La prova della verità per Torino e Juventus

La prova della verità per Torino e Juventus La prova della verità per Torino e Juventus Una domenica di calcio a diri poco « sospetta », a[la ripresa del campionato dopo il" mercoledì di Coppe [ed in attesa delle convo-1 cazioni per il primo provino az-1 zurro in vista dell'Olanda, un avversario che non fa dormire Ber- i nardini). Sospetta perché, calen-, dario alla mano, sembra una gior-j nata abbastanza scoperta, con! partite dai temi sin troppo chiari. In attesa delle immancabili smentite del campo, non resta che seguire la logica di tutte le vigilie. Una vigilia, questa, particolarmente difficile per Luisito Suarez e Gustavo Giagnoni, al momento massimi responsabili del football milanese, amati e odiati da due clan tifosi che sono i più forti d'Italia dopo quello vestito dei colori bianconeri. L'Inter arriva da una sconcertante sconfitta in Coppa Uefa, battuta dall'Amsterdam (che non è l'Ajax) il cui allenatore con spirito guascone aveva già previsto tempesta per Boninsegna e colleghi con ventiquattro ore di anticipo. Nessuno gli aveva creduto, poi l'amara botta di San Siro. L'ennesima per una squadra che non riesce a mettersi in cammino con efficacia, guidata da un presidente che non sempre azzecca la battuta giusta (vedi Altafinij o la mossa accorta (il controverso caso Bertuzzo, all'apertura delle liste di novembre). Luisito Suarez, ne siamo sicuri, ha bene in mente quali sono i difetti della compagine che gli è stata affidata, quali i punti deboli, quali i ritocchi necessari, ma ormai è tardi. Il « mister » deve andare avanti con quel che gli ha passato il convento. La classifica non è ancora drammatica, certo, ma può diventarla se San Siro sarà ospitale oggi con il Bologna come lo è stato con gli olandesi. Gli uomini di Pesaola non hanno bisogno di regali per farsi valere: stanno camminando bene, lo dimostrano la vittoria iniziale sulla Juventus e la brillante (ancorché sfortunata) gara contro la Fiorentina. Pesaola aggrotta le foltissime sopracciglia, fuma l'ennesima sigaretta. ' sogna il colpaccio. Dovendo scegliere, preferiremmo essere al suo posto che a quello di Suar z. che ha tutto da perdere. Difficile scelta a Roma, invece, fra la panchina di Giagnoni e quella di Liedholm. Non per la sicurezza delle stesse, intendiamoci (nel calcio italiano i risultati sembrano condizionare final niente un po' meno il lavoro dei tecnici), ma proprio per le difficoltà della giornata. Il Milan in trasferta, lo ha dimostrato a Torino, può far meglio che in casa per l'antica vopazione al contrattacco. Siamo curiosi, e con noi tutti gli appassionati di calcio (al di fu. i dei tifosi giallorossi. che non avranno occhi che per il punteggio del match), di vedere quale schema di gioco ha studiato per l'occasione Nils Liedholm. di- ! ventato ormai maestro nell'imbri- i , gliare le manovre degli avversari. ! ì Giagnoni insiste su Calloni, è | l'unica punta centrale che possie- j i de. non sempre si può sperare ; j sulle finte di Gianni Bui. Quella dei rossoneri è una trasferta in; sidiosa, come può diventare Insiì diosa anche quella della Fiorenj tina a Cesena dove Bersellini ha preparato alcune trappole a cen- j l trocampo per gli uomini di Roc- j ' co. In Romagna. Antognoni è chiamato ad una nuova prova convincente, per meritarsi davvero quella maglia azzurra per Rotterdam ' che Fulvio Bernardini gli ha fatto ' balenare , Alla finestra, apparentemente, ' la Juventus che ospita l'Ascoli; ' alle prese con una trasferta scor! butica il Torino sul campo dì un affamatissimo Vicenza. Ma la differente pericolosità del compito non impedisce di accomunare lei torinesi in una «prova della ve-] rità » reale, sia pure con risvolti diversi. La squadra di Parola, sempre condizionata dal grande dilemma rappresentato da Altafini, de-1 ve dimostrare contro l'Ascoli di saper tradurre finalmente in gol il gran lavoro che sa svolgere. E' una necessità, ormai: è molto pericoloso, per il morale dei giocatori, che gli sforzi non trovino una rispondenza pratica (e contro difese che non siano come quella dell'Hibernian, ieri trafitta altre sei volte dal Celtic). Per il Torino, che ha recuperato Pulici in extremis, la svolta è delicata. Per essere « grandi » si vince anche in trasferta, o almeno si gioca con il piglio di chi si sente forte. Ad Ascoli non è stato così, oggi vedremo. Per noi, il Torino ha i mezzi per farcela. I anche se il Vicenza con un solo1 punto in classifica non sarà la squadra morbida che si è lascia- ! ta trafiggere dalla Lazio nella pri- ; ma giornata di campionato. Or-j mai c'è già gente in affanno, a i caccia di punti. Ed è, proprio per questo, una domenica pericolosa anche per la. Lazio, sul campo di ' una Ternana a quota zero. Si preparano nuovi fischi a Chinaglia, ma lui ormai ha i tappi di go.n ; ma nelle orecchie. E promette un altro gol. Bruno Perucca I i ! j ; j j i ] 1 I 1 ! ; j i ' ; |§ j : i I ' ' I , I | j I Claudio Sala, numero uno del Torino che oggi vuol vincere

Luoghi citati: Cesena, Italia, Lazio, Olanda, Roma, Romagna, Torino, Vicenza