Catturato un gruppo fascista preparava attentati, omicidi? di Giuliano Marchesini

Catturato un gruppo fascista preparava attentati, omicidi? Irruzione in un covo del terrorismo a Varese Catturato un gruppo fascista preparava attentati, omicidi? Quattro giovani in carcere: tra essi un "avanguardista" di Pian del Rascino, uno "scrivano" di Ordine nero, un ex sindacalista Cisnal - In casa avevano armi e foto di industriali, giudici e giornalisti - Trovati 5 chili di esplosivo sotto un traliccio Minaccia di strage allo stadio durante Varese-Roma (Dal nostro inviato speciale) Varese, 28 ottobre. Un'altra inquietante vicenda fascista. Quattro « camerati » sono caduti nella rete tesa dal Nuoleo antiterrorismo della Lombardia, sono finiti in carcere, dopo un'irruzione in un alloggio di Casciago, a pochi chilometri da Varese. In quell'appartamento v'erano due pistole, equipaggiamento militare, documenti, fotografìe di giudici, personaggi del mondo industriale e giornalisti. Sono stati trovati 3 chili di esplosivo alla base di un traliccio. In testa al gruppetto degli arrestati c'è Mario Di Giovanni, 21 anni, milanese, uno degli « avanguardisti » che lasciarono il campo paramilitare di Piani del Rascino poco prima del conflitto a fuoco con le forze dell'ordine in cui rimase ucciso Giancarlo Esposti. Di Giovanni era già perseguito da un mandato di cattura, firmato dal giudice istruttore di Rieti, il 24 agosto scorso. Gli altri fascisti rinchiusi nel carcere di Varese sono: Fabrizio Daniele Zani, anch'egli ventunenne, abitante a Milano in via Teodosio, 70; Armando Tedesco, 22 anni, di Guardavalle (Catanzaro); e Silverio Bottazzi, trentaquattrenne, originario di La Spezia. Fabrizio Zani è considerato da questa parte uno «scrivano » del fosco movimento « Ordine nero »: estensore di volantini gettati qui e là, cosparsi di frasi da delirio. Uno di questi messaggi giunse nell'agosto scorso alla redazione del giornale locale, La Prealpina. Accanto ad una svastica, era tracciato il sin-stro motto delle SS, e sotto c'era scritto: « Il nazionalsocialismo è la sola certezza per le razze elette ». Fabrizio Zani in questo momento ne disconosce la paternità. Co. munque, pare che ieri notte la polizia milanese abbia trovato la macchina per scrivere con cui il giovanotto si sarebbe dedicato a quest'attività. Silverio Bottazzi, ultimo della fila degli arrestati, è un ex sindacalista della Cisnal, ha trascorso una decina di anni nell'aeronautica militare, raggiungendo il grado di sergente maggiore. Da qualche giorno c'era movimento negli ambienti dell'antiterrorismo lombardo. E' probabile che fosse giunta una segnalazione sulla presenza nella zona di « individui sospetti ». Le attenzioni degli inquirenti si sono rivolte ai taciturni inquilini di un alloggio affittato in un vicolo di Casciago. Quell'appartamento, secondo le informazioni, doveva essere un covo fascista. E la traccia ha condotto al posto giusto. Ieri mattina all'alba, gli uomini del Nucleo, al comando del dott. Piantone, con la collaborazione degli agenti della squadra politica della questura di Varese, hanno circondato l'edificio. Pochi minuti dopo, l'irruzione. Mario Di Giovanni, Fabrizio Zani e Armando Tedesco, sono stati colti nel sonno, e quando hanno spalancato gli occhi si sono trovati addosso gli agenti. Non hanno potuto opporre la minima resistenza. Sotto il cuscino del reduce dai Piani del Rascino c'era una pistola cai. 7,65 di fabbricazione spagnola, con il colpo in canna. Poco distante era nascosta un'altra rivoltella, a tamburo. Gli inquirenti hanno cominciato a frugare in ogni angolo dell'alloggio. E la ricerca ha condotto a scoperte sconvolgenti: c'era anche un mazzetto di fotografie, ma a questo proposito si mantiene uno stretto riserbo; secondo le indiscrezioni che circolavano stasera una delle foto ritraeva Eugenio Cefis, in altre apparivano i giornalisti Giorgio Bocca, Mario Spinella e Giorgio Galli, in altre ancora i magistrati Alessandrini e Fiasconaro, che si occupano dell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana. Adesso i magistrati ed i funzionari del nucleo antiterrorismo stanno cercando di accertare la provenienza di questo materiale, soprattutto di stabilire quali fossero ì propositi dei tre fascisti rintanati nel vicolo di Casciago. Nelle ultime ore s'è aggiunta un'altra clamorosa scoperta: durante le indagini, gli agenti hanno trovato un pacco di esplosivo di tipo «T4», che era stato deposto alla base di un traliccio dell'alta tensione a Creva, sopra Luino. Il posto è a un centinaio di metri dalla diga di una centrale che serve in parte la Lombardia e per il resto la Svizzera. Pare che l'ordigno, infilato sotto un mucchio di foglie, non fosse state ancora innescato. E ci sono stati, in questi giorni, altri motivi d'angoscia, di allarme nella zona varesina. Si parlava con una certa insistenza, e le voci erano giunte anche agli inquirenti, di un altro folle pro¬ posito fascista: un commando nero avrebbe avuto l'incarico di andare a compiere un attentato allo stadio « Ossola » di Masnago, durante la partita di calcio tra la squadra del Varese e quella della Roma, in programma per domenica prossima. Si assicura che ormai il piano è sventato, ma è probabile che per questo incontro vengano comunque adottate eccezionali misure di sicurezza. L'operazione del Nucleo antiterrorismo s'è conclusa con l'arresto di Silverio Bottazzi. Prelevato nella sua abitazione, l'ex sindacalista della Cisnal è stato dapprima interrogato come testimone, poi è finito a sua volta in carcere. Tutti e quattro devono rispondere di detenzione di esplosivi, Mario Di Giovanni e Fabrizio Zani anche del possesso delle armi. Inoltre, è risultato che i due circolavano con passaporti falsi: quello intestato a Di Giovanni era stato rilasciato dal nostro consolato di Basilea a un cittadino italiano, quello con la foto di Zani era stato smarrito da un cittadino di La Spezia alcuni mesi fa. I quattro fascisti negano tutto, duramente. « Noi non c'entriamo con l'attentato al traliccio di Creva, non sappiamo nulla di altri progetti ». Ma dovranno rispondere a parecchie altre domande. Giuliano Marchesini Varese. Mario Di Giovanni, Armando Tedesco e Fabrizio Daniele Zani (Tel. Ansa)