Ex alto ufficiale arrestato a Imperia la vicenda è misteriosa: trame aere?

Ex alto ufficiale arrestato a Imperia la vicenda è misteriosa: trame aere? L'inchiesta segreta è svolta dal tribunale militare Ex alto ufficiale arrestato a Imperia la vicenda è misteriosa: trame aere? E' un tenente colonnello, di 61 anni, che combatte nella "Folgore" - Svolse delicati compiti nel Veneto durante le manovre della Nato - Ingente impiego di carabinieri e canipoliziotti per catturarlo nella sua casetta - Aveva trattenuto con sé alcuni documenti segreti? (Dal nostro inviato speciale) Imperia, 28 ottobre. Un ex ufficiale superiore dell'esercito è stato arrestato su mandato di cattura de! tribunale militare e trasferito al carcere di Peschiera. L'operazione, eseguita alcuni giorni or sono, è stata mantenuta nella più assoluta segretezza e soltanto stasera se ne è venuti a conoscenza tramite qualche indiscrezione. Non si conoscono i motivi del provvedimento e le fonti ufficiali non forniscono alcun chiarimento. Pare trattarsi di una storia di documenti riservati e di un possibile collegamento con le trame eversive dell'estrema destra, di cui si sta occupando la magistratura ordinaria. L'arrestato e Giuseppe Scalisi, 61 anni, tenente colonnello posto in congedo ausiliario nel 1969. Il mandato di cattura gli è stato notificato dal comandante il gruppo carabinieri di Imperia, ten. col. Manfredonia. L'operazione è stata condotta esclusivamente da ufficiali e, dicono i vicini dello Scalisi, dopo un appostamento durato tutta una mattina con l'impiego anche di canipoliziotti. Tutto questo apparato di forze starebbe a dimostrare che Giuseppe Scalisi era considerato un ricercato importante, anche se nella tarda serata dal comando presidio di Imperia è stato dichiarato che non si può ipotizzare alcun riferimento alle trame nere. Riportiamo l'affermazione per dovere di cronaca ed obiettività d'informazione, ma ciò non toglie che il massimo riserbo con cui è stata condotta l'operazione e lo spiegamento di forze attorno alla casa dello Scalisi, lascino via libera ad ogni supposizione. Chi è Giuseppe Scalisi? Ex ufficiale della « Folgore », ha partecipato all'ultimo conflitto riportando alcune ferite. Dopo la guerra, Scalisi ha ripreso il servizio militare nell'esercito della Repubblica e per diversi anni ha svolto il suo incarico in una caserma del Veneto. Nel 1964, Giuseppe Scalisi viene trasferito a Diano Castello, un piccolo centro dell'immediato entroterra imperiese dove, alla caserma « Camandone », coman¬ dava l'89" fanteria. Un incarico di secondo piano in una zona senza alcuna attrattiva particolare, una specie d'esilio insomma, senza la possibilità di potersi mettere particolarmente in vista. Cinque anni or sono, Scalisi venne posto in congedo ausiliario I vicini di casa definiscono ' Scalisi come un uomo tranquillo, estremamente taciturno e riservato, senza amicizie. All'albergo « Villa Margherita » che è nelle immediate vicinanze di casa Scalisi, il titolare signor Novaro afferma: « Non l'ho mai sentito fare una discussione né mai visto in compagnia di qualcuno. Non riceveva visite e non frequentava persone, per quanto ne so io. Ogni tanto entrava nel mio bar a bere una birra, ma non siamo mai andati oltre il buongiorno e buonasera ». La tipica immagine del pensionato, insomma, anche se si dice che negli ultimi tempi Scalisi fosse amareggiato in andati in pensione dopo di | I lui godevano di un trattamen- : I to economico migliore. I A quanto si è potuto apI prendere, il mandato di cattura sarebbe motivato dal j fatto che Giuseppe Scalisi avrebbe trattenuto incarta-1 menti militari che dovevano invece essere distrutti. Quando era di stanza nel Veneto, l'ufficiale partecipava alle manovre delle forze Nato e per la sua qualifica riceveva documenti riservati e mappe topografiche, che avrebbe do- j vuto distruggere ad esercitazioni concluse. Scalisi, invece, avrebbe trattenuto tutti questi incartamenti. Studioso di straegia miliare, li conservava, si dice, per alimentare il suo hobby. Solo che li aveva riposti con altri incartamenti, e avrebbe avuto il grave torto di dimenticarli |nella caserma « Camandone » idopo l'invio in congedo. Ne |è nata un'inchiesta che, a I quanto pare, è andata avanti1 per molto tempo, e la setti- mana scorsa il tribunale mi-htare ha spiccato il mandato di cattura. Questa che abbiamo riferi- ta è la versione ufficiosa del- la vicenda, che non può co-munque non sollevare qual- che interrogativo. Dato per scontato che nelle istruttorie della magistratura, anche quella militare, si va sempre per le lunghe, è possibile che se il fatto fosse realmente della portata descritta si sa1 rebbe protratto sino a cinque j anni dopo il congedo dello ' Scalisi? L'ufficiale, non di menichiamolo, durante l'ulti : ma guerra ha prestato servi ) zio in un reparto particolare. j dopodiché ha svolto la sua j attività nel Veneto, la regio i ne della « Rosa dei venti » e ! di quell'Amos Spiazzi pari I grado di Giuseppe Scalisi, in- criminato per le trame eversive. I due probabilmente s' sono conosciuti ed avranno avute molte occasioni di incontrarsi e scambiarsi vicendevolmente le opinioni. Ciò non autorizza a pensare che lo Scalisi abbia fatto parte dell'organizzazione eversiva di estrema destra. Ma allora perché mettere in atto un grandioso dispositivo di sicurezza al momento di procedere al suo arresto? I testimoni oculari affermano che i carabinieri hanno agito come se si trattasse di dare l'assalto ed un covo gremito di banditi, mentre nella piccola casetta dell'entroterra imperiese c'era soltanto un alto ufficiale in pensione. La sua cattura, quindi, doveva essere molto importante e non dovuta esclusivamente al possesso di documenti che, in ultima anPiist, avrebbero anche potuto rappresentare un semplice ricordo della vita militare. Vittorio Preve

Luoghi citati: Diano Castello, Imperia, Manfredonia, Veneto