamente con 4 batterie Marelli a 12 volt. I suoi realizzatori la definiscono tutt'oggi un veicolo sperimentale ma è chiaro che strada facendo (l'idea originaria risale al 1972) si sono verificati tali e tanti cambiamenti da autorizzare Michelotti e Rogliatti a sperare di più nella loro realizzazione, com'è avvenuto, d'altra parte, della « Zele » di Zagato che già da mesi si costruisce in serie e che ora si arricchisce di una nuova versione (più potente) adatta alle città non soltanto pianeggianti. Un progetto ardito, sempre nel settore delle minime, è quello della Sorgato che ha scelto la propulsione ad aria dando vita ad un veicolo (per ora soltanto in forma di autotelaio) che dovrebbe poter ospitare 4 persone (la carrozzeria è in plastica) ed essere spinto ad una velocità massima di 50 km l'ora. Come forza propulsiva, capace di far muovere un motore pneumatico a pistoni, si parla di 100 mila litri di « purissima aria » compressa a 200 atm. La casa costruttrice sostiene la validità di questo stesso sistema in vari altri tipi di veicoli (per aeroporti, per piccole comunità, per lavori in galleria e, in genere, nelle miniere). Su un piano molto meno rivoluzionario la « Charly Carnei » dell'Autozodiaco che è azionata da un motore Minarelli a 2 tempi di circa 50 ce e per la quale viene denunciato un consumo di 2 litri di miscela ogni 100 km (di qui il suo nome « Carnei », I cammello, che è sinonimo di parsimonia). Questa vetturetta a 3 ruote con telaio tubolare a doppia I trave ha una graziosa carroz| zeria in plastica. La « Chihuai hua » della G.O.M. (monopo! sto pure con motore di 49 ce) I segue lo stesso criterio, i Più razionale il tentativo della romana Giannini, azienda peraltro non nuova alle trasformazioni su modelli di grande diffusione, che tenta di raggiungere lo scopo del minor consumo, principalmente riducendo la cilindrata di un motore ben noto, il bicilindrico Fiat 500 che ha portato a 390 ce. Le sue caratteristiche di consumo — secondo i dati forniti dal costruttore — sono indubbiamente interessanti con lieve sacrificio delle prestazioni (4 litri per 100 km). La possibilità che questi ed altri tentativi di interpretare il tema « auto da città » o « auto economica e poco ingombrante » abbiano successo è ovviamente legata ai costi di produzione, in sostanza al prezzo finale di vendita. ] Il recente Salone di Parigi j ha mostrato, al riguardo, che 1 non c'è nulla di nuovo sotto ] il sole. Le poche vetture di I questa categoria proposte an, cora in Francia vengono of' ferte a prezzi decisamente ; proibitivi in rapporto a quelI li delle classiche utilitarie ! costruite su larga scala. Ed è ; sorprendente che mentre a j Torino si insiste su questo I tema con soluzioni che, come ! abbiamo visto, escono anche i recisamente dall'ordinario, in ! Francia e in Inghilterra — a i giudicare dai recentissimi SaI Ioni di Parigi e di Londra — I l'auto da città sembra defi! nativamente tramontata. La propulsione elettrica verso la quale vengono con| vogliate le speranze di molti progredisce lentamente, ma gli inglesi si proclamano all'avanguardia nei progressi realizzati nelle batterie al sodio-zolfo. Quest'ultimo tipo di batteria, originariamente sviluppata negli Stati Uniti dalla Ford che ne detiene tuttora il brevetto, viene considerata la più promettente alternativa alla batteria al piombo-acido; il suo peso e le sue dimensioni sono un decimo di quelli dell'altro tipo. p. c. Vetturetta elettrica « Lem »

Luoghi citati: Francia, Ginevra, Inghilterra, Londra, Parigi, Stati Uniti, Torino